mercoledì 27 aprile 2022

LEGAMBIENTE A FA’ LA COSA GIUSTA DAL 29 APRILE ALL’1 MAGGIO

 

COMUNICATO STAMPA

 

LEGAMBIENTE A FA’ LA COSA GIUSTA
DAL 29 APRILE ALL’1 MAGGIO

 

Giustizia climatica, energie rinnovabili, mobilità, economia circolare, agroecologia e biodiversità: tanti i temi e gli eventi promossi dall’associazione alla fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili

 


 

Milano, 26 Aprile 2022 - Anche Legambiente sarà presente alla 18esima edizione di “Fa’ la Cosa Giusta!” in programma da venerdì 29 aprile a domenica 1 maggio a Fieramilanocity. Tanti gli appuntamenti che animeranno lo stand TC15 al padiglione 3 su temi che spaziano dalla mobilità sostenibile alle energie rinnovabili, dalla tutela del territorio alla biodiversità, dal riciclo dei rifiuti ai cambiamenti climatici, dalle attività di volontariato all’economia civile. Il focus centrale sul quale accende i riflettori l’associazione ambientalista è la riduzione dell’impronta ecologica di ciascuno, invitando i visitatori a riflettere sulle proprie abitudini di consumo delle risorse.

 

«Nello stand di Legambiente i visitatori potranno trovare tante proposte per prendere parte attivamente alle campagne associative, consigli pratici per migliorare i propri stili di vita e approfondimento su tematiche ambientali di stretta attualità grazie alle documentazioni prodotte dal nostro ufficio scientifico – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. La partecipazione dell’associazione ogni anno alla fiera conferma la convinzione che la condivisione di esperienze virtuose, a livello non solo nazionale ma internazionale, sia un’importante fonte di arricchimento e di conoscenza nell’ottica di un risparmio di risorse e di una salvaguardia del territorio in cui viviamo».

 

Nel programma della tre giorni in fiera Legambiente Lombardia propone il workshop “ChangeClimateChange” con attività interattive per una riflessione e un confronto sulla crisi climatica, sulle sue cause e i suoi effetti e sulle azioni possibili che possiamo intraprendere sia come individui che come collettività. In particolare verranno toccati i temi dell’alimentazione, della moda, dell’energia.  Sul tema anche il quiz “ChangeClimateChange, un momento divertente e interattivo in cui mettersi alla prova per testare la propria conoscenza sul cambiamento climatico e su cosa si intende per giustizia climatica. Di agroecologia si parlerà nel panel “Green Deal europeo e PAC 2023-2027: l’Agroecologia al centro del campo e del piatto” venerdì 29 aprile alle 15 presso l’area conferenze Piazza Terre di Mezzo, nell’ambito del progetto europeo LIFETerra finanziato dall’Unione Europea. Saranno illustrati esempi di buone pratiche sul territorio.

Il workshop “Sempre in bici” ha l’obiettivo di fornire dritte, trucchi e un pizzico di motivazione in più per utilizzare la bici dal lunedì alla domenica in sicurezza e con semplicità. Di mobilità ne discuterà Federico Del Prete, responsabile mobilità sostenibile di Legambiente Lombardia, sabato 30 aprile dalle 10 alle 11.30 presso lo stand del Comune di Milano, insieme all’Assessora alla mobilità del Comune di Milano Arianna Censi, l’azienda SAIPEM e l’Azienda di trasporto pubblico milanese ATM.

Allo stand di Legambiente sarà aperto anche lo “Sportello energia”, un momento dedicato ad approfondire i temi connessi alle energie rinnovabili, alla riqualificazione energetica, alle comunità energetiche, alle abitudini e i comportamenti per consumare meno e risparmiare in base alle opportunità presenti. 

Inoltre, sarà anche presentato il libro “Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente” di Paola Turroni per Laurana Editore con letture e dialogo con alcune donne ambientaliste raccontate nel libro.

