martedì 17 dicembre 2019

Conclusa COP25 di Madrid

Roma, 15 dicembre 2019                                                                                                          

Legambiente: “A Madrid nessuna risposta concreta dei governi alla grande mobilitazione dei cittadini per fronteggiare l’emergenza climatica.  I prossimi anni saranno crucialiL’Europa può e deve ridurre le sue emissioni di almeno il 65% entro il 2030

Madrid ai governi è  mancato il coraggio di rispondere con impegni concreti ai milioni di cittadini, soprattutto giovani, scesi nelle piazze di tutto il mondo per chiedere un’azione forte e immediata per fronteggiare l’emergenza climatica. Lassenza di una forte leadership dell’Europa non ha consentito un accordo tra le maggiori economie del pianeta per aumentare entro il 2020 gli attuali impegni di riduzione delle emissioni al 2030, in coerenza con la soglia critica di 1.5°C prevista dall’Accordo di Parigi. I prossimi mesi saranno cruciali. L’emergenza climatica non consente ulteriori rinvii. L’Europa deve subito avviare il processo di revisione degli attuali impegni di riduzione al 2030. La Commissione entro la primavera del 2020 deve presentare la proposta di aumento dell’obiettivo al 2030, in modo che i governi  possano raggiungere un accordo non oltre il Consiglio Europeo di giugno 2020. Solo così l’Europa può arrivare al Vertice Ue-Cina, in programma il prossimo settembre a Lipsia e per la prima volta a livello di capi di stato e di governo, con una proposta in grado di spingere la Cina a sottoscrivere un accordo ambizioso in vista della COP26 di Glasgow, così  Edoardo Zanchini vicepresidente  di Legambienteche ha seguito  in questi giorni  da Madrid il vertice sul clima, commenta  la conclusione  della COP25

Per quanto riguarda la COP25, Legambiente sottolinea che i pochi passi in avanti sono stati fatti sulla revisione del sistema di aiuti (Warsaw International Mechanism for Loss and Damage – WIM) per le comunità dei paesi poveri colpite da disastri climatici. Nessun impegno chiaro dei Paesi industrializzati a mettere a disposizione di queste comunità le risorse necessarie (almeno 50 miliardi di dollari entro il 2022) per una rapida ricostruzione e ripresa economica dei territori colpiti, evitando così anche il preoccupante aumento dei profughi climatici. Risorse queste aggiuntive ai 100 miliardi di dollari l’anno per il sostegno alle azioni di mitigazione ed adattamento ai cambiamenti climatici, già previsti per il 2020 e da estendere al 2025 in attesa della revisione complessiva del sistema di aiuti. Inoltre, non è stato raggiunto l’accordo sulle linee-guida riguardanti il ricorso ai meccanismi di mercato previsti dall’Accordo di ParigiRimangono forti divisioni, in particolare per quanto riguarda il phasing-out dei meccanismi flessibili del Protocollo di Kyoto e l’introduzione di criteri stringenti per evitare qualsiasi forma di “doppio conteggio” delle riduzioni di emissioni, in modo da garantire la necessaria ambizione ed integrità ambientale di tutti i meccanismi di mercato, nel pieno rispetto dei diritti umani.

Per fronteggiare l’emergenza climatica – aggiunge da Madrid Mauro Albrizio, responsabile ufficio europeo di Legambiente - si deve andare ben oltre il 55% già proposto da diversi governi europei, dall’Europarlamento e dalla Presidente della nuova Commissione Ursula van der Leyen. L’Europa può e deve ridurre le sue emissioni di almeno il 65% entro il 2030, rispetto ai livelli del 1990, in coerenza con le indicazioni del recente Emissions Gap Report delle Nazioni Unite. Secondo il rapporto, per contenere il surriscaldamento del pianeta entro la soglia critica di 1.5°C, dal 2020 al 2030 le emissioni dovranno essere ridotte del 7.6% l’anno. Si tratta di un drastico cambio di passo se paragonato al trend attuale. In Europa, ad esempio, negli ultimi cinque anni le emissioni sono diminuite appena dello 0.25% annuo. L’Europa potrà così non solo contribuire al successo di Glasgow, ma soprattutto creare le necessarie condizioni politiche per accelerare la decarbonizzazione della nostra economia e dare gambe ad un vero Green New Deal Europeo”.

