venerdì 29 gennaio 2021

PRESENTATO IL DOSSIER MAL’ARIA 2021 SMOG: IN LOMBARDIA SUPERATO IL VALORE MEDIO ANNUALE PREVISTO DALLE LINEE GUIDA DELL’OMS PER LE POLVERI SOTTILI

 

PRESENTATO IL DOSSIER MAL’ARIA 2021

SMOG: IN LOMBARDIA SUPERATO IL VALORE MEDIO ANNUALE PREVISTO DALLE LINEE GUIDA DELL’OMS PER LE POLVERI SOTTILI

 

Flashmob di Legambiente in Regione Lombardia: consegnato un assegno in bianco all’Europa per le procedure di infrazione per l’inquinamento

 

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Milano, 29 Gennaio 2021 – L’emergenza smog non si placa, nemmeno nell’anno della pandemia con una drastica riduzione di spostamenti e attività produttive, segno che il problema è cronico e va affrontato con politiche strutturali e con una pianificazione adeguata. Lo dimostrano i numeri del dossier Mal’aria 2021 presentato da Legambiente. Il rapporto ogni anno analizza i dati dei superamenti dei livelli di polveri sottili nelle città capoluogo di provincia.

 

A Milano la centralina di viale Marche ha segnato  79 giorni di superamento del limite di pm10 imposto dalla normativa europea, attestandosi ai primi posti tra le città in Italia dopo Torino, Venezia, Padova, Rovigo e Treviso. Nel resto della regione anche a Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Monza e Pavia tutte le centraline sforano i limiti dei 35 giorni di superamento. Solo a Lecco, Sondrio e Varese tutte le centraline rispettano i limiti (tab. 1). 

Se i giorni di superamento del Pm10 sono un campanello d’allarme dello smog, le medie annuali  rappresentano la cronicità dell’inquinamento e sono il parametro di riferimento per la tutela della salute, come indicato dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che stabilisce in 20 microgrammi per metro/cubo la media annuale per il Pm10 da non superare. In Lombardia una media annuale superiore a quanto indicato dall’OMS si è registrata a Milano con 34µg/mc, Cremona e Lodi con 32µg/mc (tab. 2).

 

«Paghiamo ancora lo scotto dell’inadeguatezza dell’Accordo di bacino padano, stipulato ormai più di 5 anni fa – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Il Piano era partito debole e poco ambizioso fin dall’origine ed è stato puntualmente disatteso a furia di deroghe da parte di Regioni e Comuni, che non sono state in grado né di pianificare e realizzare il cambiamento previsto e programmato, nè di controllare che le poche misure adottate venissero quantomeno rispettate. La pandemia, poi, è stata usata come scusante per fermare anche i processi positivi in atto».

 

Il mancato rispetto dei limiti normativi previsti dalle Direttiva europea per il Pm10 e gli ossidi di azoto costa al nostro Paese pesanti procedure d’infrazione, alle quali si è aggiunta lo scorso novembre una nuova lettera di costituzione in mora da parte della Commissione europea in riferimento alle eccessive concentrazioni di particolato fine (Pm2,5). Legambiente Lombardia ha inscenato un flashmob dimostrativo questa mattina davanti a Palazzo Lombardia a Milano consegnando un assegno in bianco destinato all’Unione Europea a firma della Regione Lombardia, per sanare le infrazioni causate da misure insufficienti adottate per contrastare l’inquinamento atmosferico.

 

«Vogliamo città pulite e più vivibili! – dichiara Federico Del Prete, responsabile mobilità di Legambiente Lombardia. – Per farlo bisogna necessariamente partire dai trasporti, una delle maggiori fonti di particolato sia primario sia secondario in città. Si deve abbandonare la logica dell’emergenza, ripensando radicalmente l’uso della strada a favore di tutti i veicoli, dando ulteriore spazio alla mobilità leggera in tutte le sue forme. Va potenziato il trasporto collettivo, da rendere sempre più efficiente, così come i veicoli in condivisione, per garantire ai cittadini il diritto di muoversi senza inquinare e senza occupare lo spazio di tutti. L'obiettivo dei Pums deve essere anche quello di mitigare la congestione, finanziando piani di spostamento casa-lavoro e casa-scuola sostenibili e veicolando risorse per la realizzazione di linee di bicipolitana, per affrontare un progressivo divieto alla circolazione delle automobili private nelle città. Senza deroghe e senza scappatoie».

 

Uno dei fattori che incidono notevolmente sui livelli di inquinamento è anche la filiera agro-zootecnica. Oltre 2/3 delle polveri sottili sospese, infatti, sono costituite da microcristalli di sali d’ammonio, che si formano in atmosfera a partire da un inquinante gassoso prodotto dagli allevamenti intensivi, l’ammoniaca, che si combina con gli NOx provenienti dal traffico. Se si pensa che la ‘bassa’ lombarda concentra il 51% di tutti i suini e quasi il 25% dei bovini allevati nel territorio nazionale, è palese il perché in inverno capiti spesso che i parametri di inquinamento siano anche peggiori nei centri agricoli che nella metropoli lombarda: l’allevamento intensivo diventa una concausa degli elevati livelli di inquinamento atmosferico. Secondo l’associazione ambientalista le risorse della PAC, Politica Agricola Comune, devono essere spesi per rendere la filiera zootecnica più sostenibile: occorre rafforzare ed estendere temporalmente le misure invernali di limitazione e divieto invernale di spandimento di liquami, per i quali deve essere generalizzato l’obbligo di copertura delle relative vasche di stoccaggio e imposto l’impiego di macchine agricole che ne assicurino l’immediato interramento. La Lombardia non può permettersi di essere la terza regione europea per concentrazione di allevamenti intensivi: occorre avviare da subito un percorso di ristrutturazione che punti a ridurre le densità di capi allevati,diversificando produzioni e fonti di reddito per le aziende agricole della Bassa lombarda.

