"Sulla sua pelle scorreva acqua quasi a coprirlo come una veste intangibile e fresca".
mercoledì 19 dicembre 2018
martedì 18 dicembre 2018
Pessime notizie sotto l’albero, l’Anas scrive agli agricoltori milanesi Parco Sud e Parco del Ticino sotto attacco
Milano,
18 dicembre
2018
Comunicato stampa
Superstrada
Vigevano-Malpensa
Legambiente: “E’ un’aggressione al
territorio i cui mandanti sono Governo e Regione. Solidali con agricoltori e
Comuni!”
Pessimo il pacco di Natale consegnato a decine di famiglie di agricoltori che da decenni hanno
investito risorse e lavoro sui loro terreni, per sviluppare attività
agrituristiche e spesso biologiche, per produrre cibo sano e di qualità
riconosciuta, con attente lavorazioni del suolo per migliorarne la struttura e
la fertilità di anno in anno. Il loro lavoro rischia di essere spazzato via dai
cantieri della nuova e inutile strada, su cui però pende il ricorso di comuni,
comitati e Legambiente, ma anche di Città Metropolitana e dei Parchi Regionali
del Ticino e Sud Milano, da sempre motivatamene contrari all'opera. Sono i suoli migliori della campagna
coltivata tra il Milanese e la Valle del Ticino, quelli finiti nel mirino dei
cantieri della superstrada Vigevano-Malpensa, che dal capoluogo lomellino
dovrebbe arrivare a Boffalora, nel Magentino, snodandosi tra i terreni delle
aziende agricole che sono portabandiera dell'eccellenza rurale della Lombardia.
"Siamo
sconcertati da questo pacco natalizio di pessimo gusto - dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, associazione
che da sempre sostiene le ragioni dell'opposizione all'opera - Un territorio
che avrebbe bisogno di interventi mirati per migliorare la propria rete viaria
e il servizio ferroviario ferma al secolo scorso, è sotto attacco per un'opera
che non migliora i collegamenti con il capoluogo lombardo, ma ne compromette il
tessuto agricolo produttivo e il patrimonio paesaggistico e naturale. Siamo al
fianco di agricoltori e comunità locale, per difendere un bene comune che
merita di essere tutelato, anche con azioni sul terreno legale".
Sono
infatti state recapitate oggi ai titolari delle aziende agricole
dell'Abbiatense e Magentino le comunicazioni che dichiarano il vincolo di
pubblica utilità per i terreni interessati dal progetto stradale, premessa al successivo
decreto di esproprio: lettere su carta intestata dell'ANAS ma che portano la firma
politica del precedente Governo, che ha approvato l'opera in finale di
Legislatura, e di quello in carica il cui cambiamento è, al momento, non
pervenuto: cambiano le maggioranze ma anche quelli che si erano presentati come
portavoce di diverse istanze dai territori non segnano quella discontinuità per
cui sono stati eletti, almeno per quanto riguarda le scelte ambientali e
territoriali.
Ufficio stampa Legambiente
Lombardia
lunedì 17 dicembre 2018
venerdì 14 dicembre 2018
Mense scolastiche: una nuova strategia per diffondere le scelte “green”
Milano 14
dicembre 2018 Comunicato
stampa
La
media di prodotti biologici nei pasti delle scuole dei Comuni capoluogo che
hanno risposto al questionario di Legambiente è del 53,9%. In Lombardia scende
al 48,8%
Solo il 6,3% dei pasti serviti è
interamente bio. Il 68,4% delle mense utilizza stoviglie monouso. Oltre il 30%
sono di plastica
A
Milano il convegno nazionale “Studia come mangi”, promosso da Legambiente, in
collaborazione con Iclei e con il patrocinio dell’Anci
La sfida per scuole più green e sostenibili passa anche
dalle mense scolastiche e dall’attenzione per prodotti a chilometri zero e bio
da servire a pranzo. Una sfida che è stata
in parte già raccolta da diversi istituti scolastici della Penisola, anche se
la strada da percorrere è ancora a lunga. Di questo si è parlato al convegno
nazionale “Studia come mangi” organizzato oggi a Milano da Legambiente insieme
a ICLEI World Secretariat -
il network mondiale delle città sostenibili - con il contributo della
Commissione Europea e il patrocinio dell’Anci. Una giornata pensata per fare
insieme il punto sulla ristorazione scolastica in Italia, per parlare di
acquisti verdi e raccontare anche le buone pratiche in atto sul territorio,
partendo dall’analisi degli ultimi dati diffusi da Ecosistema scuola 2018.
