"Sulla sua pelle scorreva acqua quasi a coprirlo come una veste intangibile e fresca".
giovedì 31 gennaio 2019
2 FEBBRAIO: GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE
MILANO
31 GENNAIO 2019
COMUNICATO STAMPA
Iniziative a Varese, Lecco, Brescia e Pavia per
far conoscere ai cittadini l’importanza di questi ecosistemi, tra i più a
rischio del pianeta
Al via gli interventi del progetto Sistema Olona per la salvaguardia della
biodiversità locale
Legambiente: “La nuova legge non ha destinato risorse adeguate alla
loro valorizzazione e la delibera della Giunta regionale che definisce gli
ambiti territoriali delle aree protette non fa nulla per incentivare le connessioni
tra aree umide e Parchi regionali sostenendo la loro unicità”
La Giornata Mondiale delle Zone Umide (https://www.worldwetlandsday.org/) è una ricorrenza istituita nel 1997 e celebrata
annualmente il 2 febbraio, in occasione dell'anniversario dell'adozione della
Convenzione sulle zone umide d’importanza internazionale, firmata a Ramsar in
Iran il 2 febbraio 1971. La giornata ha l’obiettivo di aumentare la
consapevolezza sul ruolo fondamentale
che svolgono questi ambienti, come laghi, paludi, torbiere e specchi
d’acqua, che accolgono la più grande
biodiversità della Terra, sono fulcro di importanti rotte migratorie e che ci
aiutano a far fronte ad eventi meteorologici estremi. Queste aree, però, sono ecosistemi particolarmente
sensibili all’impatto dei cambiamenti climatici ed è pertanto importante
mantenere alta l’attenzione sulla loro integrità e salvaguardia.
«Le Riserve
delle aree umide in Lombardia sono 5, per una superficie pari a circa 4.000
ettari. Una ricchezza di biodiversità garantita da un fitto sistema irrigo minore,
composto da rogge e centinaia di fontanili – spiega Marzio
Marzorati, responsabile Area Parchi di Legambiente Lombardia –. Tuttavia sono aree particolarmente
delicate e minacciate sia dal cambiamento climatico che dalle attività
antropiche invasive che consumano suolo e le pratiche agricole aggressive sul
territorio per l’uso di pesticidi. Negli ultimi 30 anni una perdita di
biodiversità nelle zone umide è stata enorme, le comunità vegetali si sono
ridotte drasticamente, è diminuito il numero di specie e si sono impoveriti gli
habitat: boschi, siepi e prati. Purtroppo Regione Lombardia non sostiene come
dovrebbe le aree umide – prosegue Marzorati –. La nuova legge non ha destinato risorse adeguate alla loro
valorizzazione, scarse sono anche le iniziative di promozione e divulgazione.
La recente delibera della Giunta regionale che definisce gli ambiti
territoriali delle aree protette non fa nulla per incentivare le connessioni
tra aree umide e Parchi regionali sostenendo la loro unicità».
Le aree umide sono ambienti che hanno una
funzione fondamentale per garantire le risorse acqua e di cibo e lo di
stoccaggio del carbonio, ma sono anche luoghi di gande bellezza e pertanto
fruibili e visitabili in ogni stagione, compresa quella invernale, per svolgere
escursioni naturalistiche e birdwatching. A questo scopo Legambiente promuove diverse iniziative nel weekend e invita i
cittadini a conoscere queste aree.
I circoli di Legambiente, da sempre impegnati nella valorizzazione del
territorio attraverso i Centri di Educazione Ambientale, la Rete Natura e il
Servizio di Vigilanza Ambientale, quotidianamente portano avanti esperienze di
tutela e conservazione della biodiversità, grazie alle quali contribuiamo alla
protezione di questi habitat complessi e delicati.