 

La promozione di stili di vita sostenibili parte innanzitutto dallo stand costituito al 100% da materiali di recupero: mobili in cartone realizzati durante i laboratori di volontariato presso Cascina Nascosta in Parco Sempione e piante coltivate agli Orti di via Padova. 

 

Programma dettagliato

 

VENERDì 29 APRILE

11:00 - 13:00 workshop dedicato alle scuole “ChangeClimateChange” presso lo stand Legambiente

15:00 - 16:00 workshop Sempre in bici presso lo stand Legambiente

15:00 - 16:00 convegno Green deal europeo e PAC presso Piazza Terre di Mezzo. Per info: https://www.legambientelombardia.it/green-deal-europeo-e-pac-2023-2027-lagroecologia-al-centro-del-campo-e-del-piatto/

16:00 - 17:00 workshop “ChangeClimateChange” presso lo stand Legambiente

17:00 - 18:00 presentazione del libro “Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente” di Paola Turroni presso lo stand Legambiente

18:00 - 19:00 quiz “ChangeClimateChange” presso lo stand Legambiente

 

SABATO 30 APRILE

10:00 – 11:30 convegno “Mobilità sostenibile post-Covid: sfide e opportunità” presso lo stand del Comune di Milano. Per info: https://www.legambientelombardia.it/mobilita-sostenibile-post-covid-sfide-e-opportunita/

11:00 - 12:00 sportello energia con Energy Quiz presso lo stand Legambiente

12:00 - 13:00 presentazione del libro “Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente” di Paola Turroni presso lo stand Legambiente 

15:00 - 16:00 workshop “Sempre in bici” presso lo stand Legambiente 
16:00 - 17:00 workshop “ChangeClimateChange” presso lo stand Legambiente

17:00 - 18:00 presentazione del libro “Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente” di Paola Turroni presso lo stand Legambiente

18:00 - 19:00 quiz “ChangeClimateChange” presso lo stand Legambiente

 

DOMENICA 1 MAGGIO
11:00 - 12:00 sportello energia con Energy Quiz presso lo stand Legambiente

12:00 - 13:00 presentazione del libro “Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente” di Paola Turroni presso lo stand Legambiente 
15:00 - 16:00 quiz “ChangeClimateChange” presso lo stand Legambiente

16:00 - 17:00 workshop “ChangeClimateChange” presso lo stand Legambiente

17:00 - 18:00 presentazione del libro “Le sfumature del verde. Storie di donne e ambiente” di Paola Turroni presso lo stand Legambiente


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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giovedì 21 aprile 2022

22 APRILE GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

 

COMUNICATO STAMPA

 

22 APRILE GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

TUTELA DEL PIANETA A PARTIRE DA COSA MANGIAMO E COME COLTIVIAMO: AGROECOLOGIA AL CENTRO DEL CAMPO E DEL PIATTO

 

In Lombardia la terra è poca e usata male, occorre fermare il consumo di suolo ma anche cambiare il sistema agroalimentare, per un’agricoltura più sostenibile e resiliente

 


Milano, 21 aprile 2022 – Il 22 aprile si celebra la 52^ Giornata Mondiale della Terra del 22 aprile, l’evento globale dedicato alla sensibilizzazione alla tutela del Pianeta. Quest’anno lo slogan internazionale che chiama tutti all’azione è #investinourplanet e Legambiente Lombardia sceglie di focalizzare l’attenzione sulla sostenibilità del mondo agricolo, settore primario delle economie di tutto il mondo, base della sopravvivenza umana. Se come sosteneva il filosofo Ludwig Feuerbach “Siamo quello che mangiamo” è allora così evidente che la qualità del cibo non può prescindere dai requisiti delle pratiche messe in atto per coltivarlo, elaborarlo, distribuirlo.

 

Secondo la banca dati regionale DUSAF, sono ben 350.000 gli ettari di suolo ormai definitivamente persi, sia per gli ecosistemi naturali che per l’agricoltura, in Lombardia, a causa della crescita di urbanizzazioni e infrastrutture. Un dato che non ha eguali in nessuna regione italiana ma che, purtroppo, non sembra essere un deterrente all’uso sconsiderato del suolo per farci capannoni, soprattutto per il voracissimo settore della logistica, oltre che per nuove strade e autostrade.

