mercoledì 29 aprile 2015

BIG JUMP CHALLENGE

Il BIG JUMP (un tuffo collettivo nei corsi d'acqua) è la campagna europea di European Rivers Network (ERN) nata per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla qualità delle acque e sul recupero della balneabilità nei grandi corsi d’acqua e per chiedere che venga tutelata la salubrità dei fiumi rispettando, entro il 2015, l'obiettivo di "buono stato ecologico" previsto dalle direttive Europee. L'appuntamento è per il 12 luglio 2015 per tutti i cittadini europei.

Dato che il 2015 è arrivato, ma gli obiettivi sono ancora lontani dal raggiungimento, quest'anno la storica campagna si rafforza e lancia una sfida ai giovani di tutta Europa: IL BIG JUMP CHALLENGE.

Il BIG JUMP CHALLENGE è una campagna indirizzata a gruppi di giovani dai 14 ai 25 anni che intendono mettere in atto iniziative per tutelare i propri corsi d’acqua. Il gruppo o la classe che deciderà di aderire verrà “gemellata” con un altro gruppo europeo e dovrà coordinare insieme le azioni e le attività. Il gruppo italiano che avrà partecipato organizzando l’iniziativa migliore verrà premiato con un viaggio per due persone a Bruxelles dove il parlamento europeo riceverà una delegazione dei partecipanti al Big Jump Challenge.

I fiumi italiani costituiscono un patrimonio importantissimo per il nostro Paese: paesaggi ed ecosistemi che contribuiscono a rendere unica l’Italia! Spesso, però, sono aggrediti da abusivismo, inquinamento, escavazioni in alveo, cementificazioni, consistenti captazioni delle acque per uso idroelettrico o irriguo. In questi ultimi decenni il rapporto con il fiume è completamente cambiato, se da un lato è imbrigliato, canalizzato, regolato, asciugato, dall’altro è terra di nessuno, o peggio, terra dell’emarginazione e del disagio. Siccità e alluvioni sono due facce di una stessa realtà, sempre più tangibile con l’estremizzazione degli eventi, grazie al forte cambiamento climatico in atto. Il fiume non può essere considerato “altro” rispetto al territorio in cui è inserito, esso vive in un territorio e lo fa vivere in un intreccio di equilibri che pone la sua radice nella notte dei tempi. Solo con il recupero di questo antico rapporto, attraverso un corretto uso congiunto suolo-acqua e una razionale destinazione d’uso dei territori, è possibile ritornare almeno in parte all’equilibrio perso e attenuare così i paurosi effetti degli eventi estremi con i quali ci toccherà fare i conti nel futuro prossimo anche a causa dei cambiamenti climatici.

IL BIG JUMP CHALLENGE PUÒ ESSERE L’OCCASIONE PER FAR DIRE A GRAN VOCE AI NOSTRI GIOVANI CHE VOGLIAMO PIÙ ATTENZIONE PER I FIUMI E PER LE LORO ACQUE!





PER ULTERIORI INFORMAZIONI CONTATTARE:
Francesca Galante, responsabile campagne di Legambiente Piemonte che coordina l'iniziativa a livello nazionale
tel: 011 2215851
fax: 011 210001

La Lombardia che pedala, ma che fatica! I dati della ricerca l’A Bi Ci della ciclabilità realizzata da Legambiente in collaborazione con Rete Mobilità Nuova

Milano, 29 aprile 2015                                                                                          Comunicato stampa

A Milano la bicicletta non è più marginale, ma siamo ancora lontanissimi dallo sviluppo delle piene potenzialità del mezzo più 'city friendly'


L’uso della bicicletta è in crescita nonostante le città lombarde non siano ancora a misura di ciclista.  I cittadini sono prontissimi a pedalare appena si creano le condizioni per farlo. A Sondrio ad esempio già oggi il 20% degli spostamenti è soddisfatto dalle bici mentre a Pavia il 18% e a Cremona il 16%. Salgono al 9% anche Como e Monza mentre Milano gli spostamenti in bici raggiungono il 6%. Il numero dei frequent bikers quindi è in costante crescita grazie all’azione dell’amministrazione locale o spontaneamente.

E’ quanto emerge da l’A Bi Ci della Ciclabilità, ricerca sull’uso della bici nelle città italiane capoluogo di provincia realizzata da Legambiente in collaborazione con Rete Mobilità Nuova e presentata oggi a Roma, alla vigilia di VeloLove, il festival nazionale del ciclismo urbano dal 1 maggio al 7 giugno.

