mercoledì 17 marzo 2021

NEVEDIVERSA 2021 IN LOMBARDIA 21 IMPIANTI DI RISALITA RISULTANO DISMESSI

 

Legambiente: “L’emergenza sanitaria unitamente al Green Deal europeo ci impongono di ripensare il turismo invernale e valorizzare realtà che già da tempo promuovo alternative al costoso e impattante business dello sci da discesa. Nella prospettiva dei Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina riteniamo sia necessario proteggere le aree montane dagli appetiti speculativi che vengono generati dai grandi eventi

 

Dossier nazionale Nevediversa 2021


Milano, 17 Marzo 2021 Il comparto sciistico sta vivendo una crisi senza precedenti a causa del Covid19, così come tanti altri comparti che afferiscono al settore turistico. Un quadro certamente da tenere in considerazione quando si parla dello stato dell’arte del turismo invernale, nel quale si inserisce il dossier Nevediversa 2021, redatto da Legambiente che annualmente ha l’obiettivo di illustrare le condizioni di impianti da sci dismessi o abbandonati e analizzare gli ingenti costi ambientali ed economici per sostentare il comparto sciistico con innevamento artificiale laddove gli effetti del cambiamento climatico sono tangibili nell’assenza di precipitazioni nevose. 

In Lombardia si contano ad oggi 669 km di piste per lo sci alpino e 33 comprensori serviti da 214 impianti di risalita. Sono 21 gli impianti che risultano dismessi, per assenza cronica di neve, fallimenti, crisi economica, fine “vita tecnica” delle strutture poi non rinnovate. Queste installazioni spesso lasciano sul territorio ruderi delle stazioni di partenza e arrivo, piloni in cemento armato abbandonati, cavi in acciaio non rimossi, come nel caso dello skilift sul Monte Poieto, nel Comune di Selvino - Aviatico (BG), dismesso addirittura negli anni ’60, la seggiovia sul Monte Arera nel Comune di Oltre Il Colle - Zambia Alta (BG), lo skilift sul Monte San Primo nel Comune di Bellagio (CO), la funivia sui Monti Greggio e Sighignola nel Comune di Alta Valle Intelvi (CO), lo skilift sul Monte Tesoro nel Comune di Carenno (LC), lo skilift sull’Alpe Paglio nel Comune di Casargo (LC), la teleferica in località Entova – Scerscen nel Comune di Chiesa Valmalenco (SO), gli edifici del villaggio turistico di Plan di Montecampione e del Villaggio di Preottone nel Comune di Artogne e Pian Camune (BS).

«Queste situazioni devono essere di forte monito a quello che potrebbe essere il destino degli impianti che verranno realizzati per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina - sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Ci chiediamo cosa potrà accadere sul territorio una volta passata l'euforia dei Giochi: se le condizioni climatiche ed economiche non dovessero consentire il rilancio tanto atteso, avremo altre cattedrali nel deserto? Per evitare di trovarci in situazioni già viste, come nei mondiali 2005 in Valtellina o nelle Olimpiadi di Torino del 2006, ci aspettiamo una forte vigilanza su progetti e conti economici, per proteggere le aree montane dagli appetiti speculativi che inevitabilmente vengono generati dai grandi eventi».

L’Europa oggi chiede agli Stati membri di sostenere nei territori una ripresa “verde” in grado di arginare i cambiamenti climatici e costruire nuovi posti di lavoro. Il Green Deal impone di affrontare il sistema montagna nella sua globalità e nelle sue potenzialità, non come un’appendice residuale della città, della quale ci si ricorda solo perché non si può andare a sciare. Proprio in questo particolare periodo storico la montagna, per le caratteristiche che le sono proprie, che consentono una fruizione all’aria aperta e il distanziamento sociale, può diventare uno straordinario spazio di sperimentazione della sostenibilità, dove iniziare con uno spostamento degli investimenti tradizionali dallo sci alpino verso attività alternative

«La rincorsa alla montagna dell’era Covid ha messo in luce il problema della mobilità, con piccole aree un tempo marginali, prese d’assalto con parcheggi selvaggi e una frequentazione irresponsabile dei territori, basti pensare al massiccio ricorso alle motoslitte per ovviare all’assenza al non funzionamento degli impianti di risalita, on inevitabili conseguenze in termini di inquinamento acustico e dell'aria. È necessario ripensare la frequentazione di questi ecosistemi, delicati e spesso fortemente compromessi dall’attività umana, anche e soprattutto a seguito di una pandemia che sta spingendo a modificare il nostro approccio ai luoghi» dichiara Lorenzo Baio, vicedirettore di Legambiente Lombardia.