L’indagine annuale di Legambiente sullo stato del patrimonio edilizio
scolastico e dei servizi educativi che raccoglie i risultati relativi alle
scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado emersi dal
questionario somministrato a 90 Comuni capoluogo, per un totale di 5720
scuole e una popolazione studentesca interessata di 1.192.697 studenti.
In particolare sul fronte
delle mense scolastiche, dal report annuale dell’associazione ambientalista
emerge che il servizio mensa (legato spesso alla possibilità di effettuare il
tempo pieno), è garantito nell’84,9% delle
scuole del nord e l’88,9% del centro, ma solo
a poco più del 63% degli istituti del Sud e al
30,8% delle scuole sulle isole. Rispetto ai pasti somministrati, solo il 6,3% è
interamente biologico, mentre la media di biologico nei pasti è del 53,9%. Bene
invece le mense in cui vengono serviti pasti con prodotti IGP, DOP ecc, sono il
79% con una media del 24,4%. Poca attenzione viene posta nella scelta delle
stoviglie, nel 68,4% delle mense infatti vengono ancora utilizzate quelle
monouso, con un conseguente aumento dei costi ma soprattutto dei rifiuti. Tra
queste oltre il 30% utilizza stoviglie in plastica. Altro dato che emerge dal
report è che l’acqua di rubinetto viene somministrata in poco più di una mensa
su due (51,6%). Dunque un quadro
complessivo fatto di luci e ombre e un settore sui cui per l’associazione
ambientalista bisogna ancora lavorare molto e scommettere, se si vuole arrivare
a scuole con mense sostenibili e in grado di servire pasti 100% bio.
Il convegno “Studia come
mangi”, coordinato da Barbara Meggetto Presidente di Legambiente Lombardia, ha
visto confrontarsi oggi esperti del settore e rappresentanti del mondo
associativo e della scuola. Tra i
presenti Peter Defranceschi, ICLEI, Davide Sabbadin di Legambiente che ha
presentato i dati di Ecosistema Scuola sul GPP nelle scuole italiane, Andrea
Roscetti del Politecnico di Milano, Simona Faccioli, Remade in Italy, Daniela
Lazzati di ANP (Associazione Italiana Presidi), Giovanni Faedi, ANCI, Paola
Trionfi, FIAB/FIRAB. Tra gli altri temi trattati anche le problematiche e le
opportunità offerte dal GPP, i nuovi criteri ambientali minimi in corso di
discussione al Ministero dell’Ambiente e le esperienze di aziende e produttori
agricoli che a questi criteri devono adeguarsi, non sempre facilmente.
La seconda sessione
dell’incontro, moderata da Enrico Fontana, coordinatore dell’Osservatorio
Appalti Verdi di Legambiente, è stata dedicata al tema delle buone pratiche: da
quella di Milano Ristorazione raccontata da Fabrizio Fabritiis all’esperienza
di Macerata e di Bari che hanno scommesso sulle
mense 100% bio. A parlarne il
vicesindaco di Macerata Stefania Monteverde e l’assessore all’istruzione del
Comune di Bari Paola Romano. Buone pratiche arrivano anche dai piccoli comuni
della piana fiorentina come Campi Bisenzio, Signa e Sesto Fiorentino – a
parlarne Francesco Dini di Qualità & Servizi. A concludere il convegno
l’intervento della Vicepresidente nazionale di Legambiente Vanessa Pallucchi.