 

È anche per questo, oltre che per l’abbandono dei terreni montani, che la Lombardia agricola ha visto una continuaerosione delle superfici coltivate: la SAU (Superficie Agricola Utile) è ormai da tempo scesa al di sotto del milione di ettari (per l’esattezza, 987.000 ettari al censimento del 2010): appena l’8% del dato nazionale. A questo territorio, posto prevalentemente in pianura, guardiamo sia per la produzione di cibo che per quella di paesaggio e ambiente. Ma le cose qui non vanno affatto bene: negli ultimi decenni la Lombardia ha visto crescere a dismisura la propria specializzazione zootecnica, arrivando a un carico di bestiame allevato tra i più alti d’Europa. Ed è così che i suoli agricoli si sono malati di ipernutrizione, un problema che diventa un dramma anche per la salute di acqua e aria.

 

In Lombardia, infatti, vengono allevati 1,5 milioni di bovini, soprattutto vacche da latte, e 4,5 milioni di suini: da sola, la nostra regione totalizza il 51% dei suini allevati e oltre il 40% del latte prodotto in Italia, numeri da capogiro a cui si sommano le produzioni di carni bovine e di pollame. Tutto bene? No, perché il numero dei capi allevati eccede largamente la disponibilità di terreni che servono per produrre i mangimi e i foraggi necessari. Dovendo rifornirsi all’estero per le principali materie mangimistiche (in particolare soia dai terreni deforestati in Sudamerica e mais dall’Est Europa), la nostra zootecnia entra ciclicamente in crisi quando le quotazioni di mercato di queste materie prime finiscono nel mirino della speculazione finanziaria o quando, come sta avvenendo in questi mesi, gravi eventi (guerre, siccità) ne mettono in crisi la produzione a scala globale.

 

Ma il problema non è solo a monte, ma anche a valle: così tanti animali allevati in poco spazio producono montagne di liquami: ERSAF in Lombardia ne stima una produzione in ben 85 milioni di tonnellate annue, tra liquami e letami: come dire 8,5 tonnellate per abitante. Si tratta pur sempre di materie che trovano una collocazione come fertilizzanti, ma è davvero troppo in rapporto ai terreni utilizzabili. L’eccessiva specializzazione produttiva è diventata così un prioritario problema ambientale: avere così tanti liquami da smaltire significa essere costretti a ipernutrire i suoli, e così l’azoto contenuto nei liquami - un ottimo fertilizzante – anziché nutrire le piante finisce con l’accumularsi nei suoli e, da lì, percolare nelle acque sotto forma di nitrati. La direttiva europea sui nitrati stabilisce dei limiti massimi per il loro impiego nei campi, ma in Lombardia in ben 192 comuni (principalmente nelle province di Brescia, Mantova, Cremona e Bergamo) questi limiti sono superati, anche di 2 o 3 volte, anche conteggiando la sola quota di azoto derivante dai liquami zootecnici, a cui si sommano le altre materie fertilizzanti e quelle derivanti da scarichi civili e industriali. Le cose non vanno meglio per l’aria: l’eccesso di azoto delle deiezioni zootecniche, sotto forma di ammoniaca o anche di protossido d’azoto (un potente gas serra), finiscono in atmosfera, contribuendo in modo sempre più rilevante sia all’inquinamento dell’aria (l’ammoniaca reagisce con gli NOx prodotti dal traffico veicolare formando particolato sottile) che all’effetto serra: il settore agrozootecnico lombardo, secondo gli inventari ISPRA, produce oltre un quarto dei gas serra di tutto il comparto agricolo nazionale (oltre al protossido d’azoto, infatti, gli allevamenti bovini costituiscono la prima fonte emissiva di metano).