Il dossier Nevediversa ha anche il compito di raccontare storie di riconversione e buone pratiche di un turismo soft e più sostenibile. Perché la montagna non è solo industria della neve e sono molteplici le attività che vanno oltre lo sci da discesa: dai rifugi, agli agriturismi, dalle guide alpine ed escursionistiche, agli artigiani, ai produttori locali. Nel rapporto 2021 si leggono le esperienze positive dell’albergo diffuso di Ornica, in provincia di Bergamo, gestito dalla cooperativa Donne di Montagna o il percorso didattico “Inverno sostenibile” promosso dal Parco delle Orobie Valtellinesi a Morbegno. Operatori che in questa stagione stanno perdendo la gran parte dei visitatori a causa delle restrizioni per il perdurare dell’emergenza sanitaria e che vanno sostenute perché non scompaiano.

«Il turismo dello sci rappresenta un settore economico essenziale per molti centri montani - conclude Lorenzo Baio -. Ma l'offerta turistica invernale in Italia, come mostra il dossier è spinta da sussidi e iniezioni di capitali speculativi, che non tengono conto di vincoli ambientali e paesaggistici, delle aree protette, e che non riescono ad andare ‘oltre lo sci’, valorizzando i paesaggi, le risorse culturali, naturalistiche, gastronomiche che rendono inimitabile ogni località alpina. Noi vediamo però molte iniziative interessanti che andrebbero accompagnate. Ci vuole solo una volontà diversa».

 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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venerdì 12 marzo 2021

RICORSO DI ASSOPETROLI A FAVORE DELLE CALDAIE A GASOLIO: LEGAMBIENTE A FIANCO DEL COMUNE DI MILANO

 

Legambiente Lombardia: “Occorre accelerare l'abbandono degli impianti termici a combustibili fossili e inquinanti, cominciando da Milano gasolio-free"

 


Milano, 11 Marzo 2021 - La vertenza 'Assopetroli contro Comune di Milano' segna un primo punto a vantaggio del Comune e delle associazioni che, come Legambiente, si sono costituite in opponendum al fianco del Comune, al processo per la richiesta di sospensiva del Regolamento per la qualità dell’aria del Comune di Milano avviata dagli operatori del settore, tra cui Assopetroli, contrari alla messa al bando delle caldaie a gasolio a partire dal 2022. Il TAR di Milano non ha concesso la sospensiva richiesta dai ricorrenti, riservandosi di esaminare la controversia e rinviando a ottobre la decisione nel merito: pertanto il Regolamento comunale continua ad essere in vigore a fino al definitivo pronunciamento dei giudici amministrativi.

 

«Da tempo sosteniamo la necessità di mettere al bando le caldaie a gasolio, fortemente inquinanti ed energivore. Per questo motivo abbiamo appoggiato l’opposizione del Comune di Milano al ricorso di Assopetroli contro il Regolamento per la qualità dell’aria: consideriamo la sostituzione dei sistemi di riscaldamento obsoleti una priorità nella lotta all’inquinamento atmosferico – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. A Milano resistono ancora migliaia di condomini con grandi caldaie a gasolio: una situazione allarmante, considerato che il funzionamento di questi impianti, a parità di prestazioni, costa il doppio ed emette 25 volte più particelle di una caldaia a metano. I sistemi alternativi sono estremamente vantaggiosi grazie a numerosi incentivi sia statali che regionali e comunali».

 

Per questo l'associazione invita i condomìni che ancora si servono di impianti a gasolio a non aspettare l'esito del ricorso, per non rischiare di perdere l'occasione dei generosi incentivi per il cambio dei loro impianti, valutando prima di tutto l'alternativa del passaggio a fonti rinnovabili, rappresentata dagli impianti a pompa di calore e solari. 

giovedì 11 marzo 2021

CLEAN CITIES - MILANO LEGAMBIENTE CONSEGNA AL COMUNE DI MILANO LA PAGELLA SULLA MOBILITA’: BENE DEMOTORIZZAZIONE, CICLABILITÀ E TPL, MALE INQUINAMENTO E INCIDENTALITÀ

 

Legambiente: "La città deve prepararsi meglio alle opportunità del PNRR. Va ridotta la velocità dei veicoli a motore: si può cominciare dalle zone scolastiche e da uno spazio pubblico equamente condiviso

 


Milano, 11 Marzo 2021 – Milano promossa, con riserva, alla prova sulla mobilità cittadina. È infatti ancora troppo alto il numero degli incidenti stradali, con 10.743 feriti e 34 vittime nel 2020. Dati che incidono fortemente nel voto finale di Legambiente sullo stato dell’arte della mobilità milanese: un timido 6.