Esempio ne è il
progetto Sistema Olona che, grazie
al sostegno di Fondazione Cariplo e
all’ampia rete di partner del progetto nella provincia di Varese tra cui il
PLIS Rile-Tenore-Olona, mira alla
sistemazione delle sponde del fiume, alla riqualificazione della vegetazione,
al miglioramento dei sottopassi per la fauna e al ripristino di aree umide
legate al fiume nonchè a ridurre l’impatto delle grandi infrastrutture che
tagliano la Pianura Padana. Il progetto sperimenta sistemi bypass delle ferrovie e impianti
anti-collisione innovative per evitare il fenomeno del “roadkill”, ossia l’impatto tra
veicoli e fauna.
«Il progetto Sistema Olona – dichiara Lorenzo Baio, settore acqua di Legambiente
Lombardia – capitanato da Istituto
Oikos, cofinanziato da Fondazione Cariplo e che coinvolge un ampio partenariato
territoriale, prevede la realizzazione di aree umide completamente nuove per
offrire siti riproduttivi e rifugi ad anfibi e libellule. In parallelo,
verranno migliorati composizione e struttura di piccole aree boscate con la
piantumazione di essenze locali che possano contrastare la presenza delle
specie aliene. Sono piccoli passi per ripristinare ambienti persi nel tempo per
colpa di una urbanizzazione selvaggia e in assenza di una reale pianificazione».
Partiranno proprio
nelle prime due settimane di febbraio gli interventi
nei Comuni di Cislago e Rescaldina, nel Parco Locale di Interesse
Sovracomunale del Bosco del Rugareto, una zona chiave per la protezione della
biodiversità locale. Il progetto prevede la realizzazione di due piccole aree umide completamente nuove per
offrire un sito riproduttivo e di rifugio per rane, rospi e libellule. Inoltre
sarà migliorata la struttura del bosco
con la piantumazione di essenze locali che possano contrastare la presenza
delle specie aliene, una vera piaga per la biodiversità locale.
Agli interventi tecnici si affiancano
iniziative di sensibilizzazione rivolte a tutti i cittadini: sabato 23 febbraio alle ore 10.30 presso la
Biblioteca di Rescaldina sarà presentato il progetto Sistema Olona, con la partecipazione dei sindaci di
Rescaldina e Cislago; sabato 16 marzo 2019 alle ore 10.30 la Biblioteca di Rescaldina ospiterà un laboratorio gratuito
per famiglie dal titolo “Costruiamo
insieme mangiatoie e rifugi per insetti e uccelli”. Infine passeggiate guidate gratuite alla scoperta della ricchezza naturale
del territorio: si parte domenica 24
marzo con ritrovo alle ore 8.45 a Castiglione Olona nel parcheggio di
piazzale Cattaneo e sabato 6 aprile con ritrovo alle ore 14.30 in via Nenni
per passeggiare nelle aree verdi di Rescaldina.
Sistema Olona è un progetto di Istituto Oikos, finanziato da Fondazione
Cariplo e cofinanziato dal PLIS Rile-Tenore-Olona con quote derivanti da
interventi realizzati nell’ambito del Contratto di Fiume Olona-Bozzente-Lura,
in accordo con Regione Lombardia, con partner Legambiente Lombardia, PLIS Valle
del Lanza, Comune di Vedano Olona, PLIS RTO, Parco del Medio Olona, Comune di
Locate Varesino, Parco Bosco del Rugareto, Comune di Gerenzano e il supporto di
Università dell’Insubria, Ferrovie Nord spa, PLIS Parco dei Mughetti, Idrogea
Servizi srl, Studio Tu.G.A., Studio F.A. Natura.