“Sul
fronte della ristorazione scolastica – ha dichiarato Vanessa Pallucchi, vicepresidente nazionale di Legambiente – occorre
fare passi in avanti e sensibilizzare le amministrazioni al fatto che la mensa
scolastica è un laboratorio sociale dove si acquisiscono stili di vita
collettivi e individuali più sostenibili. Si tratta, inoltre, di un servizio
che può avere ricadute su più livelli nella comunità, dai cittadini alla
valorizzazione delle aziende agricole e dei sistemi di produzione locali. Se
esistono casi virtuosi come ad esempio quello di Macerata e Bari, che hanno
scommesso su mense scolastiche 100% bio, come ci hanno raccontato durante il
convegno, ad oggi a livello nazionale emerge una forte sperequazione presente
tra le diverse aree del nostro Paese per arrivare nelle isole dove meno di una
scuola su tre ha il servizio mensa”.
Tornando agli ultimi dati diffusi da Ecosistema
Scuola 2018, dal report nazionale emerge che Il servizio di mensa scolastica
dove presente è caratterizzato da luci e ombre: il 97,4% dei bandi emessi dalle
amministrazioni comunali per l’assegnazione del servizio mensa richiede la
stagionalità degli alimenti, il 77,8% criteri ecologici nelle procedure di
acquisto (GPP); ben il 94,7% menù alternativi per motivi culturali,
manifestando un’attenzione alle diverse culture di appartenenza degli studenti
che usufruiscono del servizio mensa; il 52% il recupero del cibo non
somministrato a favore di organizzazioni no profit.
Scuole lombarde
– Per quanto riguarda le scuole dei Comuni
capoluogo lombardi che hanno partecipato all’indagine di Ecosistema Scuola 2018, dal report
emerge che nel 92,5% delle mense scolastiche si servono pasti bio, con una
media di biologico inferiore a quella nazionale, 48,8% contro il 53,9%; in
tutte vengono serviti pasti contenenti prodotti IGP e DOP e viene richiesta la
stagionalità degli alimenti; nell’81,8% si privilegiano prodotti a Km 0,
nell’80% viene raccolto il cibo inutilizzato per destinarlo alle organizzazioni
no profit. Ben l’87,5% dei bandi di
appalto del servizio mensa richiede criteri ecologici nelle procedure
d’acquisto (GPP). Più di una mensa su due (54,5%) continua ad usare stoviglie
monouso; appena il 16,2% dispone
di cucina interna, ben nell’81,6% viene servita acqua di rubinetto.
Al centro del convegno di oggi il ruolo,
importante, del nostro Paese in Europa sul tema degli acquisti verdi. Peter
Defranceschi di ICLEI ha sottolineato come l’Italia sia paese leader nel
settore degli acquisti verdi e osservato speciale a Bruxelles, perché l’unico
ad avere introdotto l’obbligo del GPP in tutti gli acquisti del settore
pubblico e parapubblico. Un volume di affari indotto, quello degli acquisti
pubblici in Europea, che influenza circa il 40% del mercato dei prodotti e
servizi.
Anche per queste ragioni Legambiente ha presentato oggi a Milano la sua nuova iniziativa
“Osservatorio Appalti Verdi”, realizzata in collaborazione con la
Fondazione Ecosistemi. “Ci proponiamo di fare da stimolo e accompagnamento alle
amministrazioni locali e alle stazioni appaltanti – ha spiegato Enrico Fontana, coordinatore
dell’Osservatorio - per promuovere l’impiego dei criteri minimi ambientali
negli appalti e allo stesso tempo fare conoscere queste esigenze alle aziende,
che spesso non sanno come fare fronte alle richieste dell’amministrazione
pubblica. Dobbiamo fare incontrare domanda e offerta di green, anche
controllando che i criteri vengano correttamente applicati e non elusi, a danno
delle aziende che negli anni hanno investito in ambiente e qualità.”
