sabato 20 aprile 2013

Chiazza nel Sebino, controlli su impianti privati

L'origine della maxi chiazza nel Sebino non ha ancora una causa precisa. E la mole delle incognite irrisolte s'intensifica sempre più. La macchia persiste, si è frammentata ma continua a galleggiare sul lago d'Iseo. Ed ora ecco un altro mistero: l'acqua è diventata rossa. Onde color ruggine. Odore che pare metallico. Patina giallastra in superficie.
Sotto controllo finiscono anche i sistemi di purificazione industriale. Ieri mattina il distaccamento di Darfo Boario Terme dell'Arpa ha eseguito nuovi rilievi spingendosi all'interno del canale industriale di Pisogne. Alcuni campioni sono stati raccolti anche ad Esine, nel punto d'inizio del condotto artificiale. Forse l'intenzione è quella di fare un raffronto.

I prelievi di ieri mattina si aggiungono a quelli raccolti martedì. Lunedì invece nuove indagine verranno eseguite sul fondale del lago.
I primi esami condotti sulle acque del Sebino scartano l'ipotesi che si tratti di mucillagine o altro materiale algale. «Cerchiamo ancora», sono le parole di Giulio Sesana, direttore di Arpa Brescia. I parametri riscontrati relativi ai valori dei coliformi fecali allontanerebbero anche l'ipotesi di malfunzionamenti del sistema fognario. Tesi negata anche dall'Amministrazione comunale di Pisogne: «L'impianto fogne non c'entra - riferiscono -, non ci sono stati guasti».
L'assessore all'Ambiente Elio Musati invita a mantenere la calma: «Non creiamo allarmismi, la situazione è sotto controllo. Attendiamo i risultati delle analisi».
E mentre in laboratorio si continua a indagare, i carabinieri della Compagnia di Pisogne e la Polizia locale ieri pomeriggio hanno controllato, coadiuvati da due operatori dell'Arpa, il sistema pubblico di depurazione collocato a Costa Volpino.
Sotto la lente d'ingrandimento sono finiti anche gli impianti privati visto che è stato disposto l'accertamento di alcuni sistemi di purificazione industriale collocati nel territorio compreso tra Lovere e Pisogne. Per il direttore dell'Arpa Giulio Sesana «non si deve scartare nessuna ipotesi».

Per l'Autorità del Bacino Lacuale dei laghi d'Iseo, Endine e Moro «l'ennesimo polverone sollevato da Legambiente si sgonfia come un pallone bucato dopo le analisi dell'Arpa». Non tarda ad arrivare la risposta del presidente di Legambiente Basso Sebino: «L'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente - spiega il presidente Dario Balotta - non sgonfia niente. Ad ora riescono a dire che non c'è nessuna alga. Se queste sono illazioni allora qualcuno mi spieghi che cos'è quella striscia sul lago. Qualcuno mi dica cosa ha colorato di rosso le acque».
Tra attacchi, contrattacchi, ipotesi e probabilità, la macchia del lago resta un mistero. Un giallo che si fa sempre più «rosso».

Fonte: Giornale di Brescia.it - articolo di Federica Bonetti del 20 aprile 2013

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