GLI EVENTI DELLA
GIORNATA MONDIALE DELLE ZONE UMIDE
Il circolo
locale di Varese, in collaborazione
con il Comune di Varese e i partner del progetto Corridoi Insubrici il cui capofila è il Parco Campo dei Fiori,
promuove per sabato 2 febbraio dalle
14 una passeggiata alla scoperta dagli habitat interessati dal progetto, con
visita guidata all’area: si parte da Bizzozero, viale Verri capolinea E (in
caso di maltempo l’evento sarà rimandato a sabato 9 febbraio alla stessa ora). A
Provaglio d'Iseo (Bs) i volontari
del circolo Legambiente Franciacorta in collaborazione con Associazione Il
Viandante, Amici della Riserva, la Schiribilla e Monte Alto promuovono per sabato 2 febbraio una giornata di cura
del territorio a Provaglio d’Iseo: si inizia alle 9.30 con ritrovo alla
stazione di Provaglio per una mattinata di pulizia delle torbiere, mentre nel
pomeriggio dalle 14.30 accompagnati da esperti sarà possibile visitare la
Riserva delle Torbiere, per scoprire le bellezze dell’inverno e la delicatezza
di questo ecosistema, purtroppo minacciato da corpi idrici e sfioratori che ne
riversano acque inquinate. A Lecco
il circolo Lario Sponda Orientale domenica
3 febbraio accompagnerà attraverso la Riserva Naturale Pian di Spagna e il
lago Mezzola per approfondire la conoscenza ambientale e storica della zona
umida grazie alla presenza di una guida esperta e dei volontari di Legambiente.
Sarà una giornata di osservazione dell’avifauna, di passeggiate nel canneto, di
visite guidate e attività di educazione ambientale. L’appuntamento è alle 10
alla stazione di Dubino per camminare insieme verso la Poncetta. A Pavia il circolo Legambiente Lomellina propone
per sabato 16 febbraio un’escursione
a Valpometto per conoscere e valorizzare le zone umide con una visita guidata
alle 3 zone del parco, Valpometto, Fontanetto e Tombone, durante la quale
verranno illustrate la flora e la fauna presenti nel parco, si osserverà una risorgiva
e il suo ecosistema e con le foto naturalistiche scattate durate l’escursione
verrà allestita una mostra.
Ufficio stampa Legambiente
Lombardia
Silvia Valenti
Tel. 02 87386480
Mob. 3498172191
Rapporto Pendolaria: analisi del trasporto pubblico in Lombardia
MILANO, 30
GENNAIO 2019
COMUNICATO
STAMPA
AUMENTANO I VIAGGIATORI
CHE SCELGONO IL TRENO: NECESSARIO SPOSTARE GLI INVESTIMENTI REGIONALI DA AUTOSTRADE
A FERROVIE
Legambiente: “Purtroppo sono sempre troppi i disservizi
e i disagi vissuti dai pendolari quotidianamente. Aspettiamo una svolta che stenta ad
arrivare"
Ripensare il sistema attraverso una più capillare
intermodalità per consentire ai territori periferici della regione una migliore
connessione con la metropoli, pena l’isolamento
A questo link è disponibile il dossier nazionale Pendolaria:
https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/pendolaria_2018.pdf
Da 11 anni il rapporto
Pendolaria di Legambiente presenta una fotografia della situazione del
trasporto pubblico in Italia che, anno dopo anno, racconta attraverso numeri e
storie, come sta cambiando la mobilità nelle città e nelle regioni.
In Lombardia i passeggeri che utilizzano la rete
ferroviaria si attestano su 750.000 (vd. Tab. 1 Rete ferroviaria regionale),
con punte di 800mila nei giorni feriali, e sono ben 15 le linee lombarde tra le
30 più frequentate in Italia per numero di passeggeri giornalieri (vd. Tab. 2
Linee più frequentate). Dati che fanno pensare a una Lombardia proiettata verso
una mobilità più sostenibile, ma che in realtà nascondono disservizi e i disagi
quotidiani per i pendolari. Per
questo stupisce ancora di più come Regione Lombardia continui a sostenere nuove
autostrade, che drenano soldi pubblici che potrebbero essere destinati al
trasporto pubblico locale e a quello ferroviario.
