Milano, 2 luglio 2019 COMUNICATO
STAMPA
CLIMA: A MILANO IL SECONDO GIUGNO PIÙ CALDO IN 123
ANNI
Estati sempre più calde con notti sempre più tropicali
che accentuano la condizione di malessere climatico. Ma nell’isola di calore
urbana si può vivere meglio, anche senza aria condizionata. Ecco come e quali
incentivi esistono
Che
le settimane passate fossero particolarmente calde, è stato percepito sulla
pelle di tutti. Ora, grazie alle strumentazioni di precisione dell’Osservatorio
Meteorologico Milano Duomo, arriva la conferma: il mese scorso è stato il
secondo Giugno più caldo dell’ultimo quarantennio, dopo quello della famigerata
estate 2003. Il dato record registrato riguarda gli estremi termici: picchi
di calore eccezionali se confrontati con le misurazioni delle serie storiche.
La
cattiva notizia, però, è che i valori misurati non rappresentano anomalie, ma
si collocano su una tendenza ormai chiara di aumento delle temperature,
soprattutto in città. La conseguenza di questa osservazione è che dobbiamo
aspettarci, per gli anni a venire, che
le sofferenze sperimentate in questi giorni facciano parte di una nuova
normalità, ed anzi che dobbiamo prepararci ad un progressivo e ulteriore
surriscaldamento, soprattutto in città a causa del fenomeno dell’isola di
calore urbana.
L’incremento
progressivo delle temperature, medie ed estreme, è ben reso anche dai confronti
delle medie climatiche tra i cosiddetti CLINO CLImatological Normal, vale a
dire i periodi trentennali su cui si osserva e si definisce il clima di una
località secondo l’Organizzazione Mondiale della Meteorologia: è negli ultimissimi decenni che i valori termici mostrano
un deciso incremento sia nei valori medi che estremi diurni e notturni.
«La temperatura media di Giugno 2019 è stata 26.2°C, superiore
di oltre quattro gradi rispetto al trentennio 1961-90 (21.7°C) e di oltre tre
gradi e mezzo rispetto al 1981-2010 (22.6°C) - sottolinea la Dott.ssa
Samantha Pilati, meteorologa della Fondazione Osservatorio Meteorologico Milano
Duomo –. Tale valore risulta,
negli ultimi 123 anni (periodo di cui abbiamo a disposizione i dati in formato
digitalizzato), il secondo più alto di sempre dopo il 2003 (27.9°C). Anche la media delle temperature minime
(21.4°C) e la media delle massime (31.0°C) risultano inferiori solo al 2003. La
minima assoluta più elevata del mese, 27.8 °C riferita al giorno 27, è stata
invece la temperatura minima più alta mai registrata nel mese di giugno. La
massima assoluta di 37.7°C, registrata ancora il 27, eguaglia il precedente
record di giugno del 2003».
Quanto
al resto della Lombardia, il giorno 27/06/19 si sono verificate temperature
molto elevate: i valori massimi rilevati dalla rete meteo di Fondazione OMD
sono stati i 38.9°C di Como e Seregno. «I dati misurati a Milano ci dicono che il cambiamento
climatico, aggravato dal fenomeno dell’accumulo di calore in città, non è
qualcosa con cui dovremo fare i conti in futuro, ma è una realtà presente e
peggiora la qualità della nostra vita già oggi – dichiara Barbara
Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – In questo quadro
però sono molte le cose che possiamo fare e non riguardano solo le scelte
energetiche e le strategie di mitigazione climatica affrontate dalle grandi
potenze, ma hanno a che fare con il modo in cui trasformiamo la città ed anche
con i comportamenti con cui ognuno di noi può adattarsi e vivere meglio
nel mutato quadro climatico, senza per questo aggravare il bilancio delle
emissioni climalteranti».
La
tendenza al rialzo delle minime termiche contribuisce maggiormente al
malessere climatico, e in area urbana è accentuata dal fenomeno dell’isola di calore: tutta l’energia
ricevuta a causa dell’insolazione diurna e delle attività umane
(climatizzazione, mobilità, ecc.), è assorbita dai materiali di edifici e
pavimentazioni stradali e restituita di notte all’atmosfera cittadina sotto
forma di calore. Si crea una “bolla
d’aria calda” che avvolge la città, per
cui si sperimentano temperature più elevate che nelle circostanti aree rurali. Il
malessere climatico, dunque, è rappresentato dall’impossibilità di sollievo
notturno dalle alte temperature e di compensazione per il corpo umano.
