In crescita rispetto allo
scorso anno i punti risultati inquinati sulla sponda piemontese del
Verbano. E' quanto emerge dal monitoraggio eseguito dalla Goletta dei
laghi di Legambiente, la campagna nazionale d’informazione scientifica
sullo stato di salute dei bacini lacustri realizzata con il contributo
del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e di Novamont.
I risultati sono stati presentati questa mattina a Meina da Federica
Barbera, responsabile nazionale della Goletta dei Laghi, Fabio Dovana,
presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta e Roberto Signorelli
del Centro del Sole - circolo di Legambiente, in una conferenza stampa a
cui sono intervenuti
Piero Ferrozzi, delegato per il Piemonte della Lega Navale Italiana, e i ricercatori del CNR – Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Verbania Michela Rogora e Piero Guillizzoni.
Piero Ferrozzi, delegato per il Piemonte della Lega Navale Italiana, e i ricercatori del CNR – Istituto per lo Studio degli Ecosistemi di Verbania Michela Rogora e Piero Guillizzoni.
L’obiettivo del monitoraggio di Goletta dei Laghi è quello di
individuare i punti critici, analizzando il carico batterico per
individuare gli scarichi non depurati che minacciano la qualità delle
acque. Anche nel caso del lago Maggiore, dunque, l’attenzione è stata
focalizzata soprattutto alle foci e in tratti “sospetti” segnalati dai
cittadini, attraverso il servizio SOS Goletta (www.legambiente.it/sosgoletta)
e individuati dai circoli di Legambiente. I prelievi e le analisi sono
stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente. I parametri
indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia
coli) e vengono considerati come“inquinati” i risultati che superano i
valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione
vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e
“fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali
valori.
Sui dieci rilevamenti effettuati la metà è risultata fortemente inquinata. Ma la distribuzione non è omogenea tra le province del VCO e di Novara: se nella prima oltre i limiti è un punto su quattro, nella seconda sono ben quattro su sei.
Sui dieci rilevamenti effettuati la metà è risultata fortemente inquinata. Ma la distribuzione non è omogenea tra le province del VCO e di Novara: se nella prima oltre i limiti è un punto su quattro, nella seconda sono ben quattro su sei.
A Verbania fortemente inquinato secondo le analisi di Goletta il prelievo alla foce del fiume Toce.
Entro i limiti di legge sempre a Verbania la foce del torrente S. Bernardino, a Stresa il punto prelevato a lago presso l'area dove dovrebbe sorgere il nuovo porto turistico, a Belgirate il punto in corrispondenza del lungo lago di via Mazzini.
Entro i limiti di legge sempre a Verbania la foce del torrente S. Bernardino, a Stresa il punto prelevato a lago presso l'area dove dovrebbe sorgere il nuovo porto turistico, a Belgirate il punto in corrispondenza del lungo lago di via Mazzini.
Nel novarese fortemente inquinati alcuni punti di Arona con la foce
del torrente Vevera, il lungolago Marconi, e Dormelletto, presso via
Oberdan. Fortemente inquinata, sempre tra Arona e Dormelletto, la foce
del rio Arlasca, ricettore del vicino depuratore. In miglioramento
rispetto allo scorso anno, rientrando entro i limiti di legge, il
campione prelevato al lungolago Caduti di Nassiriya ad Arona e entro la
norma anche il nuovo punto di campionamento a Meina, presso via Sempione
69.
“Il nostro compito è quello di individuare le criticità dei bacini
lacustri con particolare attenzione non solo a dove sappiamo esserci
maggiore afflusso di bagnanti, ma soprattutto dove intravediamo un
rischio più elevato di inquinamento, così come viene indicato dal
decreto legislativo 116/2008 – commenta Federica Barbera, responsabile
nazionale della Goletta dei Laghi - i rilievi del laboratorio mobile di
Legambiente non sono sostitutivi di quelli che effettua regolarmente
ARPA davanti alle zone balneabili nella stagione estiva, ma vogliono
integrarli con una fotografia puntuale per sensibilizzare gli enti
competenti ad intervenire sulle situazioni difficili, spesso note da
tempo. Anche quest'anno infatti gli imputati principali sono i torrenti
che raccolgono reflui non depurati dei comuni lacustri e dell’entroterra
e gli scarichi che arrivano direttamente nel lago”.