 

«Il settore zootecnico lombardo sta affrontando una grave crisi, legata all’aumento dei prezzi dei mangimi oltre che dell’energia e dei fertilizzanti, e per questo ci sentiamo molto vicini al dramma che devono affrontare molti allevatori di fronte all’impossibilità di coprire il costo dei mangimi – dichiara Damiano Di Simine, coordinatore scientifico di Legambiente Lombardia – ma allo stesso tempo pensiamo che questa crisi non vada sprecata: occorre che la nostra regione avvii una ristrutturazione della propria agricoltura, puntando alla differenziazione delle colture e alla qualificazione delle produzioni, usando le risorse della nuova PAC per questo scopo».

 

Sul tema Legambiente, nell’ambito del progetto europeo LIFETerra finanziato dall’Unione Europea, promuove il panel “Green Deal europeo e PAC 2023-2027: l’Agroecologia al centro del campo e del piatto” venerdì 29 aprile alle 15 a Fa’ la Cosa Giusta! a fieramilanocity. Ne discuteranno: la presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto, il referente della coalizione Cambiamo Agricoltura Damiano Di Simine, il presidente dell’associazione Italiana di Agroecologia Stefano Bocchi e il responsabile nazionale Legambiente Agricoltura Angelo Gentili. Per illustrare esempi di buone pratiche sul territorio saranno presenti: Maurizio Gritta, presidente Cooperativa Iris Bio e Tommaso Carioni, amministratore delegato azienda agricola Carioni.

 

Anche i cittadini possono farsi promotori di uno stile di vita sostenibile, avanzando una richiesta di maggior sostenibilità in tutta la filiera alimentare, attenti ad una spesa consapevole sulla stagionalità dei cibi, alla provenienza dei prodotti, all’eticità del mercato, alla sostenibilità degli imballaggi. La sostenibilità delle produzioni di origine animale (carni, salumi, latte e derivati, uova) della Lombardia non è possibile senza una drastica riduzione del numero di animali allevati

 

«Occorre un patto tra produttori e consumatori, che devono ridurre i consumi di carni e latticini, e allo stesso tempo richiedere più qualità, che significa essere disposti a pagare il giusto prezzo per questi prodotti, chiedendo in cambio certificazioni di allevamento biologico, di benessere animale e di origine locale dei foraggi impiegati per l’alimentazione degli animali» sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.

 

 

agroecologia milano 29 aprile

Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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sabato 16 aprile 2022

Legambiente: “Il parco non si tocca senza un dibattito di tutti gli attori in campo"

 

COMUNICATO STAMPA

 

Regione Lombardia ci riprova: presentato un PdL per separare Parco Agricolo Sud Milano dalla Città Metropolitana Milanese

 

Legambiente: “Il parco non si tocca senza un dibattito di tutti gli attori in campo"

 


Milano, 14 Aprile 2022 – Avanza una nuova proposta di legge per separare il Parco Agricolo Sud dalla Città Metropolitana Milanese. Legambiente Lombardia, in attesa di leggere il Pdl, esprime la propria preoccupazione per quanto apparso sugli organi di stampa in questi giorni: non è bastato il fallimento della proposta di legge ritirata un anno fa dopo le critiche del territorio.

 

Le accuse rivolte al Parco Agricolo Sud Milano ci sembrano prive di fondamento e ingiustificate, data la complessità di tenere unite attività agricole e salvaguardia del territorio, in un ambito vasto come è quello di un Parco Agricolo  dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Per questo ci aspettavamo da Regione l’approvazione della proposta di area a Parco Naturale, ferma in modo ingiustificato negli uffici dell’Assessorato. Invece si continua a parlare di governance senza avere una visione complessiva e, come diciamo da anni, senza avviare un serio dibattito per unire i parchi della Città Metropolitana Milanese in un unico grande polmone verde di respiro europeo, evitando di perdere tempo in proposte che non trovano alcun consenso territoriale e istituzionale. Regione non deve gestire le aree protette, ma assicurare le risorse che, invece, si sono notevolmente ridotte in questi anni. Ormai lo sappiamo, sui parchi prima si fanno le leggi e poi le si ignorano, come nel caso della Legge 28 proprio dedicata al riordino del sistema delle aree protette”.

