La prova del gusto è chiara e trasparente: pescando l’acqua da caraffe anonime e affidandosi al palato è quasi impossibile distinguere l’acqua di rubinetto dalle acque minerali; lo dimostra il singolare test effettuato da “il Colibrì”, Circolo Lomellino di Legambiente, in collaborazione con le scuole elementari di Mortara, Parona, Sangiorgio .
Durante varie giornate gli attivisti del Colibrì hanno invitato gli studenti di dieci classi alla prova del “nove”: in un Paese che consuma enormi quantità d’acqua minerale è possibile riconoscere al palato quale è di rubinetto e quale no?
IL TEST :
Ai “sommelier dell’acqua” è stato chiesto di assaggiare il contenuto di tre caraffe (di cui una conteneva l’acqua del rubinetto, la caraffa B per la curiosità di chi ha eseguito il test, e le altre acqua minerale) e di esprimere un giudizio di “palato” scegliendo quella più buona e cercando anche di identificare quale delle tre caraffe contenesse l’acqua del rubinetto.
I RISULTATI :
Il 52% ha identificato come acqua del rubinetto la caraffa A (che invece era minerale)
Il 37% ha identificato come acqua del rubinetto la minerale B (giustamente)
Il 11% ha identificato come acqua del rubinetto la minerale C (che invece era minerale)
Il dato più interessante è che il 67% delle persone che hanno preferito l’acqua di rubinetto pensavano fosse minerale
Per quanto invece riguarda le preferenze,
il 13% ha preferito l’acqua della brocca “A” (minerale)
il 65% ha preferito l’acqua della brocca “B” (rubinetto)
il 22% ha preferito l’acqua della brocca “C” (minerale)
Ma cosa voleva dimostrare questo test? Per prima cosa sfatare la convinzione che l’acqua in bottiglia è più buona di quella che si consuma a casa, ma contestualmente anche mettere in evidenza l’enorme impatto ambientale rappresentato dal mercato delle minerali, un impatto che deriva dalla grande quantità di imballaggi prodotta (circa 5 miliardi di bottiglie di plastica ogni anno) e da un assurdo peregrinare delle bottiglie; per trasportare l’acqua minerale prodotta ogni anno servono infatti quasi 300 mila Tir.
Ogni italiano consuma circa 172 litri di acqua minerale in un anno e questo vuol dire in media 90 bottiglie di plastica ed una trentina di vetro. Contando l’Italia circa 60 milioni di abitanti si calcolano quasi 5,5 miliardi di bottiglie di plastica da smaltire ogni anno, per non parlare degli spostamenti, molto spesso del tutto irrazionali, dovuti al trasporto su gomma delle bottiglie. L’acqua minerale viene venduta spesso in luoghi molto lontani dalle zone di produzione e se un camion può trasportare circa 26.500 litri (17.667 bottiglie da 1,5 litri) per questa operazione sono necessari ogni anno ocirca 300.000 viaggi (dati Legambiente Nazionale).
Fonte: Circolo Legambiente “il Colibrì”
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