Questa mattina, davanti a Palazzo Marino, l’associazione ambientalista ha consegnato una simbolica “pagella” all’assessore alla Mobilità e Lavori Pubblici Marco Granelli e al presidente della Commissione Mobilità e Politiche Ambientali Carlo Monguzzi nell’ambito della campagna nazionale CleanCities, che dall’8 marzo al 10 aprile intende accendere i riflettori sul ruolo che le città italiane possono giocare per una ripartenza più ecologica e sostenibile.


CleanCities è un viaggio in 14 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più sicura, più condivisa e meno inquinante, cercando di spingere i processi politici locali verso incisive misure di mobilità sostenibile e rendendo permanenti quelle eventualmente adottate in fase di emergenza.


A Milano decresce la motorizzazione privata, unica città tra i capoluoghi italiani con il segno meno in quanto a numero di automobili per abitante: è questo, insieme alla crescita delle infrastrutture per la ciclopedonalità, del TPL elettrico e dei veicoli in condivisione, il dato positivo. Per il resto, la “media” si guasta con una impressionante quota di vittime e feriti dovuti all’elevata incidentalità in ambiente urbano e alle emissioni inquinanti, un disarmante “zero in condotta” per una città che ambisce alla leadership nazionale in tema di sostenibilità e vivibilità.


Nelle città i trasporti incidono notevolmente anche sulla qualità dell’aria: pur rimanendo al di sotto del valore limite previsto dalla normativa italiana ed europea, con la sua media annuale di 34 μg/mc di PM10, Milano è comunque ai vertici della classifica nazionale e continentale, superando ampiamente i limiti di riferimento stabiliti dall’OMS (20 μg/mc). Una condizione che ha ricadute anche sul piano economico: si calcola che siano quasi tremila euro l’anno (€ 2.843,00) i costi medi annuali per abitante dell’inquinamento atmosferico, oltre il 6% del PIL pro capite.


«La “Pagella” di CleanCities deve far riflettere su come e quanto Milano saprà sfruttare le opportunità previste nel PNRR nazionale - ha dichiarato Andrea Poggio, referente nazionale Legambiente per la Mobilità Sostenibile - un’occasione che richiede una maggiore determinazione nel raggiungere obiettivi finora fuori dai radar delle amministrazioni italiane».


Dati positivi arrivano dagli indicatori di risposta sul traffico, a partire dai 35 km di nuove piste ciclabili in città realizzati nel 2020, con un obiettivo di altri 151km entro il 2030, il raggiungimento del 100% dell’offerta elettrica del trasporto pubblico locale, ad oggi attestata sul 75%, e lo sviluppo della sharing mobility, che dovrebbe essere però estesa anche alle periferie e alla città metropolitana. Male, infine, il numero di strade a 20 e 30 km/h: 158 km a fronte dei 1600 attesi entro il 2030.


«Il brutto virus dell’incidentalità ha un solo vaccino: la riduzione della velocità dei veicoli a motore, di qualsiasi categoria ecologica essi siano – spiega Federico Del Prete, referente regionale Mobilità di Legambiente Lombardia – Il Piano Aria Clima attualmente in via di approvazione è molto ambizioso e va nella direzione giusta, ma ha scadenze troppo lontane nel tempo per essere incisivo, oltre a non spiegare bene come raggiungerà i suoi obiettivi. Tra i più urgenti c’è Milano Città 30: non possiamo aspettare il 2030. I cittadini devono avere una reale libertà di scelta su quale modalità di trasporto utilizzare, non essere costretti a usarne soltanto poco più di una. Si può iniziare rendendo più democratico lo spazio pubblico, oggi dominato da una motorizzazione privata in discesa, ma ancora troppo dominante e pericolosa. Bisogna iniziare dalle scuole, veri presidi di cittadinanza e sostenibilità, realizzando le zone scolastiche già previste dalla legge presso tutti gli istituti milanesi».