Ufficio stampa Legambiente
Lombardia
lunedì 3 dicembre 2018
LEGAMBIENTE SULLA SUPERSTRADA VIGEVANO – MALPENSA: E’ IL MOMENTO DELLA SVOLTA, LE RISORSE VANNO DIROTTATE ALLA FERROVIA PER VIGEVANO
Milano, 3
dicembre 2018 Comunicato
stampa
DOMANI IN COMMISSIONE AMBIENTE ALLA CAMERA LE
RISPOSTE DEL MINISTRO TONINELLI ALL’INTERROGAZIONE PRESENTATA DALL’ON.LE
ROSSELLA MURONI (LEU)
Domani alla Camera va in onda, in Commissione Ambiente, la
Lombardia dei paesaggi agricoli ancora autentici, quella dei Parchi Naturali
del Milanese minacciati dall’ennesima ed eccessiva stesa d’asfalto che una
delibera CIPE, approvata in coda alla scorsa Legislatura, vorrebbe realizzare
tra Vigevano e Abbiatense. L’occasione è data dall’interrogazione sottoposta dall’On.le Rossella Muroni, parlamentare
di LEU, al Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.
L’opera, secondo il progetto ANAS, è in realtà un tronco viario di calibro autostradale,
progettato per collegare Vigevano alla Boffalora-Malpensa, superstrada più
conosciuta per le sue dimensioni esagerate che per la sua effettiva utilità di
collegamento tra l’autostrada A4 e l’aerostazione. Il nuovo asse consentirà ai
viaggiatori della Lomellina di raggiungere più rapidamente l’aeroporto, e basta
questo a dire che non servirà a risolvere i problemi di un territorio che,
certo, soffre di congestione da traffico, ma del traffico pendolare da e per
Milano, non certo di quello business diretto allo scalo aereo! Il problema è
che questo brutto scherzo di errata
programmazione stradale cancellerà decine di ettari di territorio agricolo di
pregio e, per farlo, farà spezzatino dei parchi lombardi Agricolo Sud Milano e
del Ticino. Ad opporsi all’opera non ci sono solo comitati e associazioni
ambientaliste, ma anche gli agricoltori del territorio, le amministrazioni
comunali di Albairate, Cassinetta di Lugagnano e Boffalora e, soprattutto, i
due Parchi Regionali e la Città Metropolitana di Milano, che già hanno
impugnato al TAR proprio quella delibera CIPE.
Proprio alla luce delle fondate argomentazioni del
territorio viene sottoposta l’interrogazione al Ministro : se non ritenga egli
che, in un contesto di risorse limitate e di grossi problemi di mobilità per i
pendolari di Vigevano e Abbiategrasso, non sia arrivato il momento di scrivere
la parola ‘fine’ a un progetto diventato vecchio anzitempo, per un’opera che
non è né strategica né prioritaria. Riconoscendo invece che le risorse, se ci sono, vanno assegnate al raddoppio dei 12 km di
ferrovia che, da Abbiategrasso a Vigevano, sono rimasti fermi ad un secolo fa, quando
la popolazione delle due città arrivava a malapena ad un terzo degli oltre
100.000 abitanti attuali. Magari riordinando la viabilità, senza fare nuove
colate di asfalto, ma ristrutturando strade congestionate da anacronistiche
intersezioni e semafori.
“Ci aspettiamo dal Ministro una risposta che si faccia
carico delle questioni che il territorio ha sollevato e che eviti le
semplificazioni a favore o contro le grandi opere, per entrare invece nel
merito dei progetti - dichiara Barbara
Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Quel territorio non ha
bisogno di un’autostrada per raggiungere Malpensa ma di opere che consentano ai
suoi abitanti e alle imprese di muoversi in modo efficace e sostenibile da e
verso le aree centrali della città metropolitana: un moderno servizio
ferroviario, oggi assurdamente attestato ad Albairate, è quello che serve
veramente!”
Il dibattito si svolgerà domani alle 14.00, e sarà possibile
seguirlo in diretta video dal sito della Camera dei Deputati.