«Già l’anno
scorso avevamo sottolineato quanto la situazione fosse arrivata al limite per la
congestione delle linee, in un sistema ferroviario troppo stressato. Ad oggi
però non sembra che gli interventi correttivi si stiano dimostrando efficaci – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente
Lombardia –. I comitati pendolari,
che ringraziamo per il costante e tenace monitoraggio delle proprie linee,
lamentano disservizi e treni soppressi nelle fasce orarie più affollate della
mattina dalle 6 alle 8 e della sera dalle 18 alle 20, troppo spesso senza
avvisi o servizi sostitutivi, situazioni che si ripetono frequentemente
rendendo il viaggio verso il luogo di lavoro e il ritorno a casa una vera
Odissea, in particolare sulle linee secondarie».
È questo, ancora una volta, il
prezzo che devono pagare i pendolari per le riduzioni del servizio, messe in atto con l’entrata in vigore del
nuovo orario invernale, dove si contano oltre
150 treni soppressi e/o sostituiti con
bus. Tra le modifiche più significative al
servizio si annoverano le linee Brescia-Cremona, Brescia-Casalmaggiore-Parma, Milano-Lecco-Sondrio,
Milano-Cremona-Mantova, Pavia-Stradella, Pavia-Alessandria, Pavia-Vercelli,
Pavia-Codogno, Iseo-Rovato e Seregno-Carnate, che cessano di essere operative e
vengono sostituite da bus. Anche le linee suburbane S1, S6, S9 e S11 hanno
subito variazioni, con la sconnessione del servizio passante di corse serali e la
riduzione del servizio festivo.
Per questo appare ancora più urgente
procedere con investimenti che non solo permettano di mantenere il livello di
servizio su Milano, ma aumentino l’offerta fuori dai poli attrattori della
grande città. Per Legambiente è urgente trovare
una soluzione per le linee Brescia-Parma e Brescia-Casalmaggiore, così come
è necessario provvedere al raddoppio
della Albairate-Mortara per spostare su ferro molti pendolari di
Abbiategrasso e Vigevano che scelgono l'automobile su strade congestionate
piuttosto che affrontare viaggi incerti sull'anacronistica ferrovia che collega
le due città a Milano. Investimenti da mettere in campo ma per i quali, al
momento, non sono previste coperture. O il potenziamento
della linea Seregno-Saronno che potrebbe essere la vera Pedemontana,
permettendo di connettere l'aeroporto di Malpensa con Bergamo. In questo modo,
potrebbe essere ripensata anche
l'ipotesi della nuova tratta
ferroviaria tra Gallarate e Malpensa che distruggerebbe il territorio
prevalentemente del varesotto.
«Sono
alcune solo alcune delle linee che necessitano di essere migliorare o collegate
per rendere il servizio ferroviario lombardo all'altezza delle aspettative di
chi vuole lasciare l'auto e optare per uno stile di vita più sostenibile. Purtroppo ci spiace ancora una volta dover
rimarcare che la nostra regione viaggia a due velocità, in cui crescono le
differenze tra chi ha accesso a servizi sempre più efficienti e competitivi che
collegano Milano con le altre città, e al contempo storie di persone nel resto
della regione, costrette ad aspettare treni sempre più vecchi, lenti e soggetti
a guasti, in stazioni che sono un monumento al degrado in un dedalo di barriere
architettoniche per i disabili» commenta
Barbara Meggetto.
TRAM E
METROPOLITANE
Il dossier Pendolaria prende in
considerazione anche le buone pratiche,
come per esempio la scelta dell’elettrico per modernizzare il parco mezzi delle
aziende di trasporto locale. Un esempio è l’attivazione a Bergamo dal
febbraio 2018 da parte dell’azienda locale ATB di una linea completamente elettrica realizzata in tempi
record: 18 mesi tra progettazione, appalti e cantieri. Dodici autobus
elettrici, con 180 km di carica giornaliera ciascuno ed una frequenza media di 15
minuti, attraversano il centro città lungo un percorso in parte preferenziale,
collegando i quartieri periferici e permettendo la connessione con altri mezzi
di trasporto: bike sharing, tram, altre linee autobus, parcheggi di
interscambio.