 


Nella foto: Andrea Poggio, referente nazionale di Legambiente per la Mobilità Sostenibile; Marco Granelli, Assessore Mobilità e Lavori Pubblici del Comune di Milano; Carlo Monguzzi, Presidente della Commissione Mobilità e Politiche Ambientali; Federico Del Prete, Responsabile Mobilità di Legambiente Lombardia
In allegato la pagella


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

3498172191

mercoledì 10 marzo 2021

XX RAPPORTO ECOSISTEMA SCUOLA IN LOMBARDIA EDIFICI SCOLASTICI IN BUONA SALUTE, MA ANCORA TROPPI PROBLEMI SUI TRASPORTI

 

Campagna di Legambiente Lombardia e Legambici di sensibilizzazione sulla sicurezza delle strade adiacenti alle scuole a seguito dell’incidente avvenuto a Milano a febbraio


Milano, 10 marzo 2021 – La scuola è al centro dell’attenzione in questo così particolare e delicato momento storico per il ricorso alla didattica a distanza. Il rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, che con questa edizione compie venti anni, mette al centro anche l’aspetto ambientale del mondo scolastico: la qualità dell’edilizia, l’accesso ai servizi, l’idoneità degli spazi per il benessere di studenti e insegnanti, la presenza di servizi di trasporto e i percorsi stradali adatti adiacenti alle scuole. La Lombardia è una delle regioni con la maggiore popolazione scolastica, 73.313 persone che studiano e lavorano in 428 istituti.

 

«Ogni anno con Ecosistema Scuola ci troviamo a sottolineare la necessità di migliori investimenti nel mondo dell’istruzione a partire da ampi interventi di rinnovo degli edifici, per risolvere inefficienze e carenze strutturali, ma anche da un più capillare accesso all’innovazione tecnologica, aspetto quest’ultimo che la pandemia ha reso quanto mai cruciale – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia o Arianna Bazzocchi, responsabile Scuola e Formazione di Legambiente Lombardia –. Ora la prospettiva di orientare le risorse del Next Generation EU investendo sui giovani, ci dà l’opportunità concreta di mettere la scuola al centro delle comunità e dei territori, come leva di emancipazione sociale e protagonista della transizione ecologica».

 

Per questo si rende necessario mappare le mancanze attraverso lo strumento dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, che va completata e continuamente aggiornata; programmare gli interventi secondo una scala di priorità a partire dall’efficientamento energetico con stanziamenti, per rendere le scuole meno energivore e dalla messa in sicurezza, intervenendo sugli edifici a rischio sismico e di inquinamento da elettromagnetismo; semplificare le linee di finanziamento per il reperimento dei fondi.

 

Al centro dell’analisi condotta da Legambiente c’è il nodo del trasporto pubblico scolastico. Il servizio di scuolabus sta vivendo una contrazione in tutto il Paese e al contempo non si è sviluppata una mobilità alternativa casa-scuola, le cui pratiche ecocompatibili rimangono al palo, come il pedibus (presente nel 21,2% degli istituti lombardi) e il servizio di bicibus, che malgrado un cambiamento degli stili di trasporto sempre più orientato verso le due ruote, conta numeri irrisori in tutta Italia. Per quanto attiene alla sicurezza nelle aree antistanti le scuole della regione troviamo edifici con: aree di sosta per le auto (41,8%); attraversamenti pedonali dedicati (63,2%) semafori pedonali (6,4%); vigili volontari (8,2%), piste ciclabili (14,3%); transenne parapedonali (16,8%). La possibilità di raggiungere facilmente e in sicurezza gli istituti scolastici è una questione importante per l’accessibilità. In Lombardia risultano pochi edifici posti all’interno di isole pedonali (1,4%), cresce leggermente il numero di scuole in zone 30 (12,5%) e in ZTL (7,9%). 

 

Proprio sul tema della sicurezza Legambiente Lombardia e Legambici hanno aderito alla campagna nazionale di sensibilizzazione #CleanCities, ricordando il grave incidente che esattamente un mese fa, il 10 febbraio scorso a Milano (via C. Dolci), ha visto coinvolti un bambino e suo padre mentre si recavano a piedi a scuola attraversando sulle strisce pedonali. Sono stati entrambi travolti da un altro genitore che, a sua volta, accompagnava a scuola i suoi due figli in automobile. Un incidente emblematico, che evidenzia quanto le strade non siano un luogo sicuro non solo per i cittadini in età scolare, ma anche per le famiglie.

