lunedì 21 marzo 2011

Il racconto della Giornata Mondiale dell'Acqua 2011

A Milano ogni famiglia può bere al costo di dieci centesimi

al mese grazie all'acqua del “sindaco”

Per non svalutare l'acqua pubblica: beviamola!

Degustazione in piazza: solo un terzo delle persone riconosce le differenze tra minerale e da rubinetto

A Milano, con solo dieci centesimi in più sulla bolletta dell'acqua, una famiglia di 3 persone potrebbe bere tutta l'acqua di cui ha bisogno per un mese intero, con una maggior spesa in bolletta pari a 10 centesimi in più e una riduzione di costi di 19 euro per mancati acquisti di acqua minerale: un risparmio del 99,5%. Ogni mese infatti in una famiglia italiana media di 3 persone paga 38 euro per l' acqua: di questa cifra la metà esatta è la spesa relativa al servizio pubblico (a Milano ancora meno, dal momento che la tariffa idrica meneghina è la più bassa d'Italia), il resto se ne va per acquistare 'acqua privata': 19 euro al mese regalati alle ditte imbottigliatrici quando invece potremmo risparmiare bevendo l'acqua del “Sindaco”. Questi i dati che Legambiente ha reso noti durante un banchetto in favore dell'acqua pubblica che si è svolto oggi a Milano. Insieme all'Università Bicocca infatti l'associazione ambientalista ha organizzato una simpatica degustazione al buio chiedendo ai cittadini di riconoscere tra l'acqua del rubinetto e quella in bottiglia. I risultati sono stati chiari: solo un terzo delle persone che hanno partecipato all'iniziativa ha saputo riconoscere le differenze tra i due tipi di acqua. E a conferma della bontà dell'acqua pubblica l'Università Bicocca ha effettuato delle analisi in diretta grazie ad un semplicissimo kit utilizzabile da ogni cittadino a casa propria. Eppure nonostante l'acqua del rubinetto sia quasi ovunque buona e garantita, nel 2009 in Italia sono stati consumati 193 litri pro capite di acqua in bottiglia.

“Ogni giorno con le nostre azioni possiamo impegnarci a sostenere il diritto di tutti ad avere acqua pubblica e di buona qualità”. – dichiara Lorenzo Baio di Legambiente Lombardia – “Quando al supermercato scegliamo di comprare le minerali in bottiglia infatti, dobbiamo ricordarci cosa comporta questa scelta verso l'ambiente. La precettazione delle sorgenti ad altri usi, il trasporto su gomma, la produzione dei contenitori in plastica, sono tutte conseguenze anche delle nostre azioni. Inoltre paghiamo una tassa volontaria per l'acqua privatizzata. Tendiamo a dimenticare invece che nelle nostre case sgorga già una risorsa ottima e controllata che oltre per gli usi domestici può essere tranquillamente bevuta”.

Il settore idrico necessita di forti investimenti, non solo per continuare a garantire acqua di buona qualità a tutti i rubinetti, ma soprattutto perchè l'Italia, rispetto al resto d'Europa, accusa una gravissima arretratezza nel settore fognatura e depurazione.

“In questo ritardo si annida l'origine dei più gravi inquinamenti delle acque di fiumi, laghi e falde acquifere, che ci espongono a rischi sanitari e a pesanti sanzioni comunitari – denuncia Barbara Meggetto, direttrice di Legambiente Lombardia – noi reclamiamo un atteggiamento responsabile nei riguardi dell'acqua, un bene comune che in Italia continua ad essere minacciato dall'inquinamento. Ognuno deve fare la sua parte: i consumatori/utenti, le aziende idriche e le autorità pubbliche che devono svolgere con più rigore le funzioni di programmazione e i controlli”

L'iniziativa di oggi è servita anche a sensibilizzare i cittadini ad andare a votare Sì ai referendum sull'acqua e sul nucleare. Un appuntamento fondamentale che Legambiente promuoverà in particolare nella manifestazione nazionale del 26 marzo a Roma.



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