Milano si posiziona in vetta rispetto al numero di
utenti della metropolitana e con un ampio margine rispetto alle altre città
italiane, arrivando a 496 milioni di passeggeri annui, più che in tutte le
altre linee metro nelle altre città ed in continua crescita. A Milano l’età
media dei treni della metropolitana è di 13 anni, inclusi i revamping dei treni
“storici” che vedono un piano di ammodernamento continuo ed un programma che ne
prevede la sostituzione in pochi anni e per l’autunno 2019 è programmata la
consegna di 12 nuovi treni. Nella
classifica delle città a maggior utilizzo di trasporto pubblico figurano anche
altre due città lombarde: Brescia e Bergamo (vd. Tab. 3 Passeggeri annui per
metropolitane ed autobus/tram nelle principali aree urbane italiane).
Tab. 1 Rete ferroviaria regionale
Regione
|
Estensione della rete ferroviaria regionale
|
Numero viaggiatori/giorno
|
Numero abbonati
|
Gestori
|
Lombardia
|
1.920
|
750.000
|
265.000
|
Trenord
|
Tab. 2 Linee più frequentate
Linea ferroviaria
|
Numero viaggiatori/giorno
|
Saronno-Milano-Lodi
|
65.000
|
Treviglio-Milano-Varese
|
57.000
|
Milano-Seveso-Mariano/Camnago
|
41.000
|
Treviglio-Milano-Novara
|
40.000
|
Laveno-Varese-Saronno-Milano
|
38.000
|
Rho-Milano-Como-Chiasso
|
37.000
|
Milano-Pavia-Alessandria
|
36.000
|
Milano-Brescia-Verona
|
32.000
|
Saronno-Seregno-Milano-Albairate
|
32.000
|
Milano-Saronno-Como
|
28.000
|
Milano-Carnate-Lecco
|
28.000
|
Milano-Malpensa
|
25.000
|
Bergamo-Carnate-Milano
|
24.000
|
Milano-Seveso-Asso
|
22.000
|
Milano-Lecco-Sondrio-Tirano
|
21.000
|
Tab. 3 Opere incompiute
Infrastruttura
|
Bacino
d’utenza
|
Costi
(mln di euro)
|
Finanziamenti
disponibili (mln di euro)
|
Elettrificazione
Brescia-Parma
|
500.000
|
120
|
0
|
Raddoppio Albairate
(MI)-Mortara (PV)
|
350.000
|
390
|
7
|
Potenziamento
Seregno-Bergamo
|
235.000
|
1.000
|
83
|
Linea M4 metro
Milano
|
2.500.000
|
1.850
|
1.850
|
Riqualificazione
tramvia Milano-Limbiate
|
1.500.000
|
98,22
|
97
|
Quadruplicamento
Pavia-Milano Rogoredo
|
4.000.000
|
1.056
|
115
|
Quadruplicamento Chiasso-Monza
|
3.000.000
|
1.412
|
0
|
Raddoppio
Milano-Codogno-Cremona-Mantova
|
230.000
|
340
|
340
|
Potenziamento
Rho-Gallarate
|
3.000.000
|
723
|
32
|
Tab. 4 Passeggeri annui per
metropolitane ed autobus/tram nelle principali aree urbane lombarde
Città
|
Passeggeri annui metro
|
Passeggeri annui tram/bus
|
Milano
|
496.000.000
|
254.000.000
|
Brescia
|
17.600.000
|
36.400.000
|
Bergamo
|
-
|
3.700.000*
|
Legambiente, Rapporto Pendolaria
2018
*Dati riferiti alla sola rete tranviaria
*Dati riferiti alla sola rete tranviaria
martedì 22 gennaio 2019
Mal’aria 2019: dossier annuale sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane
Milano, 22 gennaio 2019 Comunicato
stampa
Brescia 150 giorni di superamento dei
limiti (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), seguita da Lodi (149) e Monza (140)
I motori diesel restano la prima fonte
inquinante, da non sottovalutare anche l’effetto del riscaldamento domestico e
dell’agricoltura
Legambiente:
“Continua a pesare la mancanza di un’efficace strategia antismog.
