lunedì 24 maggio 2021

BASTA FANGHI ILLEGALI IN AGRICOLTURA ENNESIMO CASO A BRESCIA: QUESTA VOLTA SI TRATTA DI AZIENDE DEPUTATE ALLO SMALTIMENTO

 

BASTA FANGHI ILLEGALI IN AGRICOLTURA 

ENNESIMO CASO A BRESCIA: QUESTA VOLTA SI TRATTA DI AZIENDE DEPUTATE ALLO SMALTIMENTO 

 

Legambiente: "Una piaga che affligge il territorio. Serve un impegno da parte di tutti gli enti per fermare una deriva che ammorba l’aria e la vita dei cittadini lombardi”

 


Milano, 24 Maggio 2021 - Un efferato traffico illecito di rifiuti è stato individuato dai Carabinieri Forestali del Gruppo di Bresci: 150mila tonnellate di fanghi tossici rilasciati nei campi agricoli con la connivenza degli agricoltori. Per massimizzare i profitti, la ditta ometteva di sottoporre i fanghi al trattamento previsto e anzi vi aggiungeva ulteriori inquinanti, come l’acido solforico derivante dal recupero di batterie esauste. I fanghi venivano spacciati per fertilizzanti e smaltiti su circa 3.000 ettari di terreni agricoli nelle regioni Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.

 

«Quello dello spandimento di fanghi da depurazione e gessi di defecazione è una delle pratiche che più sta mettendo a dura prova la vita dei residenti nei territori della bassa bresciana – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –.  Troppo spesso vengono segnalate dai cittadini situazioni al limite a cui però spesso non seguono fatti concreti per limitare i danni alla salute dei cittadini. Una situazione insostenibile, che ha generato situazioni al limite come questa, un vero e proprio sistema criminale. Più volte in questi anni abbiamo denunciato le pratiche illegali presenti nel territorio bresciano, ma frequenti ovunque anche nel resto della Lombardia. Per questo serve urgentemente un cambio di passo con controlli più puntuali e stringenti, alimentare un circuito agricolo virtuoso e la definizione di un percorso di economia circolare del sistema della depurazione. Nel ringraziare le Forze dell’ordine per l’attività di indagine svolta, auspichiamo un intervento anche di Regione Lombardia, affinché limiti la pratica dello spandimento al suolo e promuova un maggiore rigore nella concessione delle autorizzazioni».

 

In questo caso i proprietari dei terreni venivano convinti ad accettare lo spandimento sui propri terreni dei fanghi inquinati classificati come “gessi di defecazione” con l’offerta a titolo gratuito delle sostanze, compresa la successiva aratura dei campi di cui si faceva carico la società di recupero dei rifiuti, rendendo di fatto gli agricoltori ignari complici di un danno ambientale di notevole portata

 

«Si tratta di un ciclo produttivo fraudolento pericoloso, sviluppato intorno alla svendita del territorio. Un business criminale ai danni dell’ambiente e della salute dei cittadini dalla portata enorme. Il mancato trattamento di igienizzazione dei fanghi ed il loro successivo spandimento sui terreni, infatti, è anche un pericoloso potenziale veicolo di malattie, compreso il virus covid-19 che è riscontrato possa sopravvivere fino a 96 ore nei fluidi corporei, condizione che rende i procedimenti di inertizzazione dei fanghi provenienti dagli impianti di depurazione ancor più cruciali. È un problema annoso che affligge il territorio quella della gestione illecita dei rifiuti e che rende la necessità di controlli a tappeto e sistematici ancor più necessaria. Infatti è notizia di oggi anche un’indagine dei carabinieri del Noe di Milano sul traffico illecito di 2.700 tonnellate di rifiuti metallici e sulla gestione di rifiuti non autorizzata nel lecchese» conclude Meggetto.