 

«Pur non essendo un luogo di contagio significativo, i provvedimenti sanitari di contrasto alla pandemia penalizzano la capacità del trasporto collettivo di rispondere alla domanda di mobilità di famiglie, alunni e studenti – spiega Federico Del Prete, responsabile Mobilità di Legambiente Lombardia. –  Questo non deve permettere il ricorso massivo all’automobile. Nelle città lombarde è indispensabile aumentare l’offerta di mobilità ciclopedonale a favore di studenti, lavoratori e genitori, in uno spazio pubblico equamente condiviso anche con l’automobile, ma più sicuro per tutti, affinché non succeda più un incidente come quello accaduto a Milano il 10 febbraio scorso. Una mobilità scolastica alternativa all'automobile dei genitori aumenta l'indipendenza e riduce la sedentarietà delle giovani generazioni. Bisogna ridurre la velocità dei veicoli: chiediamo Milano Città 30, ora, non nel 2030».

 

Come raggiungere questo ambizioso obiettivo? Milano, che ambisce alla leadership italiana per le politiche di sostenibilità, deve anzitutto tornare alla scuola di pertinenza territoriale, riducendo così le percorrenze, il traffico e i relativi rischi, oltre a favorire l’integrazione sociale e culturale. Restano ancora senza un piano preciso di realizzazione le zone scolastiche propriamente dette, secondo la novella contenuta nel DL Semplificazioni (D.L. 16 luglio 2020, n. 76), da dove sarà limitata o esclusa la circolazione, la sosta o la fermata dei veicoli privati. Milano è ferma a 27 scuole cosiddette car-free, con limitazioni temporanee anziché permanenti, su un totale di 143 plessi di scuola primaria e 90 di secondaria inferiore. I plessi scolastici devono promuovere valori di cittadinanza e di sostenibilità, e la riprogettazione degli spazi esterni e della mobilità casa-scuola sono ambiti cruciali su cui investire profondamente, per una città migliore per tutte le età e le abilità.

 

 

In allegato le tabelle con i dati e gli indicatori analizzati


lunedì 1 marzo 2021

TURISMO GREEN AL LAGO DI GARDA: AL VIA IL CORSO GRATUITO PER GLI OPERATORI DEL SETTORE

  Legambiente: “Strumenti pratici per mettere la risorsa ambiente al centro di una nuova modalità di fare turismo e promozione territoriale”


Al via un corso di formazione con l’Alta Scuola di Turismo Ambientale (A.S.T.A.)“Turismo Green al Lago di Garda”, sostenuto da Effetto Nido e da Legambiente Lombardia e Legambiente Verona. Quattro appuntamenti online (18, 19 ,22 e 23 Marzo) per 25 operatori turistici locali che vogliono perfezionare il percorso formativo e le competenze nel settore del management turistico ambientale, organizzati da Vivilitalia, la società di Legambiente che si occupa di turismo ambientale, in collaborazione con Effetto Nido e AITR, associazione Italiana Turismo Responsabile. 

«Verranno approfonditi in particolare temi di governance, creazione e promozione di nuovi prodotti turistici, marketing territoriale e saranno forniti elementi specifici finalizzate a creare un sistema integrato sul territorio, che metta la risorsa ambiente al centro di una nuova modalità di fare turismo» dichiara Paola Fagioli Responsabile Etichetta Ecologica Legambiente Turismo.

Per questo percorso sono stati selezionati docenti d’eccezione, come Paola Fagioli di Legambiente Turismo, Sebastiano Venneri Presidente di Vivilitalia.it, Ludovica Casellati di Viaggi in Bici, Silvia Livoni di Luxury Bike Hotels, Metto Guidi di Last Minute Market, Fausto Fagioli di Earth Academy esperto di marketing territoriale legato all’enogastronomia e Paolo Azzurro, impegnato in progettazioni per il plastic free nel settore Ho.Re.Ca.  

«Questo laboratorio di studio intensivo è una grande occasione di formazione per gli operatori turistici del Lago – spiega Davide Fumaneri, CEO di Effetto Nido –. Un momento per capire come si sta evolvendo la domanda, anche alla luce della pandemia ancora in corso, e quali strategie e azioni si possono mettere in capo per fronteggiare questo momento complesso ma ricco di opportunità». 

Iscrizioni entro il 15 Marzo. Info 06.86268324 www.vivilitalia.it o asta.vivilitalia@gmail.com


 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA

SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA DOSSIER - ACQUA E AGRICOLTURA Occorre ridurre i fabbiso...