Occorre
ridurre il traffico motorizzato privato e cambiare la mobilità urbana incentivando
il trasporto pubblico locale, su ferro e lo sharing”
Dossier nazionale: https://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/dossier_malaria2019.pdf
Lombardia soffocata dallo smog. Seppur la media
annuale sia migliorata nell’ultimo decennio, restano elevati i picchi di
concentrazioni di polveri sottili e ozono, che rendono l’aria irrespirabile nella
maggior parte dei mesi invernali ed estivi. Tra le principali fonti di emissione figurano il traffico, con l’auto
privata che continua ad essere di gran lunga il mezzo più utilizzato, il riscaldamento
domestico, le industrie e le pratiche agricole. È il quadro a tinte fosche
dipinto dall’edizione 2019 di Mal’aria,
il dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento
atmosferico.
Un anno da codice rosso per la qualità
dell’aria il 2018. La città
che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge è Brescia con 150 giorni (47 per il Pm10
e 103 per l’ozono), seguita da Lodi con
149 (78 per il Pm10 e 71 per l’ozono),
Monza (140), Milano (135), Bergamo e Cremona (127) (vd. tabella 1). Analizzando
le classifiche stilate dall’associazione, si evince come l’intero bacino padano
resti soffocato dalla morsa dello smog. Per quanto riguarda i valori di Pm10 Lodi (centralina Vignati) guida
la classifica delle città lombarde che hanno oltrepassato il limite quotidiano fissato
per legge a 50 μg/mc, come media giornaliera, da non superare per più di 35
giorni l’anno (vd. tabella 2), con 78
giorni, seguita da Milano (Marche) con 74.
Nemmeno i
mesi estivi, meno colpiti dalle concentrazioni delle polveri, hanno mostrato
segnali positivi: l’ozono troposferico (vd. tabella 3) - un inquinante
secondario che si forma per reazioni fotochimiche a partire da inquinanti
precursori quali gli Ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili
(VOC), spesso sottovalutato perché si forma nelle zone rurali - i capoluoghi di provincia che hanno
superato il limite di 25 giorni con una media mobile sulle otto ore
superiore a 120 microgrammi per metro cubo vedono Brescia tra le città peggiori
per questo inquinante con 103 giorni, seguite da Monza (89), Lecco (88),
Bergamo (85), Varese (78). Un quadro
preoccupante che per Legambiente indica l’urgenza di pianificare misure strutturali
capaci di abbattere drasticamente le concentrazioni di inquinamento presenti e di
riportare l’aria a livelli qualitativamente accettabili.
«Le misure di limitazione delle emissioni
devono diventare una priorità politica e amministrativa – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente
Lombardia –. Nonostante l'esistenza dell'Accordo di programma per il
miglioramento della qualità dell'aria del bacino padano, infatti, tuttora si continua
a procedere per deroghe. Oggi la
sfida per Regione Lombardia deve essere quella di ridurre il tasso di
motorizzazione e di fare della mobilità sostenibile il motore del cambiamento.
È necessario ripensare le città per le persone, non per le auto, con
regolamenti che disincentivino l’uso delle automobili, incentivando davvero la
mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico locale, urbano e
pendolare e prevedendo reti ciclabili che attraversino nelle diverse direttrici
i centri urbani, prendendo esempio dalle maggiori città europee che si muovono
in questa direzione già da tempo. Come sta avvenendo a Milano, per esempio, una
città dove già oggi il 50% degli abitanti usa i mezzi pubblici, cammina e pedala
e l’esperienza dell’Area C ha condotto all’introduzione da quest’anno di una
più vasta zona a emissioni limitate (Low Emission Zone) l’area B, con pedaggi
per l’ingresso ai veicoli più inquinanti. Per uscire dall’emergenza cronica dello smog occorre che le città
redigano PUMS ambiziosi ripensando l’uso di strade, piazze e spazi pubblici,
creando ampie “zone 30” e prevedendo nuove aree verdi nei centri urbani».