Ufficio stampa Legambiente
Lombardia
domenica 2 dicembre 2018
In Lombardia l’idroelettrico si fa sempre più piccolo
Bellano, sabato 1 dicembre 2018 Comunicato
stampa
In Lombardia
l’idroelettrico si fa sempre più piccolo
Dossier di Legambiente:
diminuiscono le taglie degli impianti e le produzioni energetiche, ma crescono
gli impatti ambientali delle captazioni
“E’ ora di dire grazie
ai corsi d’acqua lombarda per l’energia che ci donano. E di voltare pagina, per
puntare sulle nuove fonti rinnovabili”
L’idroelettrico
ai tempi dei cambiamenti climatici è l’oggetto dell’incontro promosso oggi da
Legambiente a Bellano (LC) per approfondirne il non più trascurabile impatto. Tutti
i fiumi e i torrenti dell’arco alpino, dal Friuli-Venezia-Giulia alla Liguria,
passando per la Lombardia, sono infatti ormai sistematicamente captati a più
riprese lungo tutto il percorso e, quindi, deprivati
della maggior parte della propria acqua, con gravi danni ambientali e
paesaggistici. Se nel corso del secolo scorso ciò è avvenuto con la
realizzazione di opere gigantesche, dighe, condotte e centrali che ancora oggi
producono una quota importante dell’energia elettrica made in Lombardia, da anni ormai le nuove realizzazioni si
rivolgono al reticolo idrico minore, o ai tratti di pianura dei corsi d’acqua.
Grafico 1 –
Incremento del numero di impianti autorizzati in Lombardia nel periodo
2013-2018. Fonte:
elaborazioni Legambiente Lombardia da dati di Regione Lombardia
Il
numero di domande per la realizzazione di nuove derivazioni e impianti
idroelettrici (mini e micro idroelettrico) è cresciuto continuamente, in
particolare nelle regioni alpine e appenniniche, con migliaia di richieste in
fase di valutazione a fronte di migliaia di centraline già realizzate. Nella
sola Lombardia, a giugno 2018, risultano attivi 705 piccoli impianti sotto i 3000 kw
senza considerare le centinaia di richieste attualmente in fase di valutazione.
|
N° impianti
per provincia
|
|||||
Province
|
2013
|
2014
|
2015
|
2016
|
2017
|
2018*
|
BG
|
100
|
128
|
132
|
135
|
142
|
149
|
BS
|
147
|
182
|
202
|
215
|
220
|
230
|
CO
|
14
|
17
|
18
|
19
|
18
|
18
|
CR
|
9
|
10
|
16
|
16
|
16
|
15
|
LC
|
27
|
29
|
30
|
30
|
30
|
30
|
LO
|
12
|
14
|
13
|
14
|
13
|
13
|
MB
|
0
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
MI
|
18
|
25
|
23
|
25
|
28
|
28
|
MN
|
10
|
15
|
14
|
16
|
23
|
24
|
PV
|
16
|
20
|
13
|
18
|
30
|
30
|
SO
|
108
|
108
|
114
|
127
|
129
|
134
|
VA
|
22
|
24
|
25
|
30
|
32
|
33
|
totale
|
483
|
573
|
601
|
646
|
682
|
705
|
Tab
1 – Incremento del numero di impianti autorizzati in Lombardia nel periodo
2013-2018 diviso per province. *dati a
giugno Fonte:
elaborazioni Legambiente Lombardia da dati di Regione Lombardia
Questo
processo è coinciso con l’esigenza di incrementare la produzione di energie
rinnovabili prodotte dall’Italia per conseguire gli obiettivi della Direttiva
2009/28/CE e il piano di azione nazionale per le energie rinnovabili, ma ha determinato
un intenso conflitto con gli obblighi di
qualità dettati da un’altra direttiva, la 2000/60/CE che invece impone la
tutela e il miglioramento dei corpi idrici.