 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

3498172191

sabato 15 maggio 2021

SABATO 15 E DOMENICA 16 MAGGIO TORNA LA CAMPAGNA “SPIAGGE E FONDALI PULITI”

 

COMUNICATO STAMPA

 

SABATO 15 E DOMENICA 16 MAGGIO TORNA LA CAMPAGNA “SPIAGGE E FONDALI PULITI”


ANCHE IN LOMBARDIA APPUNTAMENTI DI PULIZIA DELLE SPONDE
DEI FIUMI DAI RIFIUTI SPIAGGIATI

 

Legambiente: “Preoccupano i nuovi dati dell’indagine Beach litter. L’84% dei rifiuti trovati è di plastica. Elevata presenza anche di mozziconi di sigarette, guanti usa e getta, mascherine e altri oggetti sanitari”

 

Contest fotografico “CiPiaciUnSacco”


Milano, 12 Maggio 2021 – “Fai anche tu la tua parte: per contrastare la presenza dei rifiuti che vedi sulle spiagge e che finiscono in mare, ogni tua scelta quotidiana è importante e può fare la differenza”. Con questo slogan Legambiente invita tutti nel week-end del 15 e 16 maggio a partecipare all’edizione 2021 di Spiagge e Fondali Puliti, una tre giorni di mobilitazione attiva dei cittadini per ripulire coste, fondali e sponde da rifiuti spiaggiati. 

 

«L’inquinamento da plastica sulle spiagge – dichiara Barbara Meggetto, Presidente di Legambiente Lombardia - resta, insieme all'emergenza climatica, l'altra grande questione ambientale da affrontare con interventi e politiche mirate tenendo alta l'attenzione sul tema. Per questo sono importanti le campagne di informazione e volontariato per la rimozione dei rifiuti, ma anche di sensibilizzazione sulla riduzione dell’impiego dell’usa e getta nel quotidiano. I prodotti monouso, dalle bottiglie di plastica alle stoviglie, dai mozziconi di sigaretta ai cotton fioc, dai guanti alle mascherine sono prepotentemente presenti tra i rifiuti abbandonati e rappresentano una vera piaga ambientale spesso legata ai problemi di mancata depurazione e mal funzionamenti dei depuratori. Ribadiamo quindi l’assoluto divieto di gettare nel wc qualsiasi tipologia di rifiuto».

 

Anche in Lombardia i circoli dell’associazione ambientalista hanno organizzato eventi di pulizia, concentrati sulle sponde dei fiumi, nel pieno rispetto delle normative anti-covid e consultabili, che avranno per protagonisti volontari di tutte le età, famiglie e scolaresche, amministrazioni comunali. 

Sabato 15 appuntamento a Sesto Calende in viale Ticino angolo via Mattea Leandro, dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 16, per un’attività di pulizia delle sponde sull'alzaia del Ticino, insieme a Legambiente Varese e al nuovo presidio Legambiente Sesto Calende APS. A Lecco ritrovo in viale Filippo Turati, incrocio con via privata Giacomo Zanella, dalle 15.30 alle 18.00 dove il Circolo Legambiente di Lecco propone un’azione di rimozione dei rifiuti dalle sponde del fiume GerenzoneA Milano appuntamento con “Puliamo la Martesana” dalle 10 alle 13 all’East River di via Jean Jaurès, 22 con il circolo Reteambiente Milano, East River e canottieri San Cristoforo per la pulizia del canale Martesana e del parco dei dintorniA Bergamo alle 9 appuntamento in Martesana per un'azione di rimozione rifiuti abbandonati sulle sponde del torrente Morla. Domenica 16 maggio a Bellano sulla spiaggia di Oro dalle ore 14 per pulire e manifestare il dissenso su un progetto di cementificazione con l’invasione dell’alveo, finanziato dalla Regione. A Milano dalle 10 alle 12 Legambiente Vivi con Stile promuove attività di pulizia presso il ponte Lambro del parco Vittorini, in via Vittorini.

