Roma, 29 luglio 2014
Comunicato stampa
Legambiente assegna 8
bandiere nere ai nemici della montagna e 10 verdi a chi,
invece, la valorizza con pratiche ecosostenibili
“La crisi dei grandi centri
urbani può indurre un ritorno al protagonismo della
montagna”
Un paradiso di bellezza e
biodiversità, troppo spesso minacciato da una gestione miope.
Legambiente con Carovana
delle Alpi 2014 torna a fare il “check up” dello stato
di salute dell'ambiente alpino assegnando le tradizionali
bandiere verdi e nere, rispettivamente alle buone e cattive
pratiche di gestione del territorio. Quest’anno sono otto le bandiere nere
che l’associazione ambientalista dà ai nemici della montagna,
per i danni causati al territorio da amministrazioni e
società. Delle 8 bandiere nere, ben 3 sono state assegnate in
Lombardia, mentre
una rispettivamente in Piemonte,
Trentino, Veneto, Friuli Venezia Giulia
e Valle D’Aosta.
Otto storie di “pirati” delle Alpi che hanno in comune una
visione distorta della valorizzazione turistica del
territorio, favorendo così una selvaggia speculazione. Non
mancano però le buone pratiche ecosostenibili e le idee
positive per uno sviluppo locale green, come testimoniano le dieci bandiere verdi
date, invece, a chi ha saputo valorizzare l’arco alpino. In
prima linea ci sono le esperienze modello di alcune
amministrazioni comunali, di aziende agricole, associazioni e
comitati della Lombardia
(3 bandiere verdi), Piemonte
(2), Friuli (2), Trentino (1), Liguria (1) e Valle d’Aosta (1)
che puntano, ad esempio, sulla reinterpretazione delle
tradizioni.
“l'attenzione che si sta
affermando per le aree interne, anche nella nuova
programmazione dei fondi comunitari, ci conferma che oggi c’è
una domanda nuova di sviluppo per le aree montane. La crisi
ambientale, sociale ed economica esplosa intorno ai grandi
centri urbani crea una diversa attrattività sociale per queste
aree e può indurre un ritorno al protagonismo della montagna
–dichiara Vittorio
Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente-.
Per il rispetto degli equilibri ecologici e sociali
dell'intero territorio è ormai urgente abbracciare un diverso
modello, dove le smart
city possono intrecciarsi e sostenersi vicendevolmente
con le smart mountain.
Ecco che allora appaiono fuori tempo e fuori luogo tutti quei
progetti che non hanno ancora incorporato il concetto di
limite di sfruttamento per risorse naturali come acqua, suolo
e biodiversità, tanto da rischiare di condannare sé stessi e
il territorio al suicidio nel giro di poco tempo. Non capire
che oggi le aree montane devono inventare un proprio modello
di sviluppo e non imitare quello della pianura è una grande
sfida culturale che ha in gioco il benessere di intere
popolazioni”.
BANDIERE NERE – Quest’anno
ben tre bandiere nere vanno alla Lombardia. La prima,
e più pesante, viene assegnata alle segreterie dei partiti
PD (Partito Democratico) e SVP (Südtiroler Volkspartei) che
si sono prodigate per
lo smembramento del Parco dello Stelvio (i cui 131.000 ettari
ricadono per il 45% in Lombardia, per il 41% in Alto Adige e
per il 14% in Trentino). Con
grandi responsabilità nella guida rispettivamente del Paese e
della Provincia Autonoma di Bolzano, l'uno per colposo
disinteresse alla conservazione della natura, l’altro per
scelta deliberata, hanno coscientemente scelto di affossare il
più grande Parco Nazionale delle Alpi attraverso un processo di scissione e declassamento e di
far così deperire con esso la prospettiva di sviluppo
sostenibile per questo spazio montuoso sovraregionale. La seconda bandiera nera
lombarda è stata assegnata al Comune di Schilpario
per non avere attuato in maniera efficace la regolamentazione
dell’utilizzo di motoslitte, in spregio a qualsiasi regola di
buon senso capace di preservare il turismo dolce e di qualità.