“La
vera sfida consiste nel tenere assieme obiettivi energetici e ambientali –
dichiara Vanda Bonardo, responsabile
Alpi di Legambiente -. Per Legambiente il futuro dell’idroelettrico
italiano dipenderà dalla capacità di mantenere o migliorare la produzione
esistente con interventi di revamping
ed efficientamento soprattutto dei grandi impianti. In pochi e limitati casi si
potranno autorizzare nuovi impianti (condotte idriche o salti esistenti). In
tal senso auspichiamo che il decreto incentivi per le fonti rinnovabili, ora in
Conferenza Stato-Regioni, si mantenga nella sua formulazione originale che
prevede appunto incentivi solo per gli impianti a basso impatto ambientale”.
Dall’analisi
dei dati forniti da Regione Lombardia sulla potenza delle centrali installate
emerge anche come negli ultimi anni la crescita delle derivazioni avviene a
beneficio di impianti con sempre minor
potenza, quindi con un minore
beneficio in termini di produzione rinnovabile. Non altrettanto avviene per
il danno ambientale: le interruzioni e le interferenze sui corsi d’acqua e sui
versanti sono sempre molto severe.
Grafico 2 –
Decremento della potenza delle centrali installate nel periodo 2013-2018. Fonte:
elaborazioni Legambiente Lombardia da dati di Regione Lombardia
“Abbiamo
seguito e sostenuto attivamente l'impegno dei comitati e degli alpigiani a
difesa dei corsi d’acqua dalle nuove captazioni – sostiene Costanza Panella presidente del circolo Legambiente Lario Orientale
-. Ci siamo così convinti che non si tratti di un conflitto tra due obiettivi
ambientali, tra produzione di energia rinnovabile e salvaguardia dello stato
ecologico dei corsi d'acqua e del paesaggio, ma di un’opposizione a
investimenti divenuti insostenibili sia ambientalmente che economicamente,
nonostante gli incentivi che, a fronte delle scarse prestazioni riscontrate in
termini di produzione energetica, appaiono poco giustificabili, e sarebbe
meglio venissero concentrati su altre fonti rinnovabili che esprimono un
potenziale molto maggiore”.
L’incontro
ha costituito l’occasione anche per presentare i risultati del monitoraggio delle portate di alcuni torrenti del
comasco e del lecchese effettuate autonomamente da Legambiente grazie al
sostegno di Patagonia, azienda da anni impegnata nella valorizzazione e
protezione dei corsi d’acqua di tutto il mondo. La considerazione generale è
che 10 delle 12 misurazioni effettuate segnalano un valore di portata inferiore al Deflusso Minimo Vitale teorico da
rilasciare. Un dato che, assieme alla scarsità delle informazioni, sembra
meritevole di essere segnalato alle autorità competenti per ulteriori
accertamenti.
Tabella di sintesi delle misurazioni effettuate nelle due stagioni sui torrenti indagati
Nome del torrente e punto di
campionamento
|
Deflusso minimo vitale (DMV)
teorico rilasciato
|
Misura di portata rilevata
in luglio 2018
|
Misura di portata rilevata
in ottobre 2018
|
Torrente Albano 1
|
116 l/s
|
81 l/s
|
90 l/s
|
Torrente Albano 2
|
116 l/s
|
64 l/s
|
86 l/s
|
Torrente Varrone
|
159 l/s
|
117 l/s
|
371 l/s*
|
Torrente Livo 1
|
133,5 l/s
|
78 l/s
|
117 l/s
|
Torrente Livo 2
|
133,5 l/s
|
169 l/s
|
124 l/s
|
Torrente Valpiana
|
Compensato
|
Torrente totalmente secco
|
Torrente totalmente secco
|
*Portata interamente rilasciata
“Consideriamo
grave una condotta dei concessionari idroelettrici che non garantiscono nemmeno
il rilascio del deflusso minimo vitale, ovvero della condizione minima, e
spesso insufficiente, che viene imposta in sede di rilascio dalla concessione,
proprio per impedire la morte del corso d’acqua – denuncia Damiano Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia
-. Così come noi abbiamo rilevato portate al di sotto di quelle autorizzate,
vorremmo che ci fosse un impegno da parte delle istituzioni pubbliche a
svolgere attività capillari di controllo e sanzionamento, che impediscano
indebite rapine di risorse naturali”.
Ufficio stampa Legambiente
Lombardia
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