martedì 15 luglio 2014

Goletta dei laghi - conferenza finale

Milano, 15 luglio 2014                                                                   Comunicato stampa
 La Goletta dei Laghi presenta
i risultati del monitoraggio sulla sponda bresciana del Garda
e fa il bilancio sullo stato di salute dei laghi lombardi
Si chiude la tappa lombarda della campagna ambientalista
58 i punti analizzati, ben 38 oltre i limiti di legge
 Quattro su dieci i punti inquinati o fortemente inquinati sul Benaco
Legambiente lancia #salvaacque: “Ecco l'elenco delle opere da avviare subito per salvare i laghi della Lombardia”

Inquinamento cronico in alcuni punti ma una situazione generale in miglioramento. Adesso però urgono investimenti per non disperdere il lavoro fatto finora e guardare al futuro con speranza. E' questa la fotografia che esce dal monitoraggio effettuato sulla sponda bresciana del lago di Garda dalla Goletta dei Laghi, ultima tappa in Lombardia della campagna di Legambiente per la salvaguardia dei bacini lacustri italiani, realizzata con il contributo del COOU (Consorzio Obbligatorio Oli Usati) e Novamont.

Sui dieci punti esaminati lungo il Benaco lombardo, tre sono risultati fortemente inquinati ed uno inquinato. Si confermano fortemente inquinati i campioni prelevati a Salò nel canale nei pressi della spiaggia, a Padenghe alle foci del rio Maguzzano e del torrente nei pressi del porto. Inquinato a Rivoltella di Desenzano il punto alla foce del canale presso via F. Agello incrocio con via Giulio Cesare. Tutti esiti che si confermano purtroppo rispetto all'anno scorso.

Entro i limiti di legge invece la foce del torrente Barbarano a Salò che negli ultimi cinque anni per quattro volte era stata bocciata dalle analisi della Goletta. Passano l'esame anche le foci dei torrenti Toscolano e Bornico a Toscolano Maderno, la foce del torrente S. Giovanni a Limone del Garda, il punto al lido di Lugana a Sirmione e quello nei pressi dell'incrocio tra la SS45 bis e via Benaco a Tremosine.

Questi risultati sono stati presentati stamattina a Milano in una conferenza stampa a cui sono intervenuti Claudia Maria Terzi, Assessore ad ambiente, energia e sviluppo sostenibile di Regione Lombardia, Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi e Giorgio Passionelli, presidente della Comunità del Garda. Un'occasione per fare il punto sulla situazione di tutti i bacini lacustri lombardi analizzati dalla Goletta e discutere delle azioni da intraprendere a livello regionale.

Oggi infatti si è anche chiuso il viaggio della Goletta dei Laghi di Legambiente in Lombardia. Iseo, Lario, Maggiore, Ceresio, Varese e Garda sono stati i bacini oggetto delle analisi microbiologiche che hanno dato esiti spesso negativi: sui 58 campioni analizzati complessivamente solo 20 sono risultati entro i limiti di legge, 12 sono risultati inquinati e ben 26 fortemente inquinati.

L’obiettivo del monitoraggio è quello di individuare i punti critici con particolare attenzione alle situazioni in cui la Goletta dei Laghi intravede un rischio più elevato di inquinamento, così come viene indicato dal decreto legislativo 116/2008, e analizza il carico batterico derivante da scarichi non depurati che minacciano la qualità delle acque. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori.

Imputati principali delle situazioni di inquinamento, nel lago di Garda come sugli altri bacini, sono le foci dei corsi d’acqua, che raccolgono reflui dall'entroterra, e tratti a lago “sospetti”.

“I rilievi del laboratorio mobile della Goletta non si sostituiscono a quelli degli enti istituzionalmente competenti ma vogliono integrarli con una fotografia puntuale. Ci chiediamo però perché l’Asl di Brescia, come scrive sul suo sito, faccia i prelievi a 100 metri dalla riva, distanza assolutamente non indicata dalla normativa e poco utile per la verifica della balneabilità – commenta Barbara Meggetto, portavoce della Goletta dei Laghi -. La fotografia del nostro monitoraggio dimostra la necessità di investire in infrastrutture fognarie e depurative in grado di rispondere all'aumento del carico antropico verificatosi in questi anni di continua crescita turistica. Per mettere in sicurezza il lago di Garda urge la costruzione di un nuovo depuratore”.

Una strada, quella degli investimenti in infrastrutture fognarie e depurative, che riguarda anche gli altri bacini lacustri. Per questo Legambiente con la chiusura della tappa lombarda presenta il dossier #salvaacque che raccoglie, tra le tante, alcune delle opere più urgenti per migliorare la qualità dei corpi idrici. Dalla realizzazione del nuovo depuratore della città di Lecco alla revisione della rete di collettamento e impianto di depurazione a Como, dal sistema di collettamento e depurazione delle acque in Val Camonica al varo di un programma complessivo di investimenti nell'intero sistema scolante della provincia di Varese.