La terza va alla Provincia
di Lecco per aver previsto, anche nella recente
revisione del Piano Territoriale di Coordinamento, il
potenziamento del polo sciistico Artavaggio-Bobbio con un
progetto invasivo di tunnel che dovrebbe collegare le due
località. Scelte
di sviluppo locale quasi unicamente orientate alla monocultura
dello sci e impattanti sull’ambiente montano che si ritrovano
anche in Trentino e
in Valle d’Aosta.
In quest’ultima la bandiera
nera di Carovana delle Alpi viene assegnata
all’amministrazione comunale di Valtournenche (AO)
per lo studio di fattibilità per nuovi collegamenti sciistici
tra la Valtournenche e la Val d'Ayas che, se realizzati,
distruggerebbero l'ultimo lembo non compromesso del versante
sud del Monte Rosa, a favore unicamente della speculazione
edilizia. In Trentino una delle due bandiere nere
viene assegnata alla Comunità
di Valle delle Giudicarie per l'Accordo quadro di
programma che prevede un altro
ampliamento delle aree sciabili in zone ancora intonse e di
grande pregio ambientale e paesaggistico. Bandiera nera in Piemonte al Comune di Exilles (TO)
per la perseveranza nel voler trasformare in zona edificabile
un terreno geomorfologicamente instabile e a forte rischio di
alluvioni, senza valutarne le pesanti conseguenze ambientali e
di sicurezza. Altra bandiera nera in Veneto, alla Commissione Tecnica
Provinciale per Attività di Cava di Verona, per aver
espresso tre pareri favorevoli ad altrettante richieste di
ampliamento di attività estrattive in sotterraneo in aree ad
elevato rischio ambientale, già fortemente compromesse per
fenomeni di collasso del suolo e da frane attive. Infine, in Friuli Venezia Giulia,
Legambiente assegna una bandiera nera al presidente della società
Carnia Welcome per le proprie affermazioni a favore
delle manifestazioni motoristiche in alta quota.
“La green economy può trovare
un terreno di crescita estremamente favorevole nel tessuto
socioeconomico alpino –dichiara Vanda Bonardo,
responsabile Alpi di Legambiente- . Sempre più
significativo è il numero di piccolissime, piccole e medie
imprese, spesso supportate da virtuose amministrazioni locali,
in grado di introiettare la sfida ambientale come fattore
competitivo e di coniugarla con i temi della responsabilità
sociale d’impresa e della centralità della persona. Riteniamo
indispensabile il sostegno e il riconoscimento di quelle
attività che vedono il protagonismo dei montanari e delle
comunità locali. Essenziale è la presenza di giovani, gruppi
di azione locale. Anche l'arrivo di nuovi e vecchi migranti
alla “rovescia”, dalla pianura alla montagna, laddove accade,
rafforza la capacità d’azione sociale dei singoli e della
collettività. È in questa prospettiva che scegliamo di
premiare con le bandiere verdi attività e progetti che sanno
riguadagnare terreno a migliori pratiche agricole, ai bisogni
di qualità alimentare, alle tipicità territoriali, alla
diversificazione produttiva anche immateriale, al risparmio
energetico, ad un turismo responsabile e sostenibile, per la
difesa del suolo ed un più equilibrato utilizzo delle risorse
idriche. Su una dimensione più ampia crediamo che una buona governance alpina
potrebbe favorire una messa
in rete delle buone pratiche, tanto da arrivare a
produrre una sorta di patto tra simili, un accordo che dia
forza a questa visione. L'ambizione è tendere ad una virtuosa
macroregione alpina capace di produrre politiche di sistema, e
legami tra territori che hanno affinità geomorfologiche e
culturali a prescindere dai perimetri amministrativi”.