 

Spiagge e Fondali Puliti 2021 sarà anche caratterizzato da un contest fotografico attraverso il quale Legambiente inviterà tutti a condividere su Instagram le foto del “bottino” di rifiuti con gli hashtag #CiPiaciUnSacco e #SpiaggeFondaliPuliti e taggando l’associazione ambientalista nei tuoi post. Le foto più simpatiche vinceranno una shopper in tessuto Ci Piaci un sacco! 

 

L’indagine Beach litter 2021 condotta da Legambiente ha rilevato dati preoccupanti sulla presenza nelle spiagge di rifiuti di plastica, che resta il materiale più trovato dei rifiuti spiaggiati superando il 90% del totale dei rifiuti monitorati. Si tratta per lo più di oggetti usa e getta, legati principalmente agli imballaggi e al consumo di cibo: dalle bottiglie ai contenitori in polistirolo e tappi di plastica fino ai frammenti di vetro. Notevole anche la presenza di mozziconi di sigaretta, al terzo posto per frequenza di ritrovamento e di guanti usa e getta, mascherine, dischetti di cotone o altri oggetti riconducibili all’emergenza sanitaria Covid-19.

giovedì 6 maggio 2021

CITTADINI DI MILANO AL PRIMO POSTO IN EUROPA

 

 

CITTADINI DI MILANO AL PRIMO POSTO IN EUROPA 

PER RICHIESTA DI ARIA PULITA, MOBILITÀ SOSTENIBILE E PIÙ SPAZI VERDI: 

I RISULTATI DEL SONDAGGIO DEL MOVIMENTO EUROPEO CLEAN CITIES

 

Flashmob di Legambiente per il lancio della petizione per una mobilità a zero emissioni: “Bloccare le auto più inquinanti e dal 2030 stop alle vendite delle auto a combustione”

 

 


Milano, 6 Maggio 2021 - Mesi di restrizioni dovute alla pandemia hanno innescato un notevole cambiamento nelle aspettative riguardo allo spazio urbano e alla mobilità. Gli abitanti di Milano chiedono una città più green e una più equa ripartizione dello spazio pubblico tra auto, ciclisti, pedoni e il trasporto pubblico. È quanto emerge in sintesi dai dati italiani del recente sondaggio europeo YouGov che ha preso come campione per il nostro Paese le città di Roma e Milano. L’indagine è stata commissionata dal movimento europeo Clean Cities, di cui Legambiente e Kyoto Club fanno parte insieme ad un cartello di altre associazioni - e che si pone come obiettivo quello di incoraggiare le città a passare al trasporto a emissioni zero entro il 2030. In base al sondaggio, gli abitanti dei due capoluoghi italiani hanno dimostrato di avere una visione più progressista e ambiziosa rispetto agli abitanti delle altre città oggetto d’indagine, confermando una volontà di cambiamento senza precedenti.

 

Quasi tutti i residenti (87%) vorrebbero delle città con più spazi verdi. Questo è il desiderio emerso più chiaramente da un'indagine su oltre 1.500 intervistati, con l’obbiettivo di definire l’opinione pubblica sulla mobilità in città post Covid. Tra le richieste seguono il desiderio di più spazio per il trasporto pubblico (81%) e per poter camminare in città (76%). Sempre secondo il sondaggio online, l’82% dei residenti italiani - più che in qualsiasi altra città europea intervistata, dove la media è del 68% - vorrebbe che le autorità locali si concentrassero nel promuovere l’uso del trasporto pubblico, pilastro essenziale per la mobilità, stravolta pesantemente durante la pandemia. Dati importanti e interessanti che arrivano proprio mentre i governi si preparano a spendere quasi 700 miliardi di euro in fondi europei per la ripresa post-Covid, di cui il 37% è destinato a misure legate al clima, compresa la mobilità urbana sostenibile.

 

«I risultati del sondaggio – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – confermano che i cittadini italiani ed europei chiedono una svolta sulla mobilità. Nel Recovery Plan italiano si doveva mettere le città al centro molto di più di quanto previsto dal Governo, ma ora è il momento di attuare quanto previsto e soprattutto di affiancarvi scelte ambiziose per puntare a città a emissioni zero. Non esiste più alcuna ragione per rinviare cambiamenti che sono di interesse generale e che permetterebbero alle famiglie di muoversi meglio e vivere in città più sostenibili e sicure». 