Tabella 1Classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili alla data del 31 dicembre 2020; il D.lgs. 155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 μg/m3.

Città

Centralina (tipologia)

Giorni superamento

Milano

Marche (T.U)

79

Cremona

Via Fatebenefratelli (F.U)

78

Mantova

Gramsci (T.U)

66

Monza

Via Machiavelli (F.U)

66

Pavia

Piazza Minerva (T.U)

64

Brescia

Villaggio Sereno (F.U)

62

Lodi

Viale Vignati (T.U)

59

Bergamo

Via Garibaldi (T.U)

46

Como

Centro Viale Cattaneo (T.U)

46

 

Tabella 2Classifica dei capoluoghi di provincia che nel 2020 hanno superato il valore medio annuale suggerito dalle Linee guida dell’OMS per le polveri sottili (Pm10). Le Linee guida dell’OMS prevedono una media annuale di 20 μg/m3 all’anno per la tutela della salute. Fonte dati: ARPA Lombardia

Città

Media annuale

Milano

34

Cremona

32

Lodi

32

Mantova

31

Monza

31

Pavia

31

Brescia

31

Bergamo

28

Como

28

Varese

23

Lecco

21

 

 

DOSSIER NAZIONALE COMPLETO IN ALLEGATO

 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

3498172191

venerdì 22 gennaio 2021

CENTRO COMMERCIALE NEL QUARTIERE

 

BETTOLA A CINISELLO: SENTENZA DEL TAR IN CHIAROSCURO

 

Legambiente: “Riteniamo assurdo progettare una rigenerazione urbana puntando sul consumo di suolo. Non intendiamo chiusa l’iniziativa giudiziaria”

 


Cinisello B.mo, 21 Gennaio 2021 - A distanza quasi un decennio dalla presentazione da parte di Legambiente di ricorsi contro il Piano di Governo del Territorio di Cinisello e contro il megacentro ex-Auchan nel quartiere Bettola, il Tar ha emesso la sua sentenza. 101 articolate pagine che però non chiariscono i fortissimi dubbi legati all’impatto ambientale conseguente le massicce edificazioni previste. In un’area già densamente cementificata, che ospiterà uno dei più grandi insediamenti urbanistici commerciali d’Italia, la sentenza prende atto di ciò che avverrà, respingendo la richiesta di annullamento del PGT e di blocco dei lavori del mega complesso commerciale.

 

“Riteniamo che il progetto di uno dei più grandi insediamenti commerciali d’Italia, in un’area già fuori controllo per concentrazione di inquinamento e traffico, sia inaccettabile e abnorme sotto il profilo ambientale, e irresponsabile nei confronti della comunità e dell'economia locale – afferma Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Rigenerazione urbana per noi significa valorizzare le aree verdi, i centri storici e di quartiere, il commercio del vicinato, le strutture sociali e civiche e naturalmente la mobilità sostenibile. Azioni che necessitano di una politica lungimirante, non un ritorno a logiche che appartengono ormai al passato”.

 

Avendo il TAR competenza sulla valutazione della regolarità dell’iter amministrativo e dei suoi presupposti, ha lasciato però delle zone d'ombra, che attengono in particolare alla adeguatezza rispetto ai requisiti previsti dalla legislazione europea sulla valutazione ambientale. La normativa impone di analizzare l'impatto dell'opera nel suo insieme, attraverso una procedura in cui l'autorità chiamata ad esprimersi sia ben distinta da quella direttamente interessata alla realizzazione dell'opera. Per questo Legambiente nonintende chiusal’iniziativa giudiziaria.

 

“La nostra Associazione non si arrende alla sentenza e stiamo valutando la possibilità di avviare ulteriori azioni legali presso altre istituzioni giudiziarie nazionali o europee – spiega Maurizio Zampini, presidente di Legambiente Cinisello Balsamo –. Nella sentenza che riguarda il progetto di Cinisello Balsamo, infatti, il tribunale amministrativo dà legittimità giuridica a tutte le associazioni ambientaliste di intervenire anche sui temi legati alla salute dei Cittadini.Per cui in previsione di un possibile nuovo PGT il Circolo, da sempre attivo sui temi urbanistici, continuerà a vigilare contro il consumo di suolo, l’inquinamento ambientale ma anche in generale per la salvaguardia della qualità della vita”.

 

Nota stampa: 

A questo link è disponibile un video dichiarazione di Ivan Fumagalli, vicepresidente di Legambiente Cinisello Balsamo

 

 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

3498172191

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