BANDIERE
VERDI - La
Carovana delle Alpi anche quest’anno è quindi andata alla
ricerca di quanti sviluppano progetti di tutela e salvaguardia
della più grande catena montuosa d'Europa per premiare con le
bandiere verdi l'impegno di quanti hanno mosso passi
significativi verso uno sviluppo di qualità. Sono sei le
Regioni a ricevere il vessillo verde. In Lombardia il
riconoscimento di Legambiente va al Comune di Cerveno
per una politica fatta di scelte coerenti e continuate nel
tempo, e di progetti di qualità, per la valorizzazione delle
risorse del proprio territorio; riconoscimento anche ai comitati di Premana
“Salviamo i nostri torrenti” e di Pagnona “Per la difesa del
torrente Varroncello” per la passione e l’impegno
profuso nella collaborazione con la popolazione, le
associazioni ambientaliste e le istituzioni per la difesa dei
torrenti della Valvarrone dall’assalto delle captazioni per le
minicentrali a danno dell’ambiente e del paesaggio e senza
reali benefici per la popolazione. La terza esperienza
lombarda premiata è quella dell’associazione
Mercato&Cittadinanza per l’impegno
nell’individuazione di buone pratiche produttive, nel rispetto
dei lavoratori, dell’ambiente e nella ricerca della qualità
del cibo e per la loro valorizzazione attraverso un mercato
mensile associato ad iniziative culturali. In Piemonte una
bandiera verde va all’associazione Sassi Vivaci per
aver saputo promuovere pratiche di turismo sostenibile sul
Monviso attraverso il progetto “Altramontagna”. Altro
riconoscimento piemontese per il progetto “Baci da Cantamerlo”
promosso dalle associazioni Esalp ed Etinomia per l'approccio
partecipato e per le sue finalità quali la riduzione del
consumo di suolo, la riqualificazione e la maggior inclusione
sociale. Anche in Friuli
Venezia Giulia Legambiente assegna due bandiere verdi.
La prima ai Comuni
della Valle del But per aver avviato un piano di azione
orientato all’autosufficienza energetica; la seconda a Damiano Nonis di
Mountain Wilderness per la complessa e spettacolare
pulizia dell’Alta Valle dell’Arzino. Premiata anche la Liguria dove è il Comune di Mendatica
ad aggiudicarsi il riconoscimento di Legambiente per aver
attivato buone pratiche sul proprio comune e sul territorio
del parco regionale. In Valle d’Aosta la bandiera verde viene assegnata
all’associazione NaturaValp
per la propria attività di promozione del turismo responsabile
e la creazione di una rete di operatori economici, allevatori,
agricoltori, artigiani e semplici cittadini, orientati alla
valorizzazione della propria vallata, la Valpelline, secondo
un modello di sviluppo sostenibile. Infine non manca il Trentino, dove l’associazione di giovani
produttori Baldensis riceve la bandiera verde per la
scelta di utilizzare metodi, rispettosi dell'ambiente quanto
della tradizione locale.
Quest’anno, nell’ambito della
Carovana delle Alpi, Legambiente collabora con CIPRA Italia
alla raccolta di idee
per ri-dare vita a molti edifici alpini abbandonati. Un
patrimonio edilizio che potrebbe rappresentare un’occasione
per pensare in modo partecipato a nuovi utilizzi possibili che
rispondano ai reali bisogni delle comunità alpine,
contribuendo al processo di sviluppo del territorio montano. Legambiente e CIPRA (www.cipra.org/it/cipra/italia)
raccoglieranno le proposte fino al prossimo 30
settembre attraverso un modulo on line e presenteranno
il materiale raccolto alla Presidenza Italiana della
Convenzione delle Alpi, al Ministero dell’Ambiente e alle
istituzioni locali.
L'elenco completo delle
bandiere di Carovana delle Alpi 2014 è disponibile al link:
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