L’A Bi Ci della Ciclabilità è stato realizzato attraverso un questionario inviato a tutti i Comuni capoluogo di provincia. In primo luogo è stato chiesto di indicare il modal share del proprio territorio, ossia il tipo di veicolo (auto, moto/scooter, trasporto pubblico, bici, piedi) utilizzato dagli abitanti per gli spostamenti sistematici all’interno del centro urbano. Questo è probabilmente il miglior indicatore per determinare la qualità della mobilità su scala urbana. E’ anche, purtroppo, il parametro su cui i Comuni hanno fornito il minor numero di informazioni: solo 50 città capoluogo (sulle 104 interpellate) hanno dati aggiornati e confrontabili tra loro.

“Il dato vero è che gli amministratori sottovalutano il contributo della ciclabilità al buon funzionamento della mobilità urbana – dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia – eppure la città ciclabile costa poco, rende molto e fa bene alla salute: l'allarme dei medici è ormai chiarissimo, in Italia 24 milioni di persone soffrono o soffriranno di patologie da sedentarietà, e l'uso della bicicletta come utilitaria è esattamente quanto serve a prevenire questo male che è all'origine di gran parte delle patologie degenerative”

Un altro indice è relativo ai “metri equivalenti” di percorsi ciclabili. In questo campo le Lombarde si attestano in posizioni alte della classifica con Cremona che possiede 30 metri di piste ciclabili ogni 100 abitanti ed è quindi seconda mentre al 3° e 4° posto troviamo Mantova e Lodi. Al 6° posto c’è Sondrio. In quanto a dotazione di piste ciclabili per trovare Milano si deve scorrere la classifica fino alla 65esima posizione con solo 2,3 metri ogni 100 abitanti. Troppo poco. Ma l’estensione dei percorsi ciclabili e, più in generale, di tutte le misure infrastrutturali a supporto della ciclabilità forniscono solo una prima indicazione di tipo quantitativo che non può “misurare” altre caratteristiche come il grado di sicurezza, la funzionalità e la distribuzione all’interno della città: non bastano le ciclabili o il bike sharing per ottenere una familiarità dei cittadini con la bici. Occorre prima tutto agire sull’intera mobilità.

“A Milano per esempio la scelta di muoversi in bici non è limitata dallo scarso sviluppo della rete ciclabile, ma da una mobilità troppo a misura di automobile – conclude Di Simine – ciò che limita la familiarità dei milanesi con la bici sono certo i limiti dell'infrastruttura, ma soprattutto il suo uso: occorre generalizzare la limitazione di velocità a 30 km/h, che ridurrebbe drasticamente l'incidentalità con vantaggi non solo per i ciclisti, e poi introdurre una forte limitazione agli usi degli spazi per la sosta a bordo strada, che restringono la carreggiata e creano continue situazioni di conflitto tra automobilisti, ciclisti trasporto pubblico e pedoni. Fortunatamente queste sono proprio le indicazioni del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, su cui invitiamo l'amministrazione a procedere in modo incisivo e senza esitazioni”.


Modal Share BICI – % spostamenti effettuati in bici sul totale degli spostamenti urbani
Pos.
Città

Pos.
Città

Pos.
Città

1
Bolzano
28%
34
La Spezia
4%
Nd
Imperia
nd
1
Pesaro
28%
37
Brescia
3%
Nd
Isernia
nd
3
Ferrara
27%
37
Bergamo
3%
Nd
L'Aquila
nd
4
Treviso
25%
37
Potenza
3%
Nd
Latina
nd
5
Ravenna
22%
37
Lecce
3%
Nd
Lecco
nd
6
Rimini
21%
41
Nuoro
2%
Nd
Lodi
nd
7
Piacenza
20%
41
Torino
2%
Nd
Lucca
nd
7
Sondrio
20%
43
Perugia
1%
Nd
Macerata
nd
7
Venezia
20%
43
Bari
1%
Nd
Mantova
nd
10
Pordenone
19%
43
Trieste
1%
Nd
Massa
nd
11
Biella
18%
43
Aosta
1%
Nd
Matera
nd
11
Pavia
18%
47
Roma
1%
Nd
Messina
nd
11
Reggio Emilia
18%
47
Caltanissetta
0%
Nd
Napoli
nd
14
Novara
17%
47
Genova
0%
Nd
Oristano
nd
14
Padova
17%
47
Ragusa
0%
Nd
Palermo
nd
14
Pisa
17%
Nd
Agrigento
nd
Nd
Parma
nd
17
Cremona
16%
Nd
Alessandria
nd
Nd
Pescara
nd
18
Forlì
13%
Nd
Ancona
nd
Nd
Pistoia
nd
18
Vercelli
13%
Nd
Arezzo
nd
Nd
Prato
nd
20
Udine
12%
Nd
Ascoli Piceno
nd
Nd
Reggio Calabria
nd
21
Modena
10%
Nd
Asti
nd
Nd
Rieti
nd
22
Vicenza
9%
Nd
Avellino
nd
Nd
Rovigo
nd
22
Como
9%
Nd
Belluno
nd
Nd
Salerno
nd
22
Grosseto
9%
Nd
Benevento
nd
Nd
Sassari
nd
22
Verona
9%
Nd
Brindisi
nd
Nd
Savona
nd
22
Monza
9%
Nd
Cagliari
nd
Nd
Siracusa
nd
27
Cuneo
8%
Nd
Campobasso
nd
Nd
Taranto
nd
27
Trento
8%
Nd
Caserta
nd
Nd
Teramo
nd
29
Livorno
7%
Nd
Catanzaro
nd
Nd
Terni
nd
29
Siena
7%
Nd
Chieti
nd
Nd
Trapani
nd
29
Bologna
7%
Nd
Cosenza
nd
Nd
Varese
nd
32
Milano
6%
Nd
Crotone
nd
Nd
Verbania
nd
33
Catania
5%
Nd
Enna
nd
Nd
Vibo Valentia
nd
34
Foggia
4%
Nd
Firenze
nd
Nd
Viterbo
nd
34
Frosinone
4%
Nd
Gorizia
nd