“Il monitoraggio scientifico ha messo in luce anche quest’anno le numerose criticità in fatto di mancati investimenti nel ciclo integrato delle acque: un male cronico da cui non si salvano nemmeno le perle del turismo lombardo - sottolinea Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - Il risanamento dei bacini lacustri deve essere considerata una priorità assoluta. Siamo ancora troppo lontani dal raggiungimento degli standard di prestazioni depurative e di qualità delle acque che ci chiedono sia le direttive comunitarie che i cittadini lombardi. La Regione Lombardia deve dettare la tabella di marcia a tutti gli enti territoriali, a partire dalle autorità d'ambito, da cui dipende l'avvio della stagione del risanamento idrico, ma anche aiutare ad attivare le risorse necessarie a passare dalle parole ai piani di investimento. E sottolineo la parola investimento: non si tratta di spendere soldi, ma di far partire cantieri per interventi necessari da tempo e non più rinviabili”.

“Da tempo i comuni attraverso i Sindaci e le società consortili di gestione stanno definendo progetti per la riqualificazione del collettore fognario gardesano e la depurazione delle acque reflue. Siamo arrivati a un punto fermo, servono immediati e urgenti finanziamenti per la realizzazione delle opere progettate – dichiara Giorgio Passionelli, presidente della Comunità del Garda -. Il Garda ha raggiunto una qualità eccellente dell'acqua con una mirata azione partita ormai 40 anni fa. Ora si deve migliorare ancora l'efficienza del sistema di collettamento e trattamento delle acque reflue per mantenere integro questo splendido lago. E' necessario risolvere le situazioni critiche e quindi chiudere gli sfioratori di piena a lago, dismettere i collettori sublacuali, mettere in funzione un nuovo depuratore ed indirizzare lì tutti i reflui della sponda lombarda. Questa è la strada che i Comuni con i loro Sindaci hanno indicato con convinzione per tutelare questo immenso patrimonio. Ora non si perda altro tempo”!.

Una sfida importante e che interessa non solo il territorio locale, dato che il Garda è il più grande bacino di acqua dolce italiano e costituisce circa il 40% della riserva di acqua dolce nazionale. Le 450 mila persone residenti sulle sponde del lago attingono da esso l'acqua per i fabbisogni domestici come pure gli oltre 23 milioni di turisti che ogni estate si riversano sulle rive del bacino.

Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che da 30 anni si occupa della raccolta e del riciclo dell’olio lubrificante usato su tutto il territorio nazionale, è main partner della storica campagna estiva di Legambiente. “La difesa dell’ambiente, e in particolare del mare e dei laghi, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione”, spiega Antonio Mastrostefano, direttore della Comunicazione del COOU. L’olio usato si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. “Se eliminato in modo scorretto questo rifiuto pericoloso può danneggiare l’ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche”. A contatto con l’acqua, l’olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare. Nel 2013 il COOU ha raccolto in Lombardia 41.052 tonnellate di oli lubrificanti usati – un dato in aumento rispetto alle 37.021 recuperate l’anno precedente - evitandone così lo sversamento nell’ambiente.

Giudizio della Goletta dei Laghi di Legambiente 2014 Garda sponda lombarda
Lago
Regione
Pv
Comune
Punto
Giudizio
Goletta dei Laghi
2014






Garda Lombardia BS Padenghe sul Garda Foce rio Maguzzano Fortemente Inquinato
Garda Lombardia BS Padenghe sul Garda Foce torrente nei pressi del porto Fortemente inquinato
Garda Lombardia BS Desenzano, loc. Rivoltella Foce canale presso via F. Agello (SPBS11), incrocio via Giulio Cesare Inquinato
Garda Lombardia BS Salò Foce torrente Barbarano Entro i limiti di legge
Garda Lombardia BS Tremosine nei pressi dell'incrocio tra la SS45 bis e via Benaco Entro i limiti di legge
Garda Lombardia BS Limone del Garda Foce torrente S.Giovanni Entro i limiti di legge
Garda Lombardia BS Sirmione, loc. Santa Maria di Lugana Lido di Lugana Entro i limiti di legge
Garda Lombardia BS Toscolano Maderno  Foce torrente Toscolano Entro i limiti di legge
Garda Lombardia BS Toscolano Maderno Foce torrente Bornico Entro i limiti di legge

Il monitoraggio scientifico
I prelievi vengono eseguiti dalla squadra di tecnici che anticipa di qualche giorno l’equipaggio impegnato nella comunicazione. Le analisi chimico-fisiche vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo mentre i campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell'analisi, che avviene nel laboratorio mobile entro le 24 ore dal prelievo. Come da normativa “il punto di monitoraggio è fissato dove si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento in base al profilo delle acque di balneazione. I parametri presi in considerazione sono gli stessi previsti per i controlli sulla balneazione in base al Decreto Legislativo del 30 maggio 2008 n° 116.
Legenda:
INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 500 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 1000 UFC/100ml
FORTEMENTE INQUINATO: Enterococchi Intestinali maggiore di 1000 UFC/100ml e/o Escherichia Coli maggiore di 2000 UFC/100ml

 Segui il viaggio della Goletta dei Laghi sul sito www.legambiente.it/golettadeilaghi

Ufficio stampa Goletta dei Laghi:
Marco Fazio

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