Ogni anno in Europa, stando ai dati dell’Agenzia
Europea per l’ambiente, sono oltre 422mila le morti premature all’anno per inquinamento atmosferico e l’Italia si colloca tra i paesi europei peggiori, con
più decessi in rapporto alla popolazione, pari a più di 60.600 nel solo 2015, di
cui 20.500 riconducibili al Biossido di Azoto, mentre 3.200 sono legate ad alte
concentrazioni di Ozono (O3).
«Anche i cittadini, da parte loro, possono fare
molto – conclude Barbara Meggetto – ripensando il
proprio stile di vita in una chiave più ecofriendly, scegliendo una mobilità
dolce e privilegiando lo sharing dei veicoli e riqualificando le proprie case
per migliorarne l’isolamento termico e abbattere le emissioni».
Tabella 1: giorni totali di superamento dei limiti previsti per le
polveri sottili (Pm10) o per l’ozono nei capoluoghi di provincia italiani
nell’anno solare 2018
Città che hanno superato almeno uno dei limiti giornalieri
previsti per il Pm10 o per l’Ozono nel 2018
|
|
Brescia
|
150
|
Lodi
|
149
|
Monza
|
140
|
Milano
|
135
|
Bergamo
|
127
|
Cremona
|
127
|
Pavia
|
115
|
Lecco
|
88
|
Varese
|
78
|
Mantova
|
65
|
Como
|
43
|
Sondrio
|
35
|
Fonte: elaborazione Legambiente su dati Arpa o Regioni
NB: in rosso i giorni
totali di superamento delle città in cui si è registrato nel 2018 sia il
superamento dei limiti del Pm10 che dell’ozono. Entrambi gli inquinanti
derivano da un medesimo precursore, che è il NOx, la cui fonte principale resta
il motore diesel
Tabella 2: Capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina
urbana la soglia limite di polveri
sottili in un anno; il D.lgs. 155/2010 prevede un numero massimo di 35
giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 μg/m3.
Città
|
Centralina
|
Superamenti
da gennaio 2018
|
Lodi
|
Viale Vignati
|
78
|
Milano
|
Marche
|
74
|
Cremona
|
via Fatebenefratelli
|
56
|
Pavia
|
Piazza Minerva
|
53
|
Monza
|
via Machiavelli
|
51
|
Brescia
|
Villaggio Sereno
|
47
|
Como
|
Viale Cattaneo
|
43
|
Bergamo
|
via Garibaldi
|
42
|
Fonte: elaborazione Legambiente su
dati Arpa
Tabella 3: Capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina
urbana l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute; il D.lgs.
155/2010 prevede un numero massimo di 25 giorni/anno (come media su 3 anni) con
concentrazioni di Ozono superiori a
120 μg/m3 come media massima giornaliera calcolata su otto ore.
Città
|
Centralina
|
Superamenti
da
gennaio
2018
|
Brescia
|
Villaggio Sereno
|
103
|
Monza
|
Machiavelli
|
89
|
Lecco
|
Via Sora
|
88
|
Bergamo
|
Meucci
|
85
|
Varese
|
Vidoletti
|
78
|
Cremona
|
Via Fatebenefratelli
|
71
|
Lodi
|
S.Alberto
|
71
|
Mantova
|
S.Agnese
|
65
|
Pavia
|
Folperti
|
62
|
Milano
|
Pascal
|
61
|
Sondrio
|
Via Paribelli
|
35
|
Fonte: elaborazione Legambiente su dati Ispra
Ufficio stampa Legambiente
Lombardia
Silvia Valenti
Tel. 02 87386480
Mob. 3498172191
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