martedì 12 gennaio 2016

Legambiente Lombardia all'Assessore Terzi in occasione del Tavolo Aria di Regione Lombardia

Milano, 12 gennaio 2016                                                                              Comunicato stampa

"I miglioramenti della qualità dell'aria sono insufficienti: la Regione sviluppi azioni incisive, a partire dalla messa al bando del gasolio per riscaldamento e dei diesel pre-euro5"
 
Ritorna l'alta pressione e gli occhi sono puntati sugli anemometri: in assenza di piogge solo il vento potrà salvarci dal ritorno dell'emergenza smog. Anche se non potrà salvarci dalla siccità, visto che assenza di neve e laghi prealpini con riserva idrica prossima al minimo, rischiano di mettere a rischio sia i raccolti che gli ecosistemi di fiumi e laghi. Ma se sulla siccità possiamo ancora sperare su salvifiche precipitazioni, lo smog è dietro l'angolo, e Legambiente denuncia l'inadeguatezza delle misure fin qui attuate.
“Una situazione che sta diventano paradossale e su cui si poteva intervenire per tempo con misure drastiche per attenuare e limitare l’immissione di polveri sottili in atmosfera – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Sarebbero state utili politiche e misure strutturali per prevenire le emergenze. Ci auguriamo che la lezione di fine anno sia stata utile per affrontare una nuova ondata di smog almeno mettendo in pratica con maggiore tempestività quanto deciso a livello governativo e locale".
Di fronte ad una nuova cronaca di un’emergenza annunciata, Legambiente giudica tardivo il confronto previsto al Tavolo Aria regionale che non potrà che prendere atto delle misure decise dal confronto con il Ministero dell’Ambiente purtroppo senza poter mettere mano a politiche di prevenzione che vadano oltre l’emergenza. “Non esistono ricette preconfezionate ma un insieme di misure per migliorare l’ambiente e la salute dei cittadini. Per questo inviamo a Regione Lombardia una serie di proposte che costituiscono un percorso per uscire dall’emergenza in modo strutturale. Bene gestire le emergenze, ma sono prioritarie soluzioni efficaci di natura strutturale per prevenirle: la Regione può cominciare con la messa al bando del gasolio per riscaldamento e un programma di progressiva rottamazione dei diesel fino alla generazione euro5”.
Le richieste di Legambiente a Regione Lombardia:
Più trasporto pubblico: rivedere la riforma del TPL al fine di rendere davvero competitivo il sistema del trasporto pubblico, puntando al raddoppio in cinque anni del numero di viaggiatori trasportati e ribaltando le scandalose previsioni del Piano Regionale della Mobilità e dei trasporti attualmente all'esame dell'assessorato regionale, che nuovamente propone un potenziamento dell'offerta di infrastrutture stradali. Solo così sarà possibile ridurre la congestione da traffico nelle città e sulle arterie extraurbane, e ottenere risultati sostanziali di riduzione delle emissioni da traffico.
Riscaldarsi senza inquinare. Messa al bando del gasolio nel riscaldamento degli edifici, a partire dalla prossima stagione di riscaldamento nelle aree critiche, incentivando la sostituzione delle caldaie. Obbligo di applicazione della contabilizzazione di calore nei condomini. Obiettivo del 3% all’anno sulla riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati per attuare il piano europeo per ammodernare o ricostruire l'intero patrimonio edilizio entro 30 anni.
Stop ai diesel in città e più controlli sulle auto: limitazione della circolazione in ambito urbano dei veicoli più inquinanti (auto e camion) sul modello adottato dalla città di Parigi: progressiva limitazione della circolazione dei diesel fino a Euro 4, per arrivare a vietare nel 2020 la circolazione anche dei veicoli diesel euro5 (quelli venduti sino ad oggi). Maggiori controlli su strada e dichiarazione obbligatoria dei risultati reali di consumo e di inquinamento risultanti.
Riduzione della velocità: imporre il limite di 30 km/h all’interno dei centri abitati, con l’eccezione delle principali arterie di scorrimento, e limitare a 80 Km/h la velocità massima su tutta la rete (autostrade incluse) in caso di emergenza smog. Con effetti sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico derivante dall’uso dell’auto e grandi benefici in termini di sicurezza stradale, riducendo notevolmente il numero di incidenti.
Chi inquina paga: prevedere l’estensione del modello dell’Area C milanese a tutte le grandi città e con una differente politica tariffaria sulla sosta, i cui ricavi siano interamente vincolati all’efficientamento del trasporto pubblico locale.

Città senza auto: approvare un piano regionale che imponga target di mobilità a livello urbano (sul modello della raccolta differenziata) per arrivare entro due anni ad una quota di spostamenti individuali motorizzati al di sotto del 50% del totale degli spostamenti nelle città capoluogo, tenendo conto anche della mobilità ciclabile. A partire da questo obiettivo fissare target ambiziosi per arrivare nel giro di 6-8 anni sotto il 30%. Riduzione dell’inquinamento industriale: rivedere le autorizzazioni integrate ambientali (AIA) nel senso più stringente, come prevedono le norme europee e nazionali e rendere il sistema del controllo pubblico efficace.Avviare il programma di decommissioning degli inceneritori di rifiuti ormai obsoleti.

L'ufficio stampa Legambiente Lombardia 3939283998

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