Le solite manfrine
La foglia di fico per coprire le loro vergogne è stato un documento elaborato dai sindaci del PD e condiviso da Guido Podestà (foto in alto a sinistra) presidente dell’Ente Parco e dai sindaci del centro destra, in cui si giura nuovamente (dopo averlo già fatto a gennaio per un analogo stralcio a Rosate) che non ci saranno “mai più ulteriori stralci parziali”, almeno fino a quando non sarà approvata la variante generale del Piano territoriale di coordimento del Parco (quello fin qui anticipato è tutto da brivido: delle 100 richieste che sappiamo essere pervenute all’Ente Parco la maggior parte sono di cancellazione di aree).Tra i sindaci che si sono esposti maggiormente per perorare lo stralcio del 100mila mq vi sono stati, in prima fila Massimo D’Avolio (foto in basso a sinistra) sindaco di Rozzano, Claudio Mazzola di Paullo, Severino Carlo Previ di Locate, Luigi Acerbi di Lacchiarella, Daniele Del Ben di Rosate.
Incomprensibile e contraddittorio, ma ovviamente in linea con il PD, il comportamento di Natale Comotti (foto in basso a destra), delegato di Giuliano Pisapia (foto in alto a destra), sindaco di Milano: nell’Assemblea del Parco, alla prima variante di gennaio, di dimensioni minori, si era astenuto, sottolineando che quello di Rosate sarebbe stato un caso unico. Ma ieri, di fronte a un altro ben maggiore stralcio, ha votato a favore.
Come può Milano difendere i propri territori nel parco e votare a favore di stralci in altri comuni del Parco. La giunta Pisapia deve chiarire la sua politica del territorio ai propri cittadini e a quelli del Parco.
Non meno importante risulta la posizione delle associazioni degli agricoltori, che a livello di principio in documenti vari enunciano la loro opposizione alla devastazione del Parco. Ma poi, sono totalmente assenti nella fase decisiva. Eppure, questo parco è nato proprio per salvaguardare l'agricoltura.
Va sottolineato, come detto, che un numero non esiguo di sindaci ha avuto il coraggio di votare contro lo stralcio: i 7 comuni che hanno manifestato coraggiosamente il dissenso alla politica di distruzione del territorio del PD sono amministrati da giunte di liste civiche e da SEL, ma anche da sindaci con la tessera del PD.
Dalla foglia di fico alla ciliegina
“Si può pensare il futuro del territorio partendo anche dalle aree verdi e della qualità ambientale? Nel milanese, soprattutto, le aree libere e i campi sono stati concepiti come aree di espansione sempre possibile dell’urbanizzato, cioè come aree libere provvisoriamente, in attesa di essere costruite o asfaltate. E’ stata la cultura vincente fino ad oggi. Una strada non più percorribile, e non tanto perché siamo arrivati al limite, ma anche perché stanno crescendo una cultura diffusa diversa e un senso comune più consapevole”. Questo si chiede il consigliere provinciale del PD Calaminici, sabato 16 giugno, al convegno dal titolo “I parchi ai cittadini”.
Sono parole chiare che, insieme alle dichiarazioni nette dei sindaci che hanno votato contro lo stralcio di Vignate, indicano uno strappo evidente nel centro sinistra tra chi è determinato a portare avanti una visione lungimirante di tutela del territorio e chi, seguendo una logica di sviluppo ad ogni costo, sacrifica il territorio a favore di interessi privati.
La nostra associazione e le altre realtà che hanno presidiato la Provincia non assisteranno inerti a questo scontro, che non interessa solo uno schieramento politico, ma tutta la cittadinanza: Milano e la sua provincia sono tra le aree più inquinate di tutta Europa e il Parco Sud, con la sua campagna agricola contribuisce a mitigare questo inquinamento.
Fonte: sito dell'associazione Parco Sud - www.assparcosud.org
1 commento:
Quando si parla di PD, il dubbio che spunta quasi sempre riferibile a QUALE parte di esso ci si riferisca...
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