 


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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giovedì 14 aprile 2022

Petizione Associazione Grande Parco Forlanini

 Dopo la petizione del 2017 in cui l'Associazione Grande Parco Forlanini chiedeva una ripresa dei lavori per la realizzazione del parco, a distanza di cinque anni, l'Associazione è spinta dall'inattività della pubblica amministrazione a fare nuovamente pressione affinché vengano effettuati quei passaggi necessari allo sviluppo di questa importante idea per la città.


Ecco il testo della petizione:
Luglio 2017 : oltre mille cittadini chiedono al Comune di Milano di occuparsi del sistema urbano che collega viale Argonne all’Idroscalo
Chiedono la realizzazione del Grande Parco Forlanini.
L’idea è semplice: un’occasione di ricucitura e ricomposizione di “pezzi urbani”, volta alla realizzazione di un grande parco, con una pista ciclopedonale di sette chilometri che metta in collegamento il centro di Milano con Segrate, Peschiera Borromeo, l’Idroscalo e che, contemporaneamente, si inserisca nell’asse nord-sud del Lambro, all’interno del sistema di tessere esistenti (Parco Lambro, il Parco Lambretta, Cascina Monluè e Ponte Lambro), che devono solo essere collegate in alcuni punti.
Un parco di oltre 500 ettari per l’Est Milano , una spina dorsale ambientale, paesaggistica, da attraversare a piedi e in bicicletta, nel verde e in sicurezza.
Pochi interventi sarebbero bastati, utilizzando quello che già c’era e approfittando dei lavori previsti per la realizzazione della linea metropolitana M4.
L’apertura del sottopasso della stazione FS Forlanini, la costruzione di un ponte sul fiume Lambro per poi collegarsi al sistema di percorsi, già previsto dal Comune di Segrate, per connettere l’abitato di Novegro al Parco dell’Idroscalo. Questi erano i tre interventi fondamentali per avviare la realizzazione di questo grande polmone verde, connesso con il centro di Milano, grazie al ripristino coordinato dei viali ottocenteschi promesso per la fase di sistemazione delle aree occupate dai cantieri di M4.
Che ne è di questa visione? Che ne è di tante promesse?
  1. Non esiste un progetto d’insieme dei viali ottocenteschi che rispetti questa visione : i lavori si prolungano e la città “ripristinata” altro non è che un’improvvisazione di spazi e infrastrutture senza qualità. I cittadini hanno pazientato e sopportato a lungo, troppo a lungo, gli impatti dei cantieri, ma la città promessa, la promessa qualità mancata, non compenseranno il loro sacrificio. Un’occasione sprecata. Risorse usate male.
  2. Il passaggio ciclopedonale sotto la nuova Stazione Forlanini non è incluso nel progetto di ripristino del “Pratone”. “Non ci sono i fondi”, dicono! E non sembra esserci alcun futuro per questo. Assessori e tecnici hanno visitato i tunnel che già esistono; gli uffici hanno progettato la sistemazione dello spazio tra i fasci di binari; il Politecnico di Milano ha fornito uno studio di fattibilità per l’attraversamento.Un’occasione sprecata. Risorse usate male.
  3. Il ponte sul fiume Lambro non è stato ancora realizzato. La cantierizzazione sembra prossima, ma non si comprende come avverrà la ricucitura delle parti già esistenti del parco. Non possiamo permetterci di essere ottimisti. Temiamo nuove risorse usate male, ulteriori occasioni sprecate.
Firma questa petizione per chiedere al Comune di Milano e al suo Sindaco
  • DI OCCUPARSI UNA VOLTA PER TUTTE DI QUESTA PARTE DI CITTÀ PER NON DISPERDERE RISORSE E NON SPRECARE OCCASIONI.
  • DI ONORARE FINALMENTE LA PROMESSA DI REALIZZAZIONE DEL GRANDE PARCO FORLANINI.

