Milano,
29 luglio 2014
Comunicato stampa
Ambiente alpino, tra
pirati e smart
citizens
In Lombardia Legambiente
assegna 3
bandiere nere ai nemici della montagna e 3 verdi a chi,
invece, la valorizza
con pratiche ecosostenibili
Bandiera nera per i
responsabili dello
smembramento del Parco dello Stelvio
Al via la Carovana delle
Alpi sulle
montagne lombarde, la campagna che ogni anno fa il “check
up” dello stato
di salute dell'ambiente alpino assegnando
le tradizionali bandiere verdi e nere, rispettivamente alle
buone e cattive
pratiche di gestione del territorio.
Le nostre Alpi sono un paradiso di bellezza e biodiversità,
troppo
spesso minacciato da una gestione miope. Ci pensa allora il Cigno
verde a
segnalare le eccellenze montane e a denunciare le situazioni che
minacciano l’ambiente
alpino. Quest’anno in
Lombardia sono 3
le bandiere nere che l’associazione ambientalista dà ai
nemici della
montagna, per i danni causati al territorio da amministrazioni e
società. Non
mancano per fortuna anche le buone pratiche ecosostenibili e le
idee positive
per uno sviluppo locale green, come testimoniano le rispettive 3 bandiere verdi date,
invece, a chi ha
saputo valorizzare l’arco alpino.
“La montagna ricopre il 45% della superficie lombarda, un territorio ricco di eccellenze ma povero di politiche. Il Governo e la Regione Lombardia devono cambiare i propri obiettivi per rilanciare il territorio alpino - dichiara Lorenzo Baio, coordinatore lombardo della campagna Carovana delle Alpi - puntando a costruire una sinergia fra aree di pianura e vallate alpine. Alle nostre montagne non servono più faraoniche infrastrutture ingestibili e che drenano importanti risorse pubbliche con risultati per lo meno trascurabili. E’ ora di avviare il concetto di un’infrastruttura diffusa, fatta di agricoltura di qualità, riqualificazione naturalistica e idrogeologica del territorio, innovazione tecnologica, recupero del patrimonio edilizio e qualità nelle modalità di fruizione della montagna. Da anni registriamo nuova energia e vitalità in molte località alpine. Si tratta di dare modo a questa energia di sprigionarsi al meglio curandone la sostenibilità economica e ambientale”.
BANDIERE
NERE
– Quest’anno ben
tre bandiere
nere vanno alla Lombardia. La prima, e più pesante,
viene assegnata alle segreterie dei partiti PD
(Partito
Democratico) e SVP (Südtiroler Volkspartei) che si sono prodigate
per lo
smembramento del Parco dello Stelvio, i cui 131.000 ettari ricadono
per il 45% in
Lombardia. Con
grandi
responsabilità nella guida rispettivamente del Paese e della
Provincia Autonoma
di Bolzano, l'uno per colposo disinteresse alla conservazione
della natura,
l’altro per scelta deliberata, hanno coscientemente scelto di
affossare il più
grande Parco Nazionale delle Alpi attraverso un processo di scissione
e declassamento
e di far così
deperire con esso
la prospettiva di sviluppo sostenibile per questo spazio
montuoso
sovraregionale.
“Ancora una volta la politica abdica al
proprio ruolo
di governo del bene pubblico e utilizza in modo strumentale il
territorio e
l’ambiente per mantenere i propri equilibri politici – dichiara
Marzio Marzorati,
responsabile Parchi
di Legambiente Lombardia - Invece di realizzare un parco europeo
alpino, così
come chiesto dalla comunità internazionale e della Convenzione
delle Alpi, lo
si smembra in tre piccoli parchi
giochi
regionali. Purtroppo non sempre l’autonomia locale
è lungimirante e
rappresenta un bene per i cittadini che invece chiedono alla
politica di
mettere al primo posto la tutela dell’ambiente e dei
territori. Il parco
più importante d’Italia avrebbe bisogno di ben altra
considerazione – insiste Marzorati
- siamo preoccupati che
senza un grande organismo di gestione unitario, il Parco dello
Stelvio subirà
un peggioramento nelle attività di controllo e tutela
soprattutto della
biodiversità. I primi sintomi di questa deriva sono la
recente delibera
della Provincia di Trento che considera gli orsi dannosi. Ci
chiediamo anche a
cosa potrebbe servire la Macroregione alpina, proposta anche
dalla Regione
Lombardia, se tra i sui obiettivi non tutela il patrimonio del
parco dello Stelvio
e le risorse ambientali”.
La seconda bandiera nera
lombarda è
stata assegnata al Comune
di Schilpario
per non avere attuato in maniera efficace la regolamentazione
dell’utilizzo di
motoslitte, in spregio a qualsiasi regola di buon senso capace di
preservare il
turismo dolce e di qualità. La terza va
alla Provincia di Lecco per aver previsto, anche nella
recente revisione
del Piano Territoriale di Coordinamento, il potenziamento del polo
sciistico
Artavaggio-Bobbio con un progetto invasivo di tunnel che dovrebbe
collegare le
due località.
BANDIERE
VERDI - La
Carovana delle Alpi
anche quest’anno è quindi andata alla ricerca di quanti
sviluppano progetti di
tutela e salvaguardia della più grande catena montuosa d'Europa
per premiare
con le bandiere verdi l'impegno
di
quanti hanno mosso passi significativi verso uno sviluppo di
qualità. Sono 3 i
vessilli verdi assegnati in
Lombardia. Il
riconoscimento di
Legambiente va al Comune di Cerveno per una politica fatta
di scelte
coerenti e continuate nel tempo, e di progetti di qualità, per
la
valorizzazione delle risorse del proprio territorio. Bandiera verde anche ai comitati di Premana “Salviamo i nostri torrenti” e di Pagnona “Per la
difesa del torrente
Varroncello” per la passione e l’impegno profuso nella
collaborazione con
la popolazione, le associazioni ambientaliste e le istituzioni
per la difesa
dei torrenti della Valvarrone dall’assalto delle captazioni per
le minicentrali
a danno dell’ambiente e del paesaggio e senza reali benefici per
la popolazione.
La terza esperienza
lombarda premiata è
quella dell’associazione Mercato&Cittadinanza per
l’impegno
nell’individuazione di buone pratiche produttive, nel rispetto
dei lavoratori,
dell’ambiente e nella ricerca della qualità del cibo e per la
loro valorizzazione
attraverso un mercato mensile associato ad iniziative culturali.
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