Per Legambiente in questo modo sarà possibile affrontare con determinazione l’emergenza climatica, accrescere la competitività della nostra economia, creare nuovi posti di lavoro e mettere in campo un’Europa leader nella transizione verso un’economia globale libera da fonti fossili, circolare e a zero emissioni. 

L'ufficio  stampa di Legambiente: 3496546593

giovedì 5 dicembre 2019

Giornata Mondiale del Suolo. Flashmob a Milano: fiori al posto del cemento - FOTO e VIDEO

Giornata Mondiale del Suolo. Flashmob a Milano: fiori al posto del cemento - FOTO e VIDEO

Milano, 5 Dicembre 2019                                                                             Comunicato stampa
GIORNATA MONDIALE DEL SUOLO
MILANO “DEPAVIMENTA” IL SUOLO PUBBLICO: PICCONI IN AZIONE IN VIALE SUZZANI PER GENERARE UNA NUOVA AREA VERDE AL POSTO DELL'ASFALTO
Con un’azione simbolica, promossa insieme a Legambiente dall'Amministrazione Comunale in viale Suzzani, Milano celebra il World Soil Day, la giornata mondiale del suolo indetta per il 5 Dicembre dalle Nazioni Unite, “depavimentando” uno spazio stradale per riportare alla luce il suolo. Si tratta di un ampio, doppio spartitraffico da sempre inutilmente lastricato d'asfalto, che diventerà una aiuola di prato all'ingresso del Parco Nord Milano: 900 mq di superficie resa impermeabile, che sarà restituita a suolo e vegetazione. 
«Nei recenti decenni, soprattutto nelle aree urbane e metropolitane, con troppa disinvoltura si sono impermeabilizzate grandi superfici di territorio, sottraendole al suolo e alle vegetazioni– spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia–. Oggi ne paghiamo le conseguenze, in termini di crescita del malessere urbano, di perdita di aree verdi, di aumento delle isole di calore, di crescente difficoltà a gestire le acque delle precipitazioni più intense. Fermare il consumo di suolo e ripristinare la permeabilità delle superfici urbane non è affatto un gesto simbolico, ma un'azione capace di portare notevoli benefici alla comunità urbana».
La contabilità ecologica dell'intervento di depavimentazione attuato oggi è significativa. Nonostante si tratti di soli 900 mq restituiti al suolo, corrispondono al ripristino della capacità digestire un volume di acque di pioggia corrispondente ad oltre un milione di litri d'acqua: vale a dire quanta ne piove in un anno, mediamente, su una simile superficie di suolo milanese. In altri termini rappresenta la quantità di consumi idrici annui di 5 famiglie, formata da acque pulite piovane costrette ad infilarsi nei condotti fognari, diluendo le acque sporche e gravando inutilmente sui costi della loro depurazione. Inoltre il suolo che verrà ripristinato in questi due nuovi fazzoletti di terra, nel suo strato fertile, potrà accumulare sostanza organica equivalente a 15 tonnellate di CO2, tanta quanta ne emette una utilitaria che percorra 10.000 km all'anno per 15 anni: un suolo che riacquista la propria fertilità si comporta come una vera e propria 'spugna' di gas climalteranti.
«Ci auguriamo che quella di oggi non resti un’iniziativa estemporanea – commenta Meggetto– ma che prenda realmente il via un programma di rivitalizzazione urbana da parte dell’amministrazione comunale, mettendo in campo cospicue risorse nel Bilancio 2020 per decementificare aree che vengano riportate alla naturalità e collaborino quindi alla mitigazione del disagio termico legato all'isola di calore urbana, aiutino a migliorare il bilancio delle emissioni climalteranti prodotte dalla città e restituiscano spazi alla vita pubblica e al verde fruibile, riducendo quelli occupati da usi impropri e inefficienti».
L'iniziativa è stata inserita da Legambiente nel repertorio di buone pratiche e azioni per il suolo prospettate nella campagna europea Soil4Life, sviluppata nell'ambito di un progetto internazionale sulla governance del suolo e la prevenzione del suo degrado in Europa.