Clicca qui per firmare la petizione

martedì 5 aprile 2022

NUOVI IMPIANTI SCIISTICI AI PIANI DI BOBBIO: ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE DIFFIDANO IL COMUNE DI BARZIO

 

COMUNICATO STAMPA

 

NUOVI IMPIANTI SCIISTICI AI PIANI DI BOBBIO: ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE DIFFIDANO IL COMUNE DI BARZIO

 

“Non c’è stata valutazione di incidenza ambientale”

 


Milano, 5 Aprile 2022 – A stagione sciistica chiusa già si pianifica il prossimo inverno. Nel caso della Valsassina, più precisamente nel comprensorio dei Piani di Bobbio, lo si fa progettando un ampliamento dell’attuale impianto di risalita e un nuovo manufatto adibito a esercizio di ristorazione, con annesso parco ludico attrezzato, in un’area dall’elevato valore naturalistico. È quanto denunciano Legambiente Lombardia, WWF, LIPU e Federazione Pro Natura che hanno inviato una diffida al Comune di Barzio (LC), coinvolgendo Comunità Montana Valsassina Valvarrone Esino Riviera, Provincia di Lecco, Regione Lombardia, Parco delle Orobie Bergamasche e in copia anche la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Sondrio e Varese.

 

Con delibera del consiglio comunale del 1° marzo, infatti, è stato approvato il progetto di una nuova seggioviaquadriposto in una zona di straordinaria importanza per la connettività ecologica regionale tra provincia di Lecco e provincia di Bergamo, oltre che crocevia posto tra gli omonimi siti di Rete Natura 2000, ovvero le ZPS Parco Regionale Orobie Bergamasche, Costa del Pallio e Monte Resegone, Grigne ed il SIC Valtorta e Valmoresca

 

Nonostante la localizzazione e la tipologia dell’opera sia soggetta per legge a verifica di VIA, l’approvazione del progetto non risulta essere stata preceduta da valutazione di incidenza, in violazione della Direttiva Habitat e delle Linee Guida per la valutazione di Incidenza 2019 approvate nella conferenza Stato Regioni. Inoltre, viene prospettato lo sgravio di quasi 1.500.000 metri quadri di prati e pascoli alpini di particolare pregio ecosistemico e paesaggistico, da uso civico a disposizione del privato, senza alcuna procedura ad evidenza pubblica e senza l’intervento dello Stato, che invece sarebbe dovuto per tale casistica.

 

Una serie di irregolarità, dunque, quelle evidenziate dalle associazioni firmatarie della diffida, tra le quali si annovera anche la nuova concessione per l’esercizio dell’impianto a fune senza gara né evidenza pubblica, ma con affidamento diretto alla ITB s.p.a.

 

«In uno degli inverni più secchi degli ultimi 15 anni, a fronte di prospettive di innevamenti sempre più blandi e sempre più ad alte quote, in Valsassina si pensa di ampliare gli impianti da sci a 1600 metri di quota. Il progetto indicato come in sostituzione di un impianto esistente, in realtà dalla visione del layout del tracciato, si sposta dall’attuale sede per occupare un altro versante, con relativi disboscamenti ed alterazioni di habitat, in area sottoposta a vincolo paesaggistico e qualificata dal vigente PGT come spazi ad elevata naturalità. Invitano le autorità a intervenire nell’ambito dei propri poteri di controllo per il ripristino immediato della legalità dell’azione amministrativa, anche al fine di evitare nuove procedure di infrazione per la violazione delle direttive eurounitarie, oltre che l’addebito di danno erariale di natura ambientale, confidando di non dover avviare vertenze giudiziarie nelle sedi opportune» commentano congiuntamente le associazioni.


Ufficio stampa Legambiente Lombardia 

Silvia Valenti

ufficiostampa@legambientelombardia.it

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SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA

SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA DOSSIER - ACQUA E AGRICOLTURA Occorre ridurre i fabbiso...