Fonte: L’A Bi Ci della Ciclabilità – aprile 2015 (elaborazione su dati comunali, 201



Ciclabili equivalenti. Metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti (m_eq/100 ab)
Pos.
Città

Pos.
Città

Pos.
Città

1
Reggio Emilia
39,03
36
Foggia
6,51
71
Macerata
1,74
2
Cremona
30,14
37
Lucca
6,15
72
Imperia
1,72
3
Mantova
26,74
38
Oristano
6,05
73
Teramo
1,67
4
Lodi
26,65
39
Aosta
5,79
74
Ancona
1,53
5
Verbania
24,24
40
Massa
5,73
75
Bari
1,51
6
Sondrio
20,13
41
Biella
4,76
76
Lecco
1,43
7
Alessandria
18,70
42
Cosenza
4,70
77
Ragusa
1,32
8
Pesaro
17,73
43
Gorizia
4,58
78
Campobasso
1,20
9
Modena
17,58
44
Novara
4,53
79
Trapani
1,15
10
Ravenna
16,65
45
Caserta
4,51
80
Crotone
0,91
11
Piacenza
16,50
46
Arezzo
4,44
81
Salerno
0,83
12
Bolzano
15,72
47
Torino
4,32
82
Vibo Valentia
0,82
13
Lecce
15,67
48
Firenze
4,17
83
Sassari
0,65
14
Cuneo
14,60
49
Terni
4,07
84
Palermo
0,61
15
Vercelli
14,51
50
Pescara
4,02
85
Messina
0,46
16
Forlì
14,23
51
Belluno
3,95
86
Cagliari
0,41
17
Treviso
13,57
52
Pistoia
3,83
87
Nuoro
0,37
18
Pordenone
13,40
53
Rimini
3,64
88
Viterbo
0,34
19
Ferrara
13,25
54
Frosinone
3,47
89
Napoli
0,29
20
Brescia
13,08
55
Roma
3,38
90
Avellino
0,28
21
Vicenza
12,55
56
Grosseto
3,30
91
Catania
0,22
22
Venezia
12,47
57
Siena
3,20
92
Genova
0,08
23
Verona
12,13
58
Perugia
3,19
93
Caltanissetta
0,00
24
Padova
12,07
59
Varese
2,89
93
Enna
0,00
25
Pisa
11,87
60
Latina
2,67
93
Isernia
0,00
26
Parma
11,80
61
La Spezia
2,63
93
Potenza
0,00
27
Pavia
11,55
62
Monza
2,58
93
Reggio Calabria
0,00
28
Udine
11,23
63
Chieti
2,57
93
Siracusa
0,00
29
Benevento
10,17
64
Trieste
2,41
Nd
Agrigento
nd
30
Bergamo
9,56
65
Milano
2,38
Nd
Brindisi
nd
31
Rovigo
8,98
66
Catanzaro
2,34
Nd
L'Aquila
nd
32
Bologna
8,97
67
Ascoli Piceno
2,21
Nd
Matera
nd
33
Prato
8,31
68
Como
2,11
Nd
Rieti
nd
34
Asti
8,24
69
Savona
2,07
Nd
Taranto
nd
35
Trento
7,86
70
Livorno
1,77



Fonte: L’A Bi Ci della Ciclabilità – aprile 2015 (elaborazione su dati comunali, 2013)




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