Foto e Video in HD scaricabili QUI con interviste a Damiano Di Simine - Coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto - Presidente di Legambiente Lombardia, Pierfrancesco Maran - Assessore all'Ambiente del Comune di Milano

mercoledì 4 dicembre 2019

iornata Mondiale del Suolo 5 Dicembre: dissesto idrogeologico, infrastrutture e agricoltura intensiva responsabili di degrado, erosione e consumo del suolo fertile in Lombardia

Milano, 4 Dicembre 2019                                                                            Comunicato stampa

5 DICEMBRE GIORNATA MONDIALE DEL SUOLO
Legambiente: “Nuove infrastrutture stradali, piastre commerciali e logistiche: sono le protagoniste della nuova fase di consumo e degrado del suolo in Lombardia insieme alle pratiche agricole aggressive, che causano erosione e perdita di sostanza organica”

Il 5 Dicembre ricorre la Giornata Mondiale del Suolo indetta dalla FAO per richiamare l'attenzione della comunità internazionale sull'importanza di fermare il degrado dei suoli coltivati e promuovere una loro gestione sostenibile. Quest’anno il focus della giornata è sull'erosione del suolo, una minaccia a cui sono sottoposti i territori agricoli europei, ad un ritmo medio di 2,5 tonnellate di suolo eroso per ogni ettaro all’anno, che però in Italia è 4 volte maggiore: il nostro Paese è infatti campione europeo di suolo che viene perso per effetto di eventi meteorici, vento e pioggia, e che porta ad una progressiva e incessante perdita di fertilità.
Tra le minacce al suolo agricolo, tuttavia, in Lombardia resta protagonista l’aggressione del cemento e dell'asfalto. In un territorio già saturo di strade, centri commerciali, capannoni sono in fase di progettazione altre infrastrutture che rischiano di essere più impattanti che utili alla mobilità, come la Vigevano-Malpensa, la bretella Bergamo-Treviglio e l'autostrada Cremona-Mantova. Ma a preoccupare sono anche le nuove minacce da parte dell'edilizia del grande commercio, sia tradizionale, come nel caso del previsto nuovo polo commerciale di Abbiategrasso, sia, soprattutto, del nuovo e-commerce e delle sue piattaforme logistiche, come il nuovo polo logistico di Cividate nella Bassa Bergamasca, Calcio, Covo e Cortenuova per oltre 1milione di mq di superfici destinate alla logistica. 
«Per effetto dell’aumento vertiginoso della movimentazione delle merci legate al commercio digitale, lungo la direttrice della BreBeMi nella bassa bergamasca e bresciana e quella della Via Emilia tra lodigiano e piacentino assistiamo al proliferare di progetti che rischiano di rimettere in marcia il trend negativo del consumo di suolo che negli ultimi anni di crisi in Lombardia aveva rallentato la sua corsa distruttiva, dopo l'eccesso di offerta alimentato dalla speculazione immobiliare degli anni scorsi» commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.
La Regione Lombardia negli ultimi tre anni ha pesato per il 12,4% sulla crescita delle aree urbanizzate avvenuta in tutta Italia, seconda solo al Veneto quanto a superfici cementificate di suoli agricoli. Un fenomeno che ha rallentato la sua corsa nel capoluogo regionale e nelle principali città, ma che torna a farsi sentire nelle campagne e nei centri minori presi d'assalto da speculazioni a caccia di terreni a basso costo e di amministratori locali compiacenti.
 «La conservazione della fertilità del suolo richiede l'adozione di pratiche agricole diverse da quelle sviluppate dall'agricoltura industriale – spiega Damiamo Di Simine, responsabile scientifico di Legambiente Lombardia –. Per limitare l'erosione e la perdita di sostanza organica occorre evitare le arature profonde, abbandonare il diserbo chimico e garantire la copertura vegetale del suolo, evitando di lasciare la terra nuda esposta agli eventi meteorici che sono sempre più frequenti, intensi ed erosivi. Per questo motivo è indispensabile una corretta allocazione delle risorse della Politica Agricola Comunitaria, affinché non produca semplici sussidi agli agricoltori, ma veri e propri incentivi per modificare macchinari e tecniche agricole, in chiave di sostenibilità». 
Per contrastare l’erosione, il degrado e il consumo di suolo, Legambiente è partner del progetto europeo Soil4Life che coinvolge partner francesi, croati italiani, quali Ersaf, ISPRA, il Politecnico di Milano, il Comune di Roma e il CREA-Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi in economia agraria, con l’obiettivo di promuovere l’uso sostenibile del suolo in quanto risorsa strategica, limitata e non rinnovabile. Un obiettivo in linea con l’impegno

SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA

SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA DOSSIER - ACQUA E AGRICOLTURA Occorre ridurre i fabbiso...