Come
sopravvivere alla canicola urbana, dunque? Le soluzioni sono molteplici e non
implicano necessariamente l’utilizzo smodato di condizionatori. La prima e più
importante linea di difesa dei milanesi dalla ‘tropicalizzazione’ del clima
estivo è la propria abitazione: la gestione intelligente del calore negli
edifici e negli appartamenti rappresenta la strategia più efficace per
migliorare il benessere termico degli abitanti. Mentre gli edifici più antichi,
con murature massicce spesso in mattoni pieni, garantiscono elevate prestazioni
di schermatura del calore e di mitigazione degli estremi termici, grazie alle
grandi quantità di calore che possono accumulare, gli edifici realizzati dal
dopoguerra agli anni ‘90 del secolo scorso, ovvero la maggior parte, hanno muri
sottili, e spesso infissi scadenti: significa che non sono in grado di opporre
un’efficace barriera al surriscaldamento degli spazi interni, soprattutto nei
locali maggiormente esposti al calore solare diretto dove, in assenza di
potenti impianti di condizionamento, è inevitabile andare incontro rapidamente
ad una condizione di severo malessere. Le cose invece vanno molto meglio per
quegli edifici che, costruiti di recente o riqualificati con l’applicazione
di cappotti esterni e la sostituzione degli infissi, si sono dotati di una
efficace schermatura del calore diretto ed hanno potuto in questo modo ripristinare
l’inerzia termica delle pareti: la riqualificazione energetica degli
edifici, a cui in genere si pensa soprattutto per ridurre i consumi energetici
invernali, funziona infatti altrettanto bene per la protezione dal calore
estivo, impedendo il riscaldamento delle pareti e la trasmissione di calore nei
locali interni.
Per
quanto possa apparire un intervento impegnativo e costoso, oggi è possibile
beneficiare sia di forti detrazioni fiscali che di incentivi diretti del Comune
di Milano: è infatti attivo il bando BE2 a cui tutti i milanesi possono
accedere per ottenere un contributo rilevante sugli interventi di
riqualificazione energetica, che rendono la riqualificazione energetica una
scelta estremamente conveniente e alla portata di tutti. Grazie agli incentivi
quali la cessione del credito per esempio, i lavori su edifici poco efficienti
rappresentano un’occasione da non perdere per migliorare in modo permanente
il proprio benessere abitativo, senza pagare bollette sempre più esose.
Che
si disponga o meno di una abitazione ad elevate prestazioni di isolamento, i
propri comportamenti possono influire moltissimo sul benessere termico indoor.
Ecco alcuni consigli:
-
limitate l’uso di apparecchi elettrici:
elettrodomestici, televisori, computer, frigoriferi, lavatrici sono tutte
apparecchiature il cui uso aggiunge calore allo spazio domestico
-
se usate un climatizzatore, fatelo in
modo parsimonioso, regolando il termostato a 27°C: si tratta di una temperatura
di adeguato benessere climatico, con cui ridurrete i consumi ed eviterete di
esporvi ad eccessivi e dannosi sbalzi termici
-
se non avete un climatizzatore, prima di
arrendervi e cedere al suo acquisto, provate con un ventilatore, meglio
se a soffitto: vi farebbe risparmiare e potrebbe essere sufficiente
-
limitate l’uso di acqua calda sanitaria:
per lavaggi e detergenza usate acqua fredda o appena tiepida, anche per la
doccia.
-
in cucina, è il momento di insalate e cruditè:
dimenticate il forno e limitate le cotture. Se usate i fornelli, accendete
anche la cappa aspirante per allontanare vapori e aria calda all’esterno
-
di giorno tenere chiuse le finestre e,
nei locali esposti al sole, anche le imposte
-
ricambiate l’aria solo nelle ore notturne.
Spalancare tutte le finestre di casa prima di coricarsi e chiuderle tutte
appena svegli, possibilmente prima che il sole sorga, è l’unico modo per
evacuare il calore accumulato nelle ore diurne. Purtroppo in città questo
semplice accorgimento funziona poco nelle fasi di vera e propria canicola:
questo a causa dell’isola di calore urbano, che ritarda e limita moltissimo il
raffreddamento notturno. Nei giorni più caldi, infatti, nelle prime ore dopo il
tramonto l’aria in città si mantiene a lungo a temperature superiori ai 30°C,
per questo occorre pazientare ed aspettare ad aprire le finestre solo a notte
fonda se si vuole evitare che in casa entri aria calda e, spesso, ancora carica
di gas inquinanti, soprattutto ozono.
Silvia Valenti
Tel. 02 87386480
Mob. 3498172191
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