 

L'inquinamento atmosferico nelle città, di cui il trasporto su strada è una delle principali fonti di emissioni, è anche la prima causa di morte prematura per fattori ambientali. Dal sondaggio nazionale l’84% degli intervistati ha dichiarato di volere che le autorità facciano di più per proteggerli dall'inquinamento atmosferico. Inoltre, quattro su cinque (l’80%, più che in ogni altra città europea oggetto d’indagine, dove la media è 69%) vorrebbero che le amministrazioni locali si impegnassero nel proteggere i bambini dall’inquinamento dell’aria. Ancora, più di chiunque altro coinvolto nel sondaggio, gli italiani (76%) vorrebbero una ripartizione più equa dello spazio pubblico tra auto, mezzi pubblici, ciclisti e pedoni. Gli intervistati hanno espresso un chiaro indirizzo anche rispetto alle auto. Infatti, i due terzi del campione (71%) ha affermato che, dopo il 2030, solo le auto a emissioni zero dovrebbero essere autorizzate a circolare nelle nostre città. Poco meno di due terzi (il 65%, sempre la percentuale più alta a livello europeo) sostengono l’importanza della chiusura delle strade nei pressi delle scuole ai veicoli inquinanti. A questo link è possibile scaricare il sondaggio completo.

 

«Da tempo la volontà dei cittadini è poter scegliere di usare mezzi leggeri di trasporto, come la bicicletta, e questo si traduce in una richiesta ai sindaci di avere strade più sicure per ciclisti e pedoni. È necessario ridistribuire in modo più equo, democratico e inclusivo lo spazio pubblico, sempre più prezioso in tempi di pandemia e non lasciarlo al monopolio dell’auto privata. – sottolinea Federico del Prete, responsabile mobilità di Legambiente Lombardia – In tutto questo anche la regione Lombardia deve fare la sua parte, avendo l’opportunità di dare un segno deciso nel fissare una data di stop alla circolazione delle auto più inquinanti».

 

Legambiente Lombardia con un flashmob oggi a Milano durante il quale sono stati posizionati dei cartelli “Stop alle auto diesel e benzina entro il 2030”, ha lanciato la petizione promossa dalla campagna europea Clean Cities con la quale tutte le associazioni ambientaliste europee chiedono a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, di porre fine alla vendita di nuove auto a diesel, benzina e gas, compresi i veicoli ibridi. È possibile firmare la petizione online a questo link.

  

A livello internazionale, si sta affermando un trend di iniziative legislative volte a stabilire con chiarezza i tempi per la graduale eliminazione delle vendite di nuove auto con motore a combustione interna (ICE, internal combustion engine) o per consentire nuove vendite solo di veicoli elettrici. Alcuni Paesi hanno addirittura ampliato la portata della loro eliminazione graduale ad ulteriori segmenti di veicoli, come ad esempio i veicoli commerciali leggeri. Dalla mappa redatta dall’ ICCT (International Council for Clean Transportation), emergono appena 17 Paesi che hanno già fissato una data per il cosiddetto phase out. Tra questi non compare l’Italia. Dal 2017 Legambiente chiede che l’Italia indichi il 2030 come data candidata al “phase out” per la vendita di auto e furgoni con motori a combustione (benzina, gasolio o gas). Allora sembrava una posizione velleitaria, ma oggi sono sempre più numerose le prese di posizioni o le decisioni degli stati nel mondo. In Europa, ad esempio, si va dal 2025 fissato della Norvegia al 2040 di Francia e Spagna, passando per il 2030 della Gran Bretagna (in UK dal 2035 anche ibride plugin), Olanda, Danimarca, Svezia, Slovenia, Islanda e 2032 della Scozia. 

 

 

 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

3498172191

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