Diversi dunque gli aspetti negativi. “Ma non mancano in molte
località le buone pratiche a favore di una attenta gestione del
territorio e della promozione del turismo sostenibile – sottolinea Fabio
Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta -, come
dimostrano le Vele assegnate dalla Guida Blu di Legambiente e Touring
Club quest'anno a Cannero Riviera, Cannobio (entrambe con 4 Vele),
Baveno, Belgirate, Ghiffa, Lesa, Oggebbio, Stresa e Verbania (tutte con
3). E non mancano neppure i soggetti attivi sui temi della tutela del
bacino lacustre, come il CNR - Istituto per lo Studio degli Ecosistemi
di Verbania, la cui opera di campionamento e monitoraggio dei sedimenti
di sostanze chimiche nei fondali e le ricerche sull'evoluzione della
qualità delle acque in risposta a pressioni antropiche e a variazioni
climatiche è preziosissima.”
Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che da 30
anni si occupa della raccolta e del riciclo dell’olio lubrificante
usato su tutto il territorio nazionale, è main partner della storica
campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e in
particolare del mare e dei laghi, rappresenta uno dei capisaldi della
nostra azione”, spiega Antonio Mastrostefano, direttore della
Comunicazione del COOU. L’olio usato si recupera alla fine del ciclo di
vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle
automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se
eliminato in modo scorretto questo rifiuto pericoloso può danneggiare
l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di
un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come sei
piscine olimpiche”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato
crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna
sottostante di respirare. Nel 2013 il COOU ha raccolto 947 tonnellate di
oli lubrificanti usati in provincia di Novara e 347 in quella di
Verbania, evitandone così lo sversamento nell’ambiente.
I risultati del monitoraggio
Lago
|
Regione
|
Pv
|
Comune
|
Punto
|
Giudizio
Goletta dei Laghi 2014 |
|
Maggiore
|
Piemonte |
VB |
Verbania |
Foce fiume Toce |
Fortemente inquinato
|
|
Maggiore
|
Piemonte |
VB |
Verbania |
Foce torrente S. Bernardino |
Entro i limiti di legge
|
|
Maggiore
|
Piemonte |
VB |
Stresa |
Lungo lago presso area costruzione nuovo porto turistico |
Entro i limiti di legge
|
|
Maggiore
|
Piemonte |
VB |
Belgirate |
Lungo lago presso via G. Mazzini 57 |
Entro i limiti di legge
|
|
Maggiore
|
Piemonte |
NO |
Arona |
Lungo lago in corrispondenza corso Marconi 93 (pergolato) |
Fortemente inquinato
|
|
Maggiore
|
Piemonte |
NO |
Arona |
Foce torrente Vevera |
Fortemente inquinato
|
|
Maggiore
|
Piemonte |
NO |
Dormelletto/Arona |
Rio Arlasca |
Fortemente inquinato
|
|
Maggiore
|
Piemonte |
NO |
Dormelletto |
Lago presso via Oberdan |
Fortemente inquinato
|
|
Maggiore
|
Piemonte |
NO |
Arona |
Lungolago Caduti di Nassirya |
Entro i limiti di legge
|
|
Maggiore
|
Piemonte |
NO |
Meina |
Lago presso via Sempione 69 |
Entro i limiti di legge
|
Il monitoraggio scientifico
I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di tecnici che anticipa di qualche giorno l’equipaggio impegnato nella comunicazione. Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo mentre i campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell'analisi, che avviene nel laboratorio mobile entro le 24 ore dal prelievo. Come da normativa “il punto di monitoraggio è fissato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento in base alle segnalazioni dei cittadini”. I parametri presi in considerazione sono gli stessi previsti per i controlli sulla balneazione in base al Decreto Legislativo del 30 maggio 2008 n° 116.
Legenda:
INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml
I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di tecnici che anticipa di qualche giorno l’equipaggio impegnato nella comunicazione. Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo mentre i campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell'analisi, che avviene nel laboratorio mobile entro le 24 ore dal prelievo. Come da normativa “il punto di monitoraggio è fissato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento in base alle segnalazioni dei cittadini”. I parametri presi in considerazione sono gli stessi previsti per i controlli sulla balneazione in base al Decreto Legislativo del 30 maggio 2008 n° 116.
Legenda:
INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml
Su http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/goletta-dei-laghi-2014
sezione Analisi è possibile visualizzare la mappa interattiva del
monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi.
Arona, 5 luglio 2014 Comunicato stampa
Ufficio stampa Goletta dei Laghi: Marco Fazio 346/4034528 golettadeilaghi@legambiente.it
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