Comunicato Stampa
Gardone Riviera (Bs) | 15 luglio 2019
L'equipaggio ha monitorato anche le microplastiche in acqua
Presentati i risultati del monitoraggio della quarta tappa della campagna di Legambiente
Su cinque punti monitorati, due sono risultati fortemente inquinati.
È
questo, in estrema sintesi, il bilancio del monitoraggio microbiologico
realizzato dai tecnici della Goletta dei Laghi nei giorni scorsi, in
occasione dell'arrivo sulla sponda lombarda del Lago di Garda della
campagna di Legambiente, realizzata in collaborazione con il CONOU (Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati) e Novamont.
Da
14 anni la Goletta dei Laghi rileva le principali fonti di criticità
per gli ecosistemi lacustri: gli scarichi non depurati e inquinanti, la
cementificazione delle coste, la captazione delle acque, l’incuria e
l’emergenza rifiuti, in particolare l’invasione della plastica, che non
riguarda soltanto mari e oceani, ma anche fiumi e laghi.
I
risultati del monitoraggio sono stati presentati stamane a Gardone
Riviera (Bs) nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno
partecipato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, Paola Fagioli, responsabile di Legambiente Turismo, Giada Caiello, responsabile del campionamento microbiologico della Goletta dei Laghi e Paolo Bonsignori, presidente di Legambiente “Per il Garda”.
Il
lavoro dei tecnici si è concentrato principalmente su due fronti di
indagine: quello delle microplastiche in acqua e quello
dell'inquinamento microbiologico.
I DETTAGLI DELLE ANALISI MICROBIOLOGICHE SUL GARDA
Quello
di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai
controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità,
ma restituisce comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e
ragionare sulle soluzioni.
La qualità delle acque del Lago di Garda è un elemento imprescindibile per lo sviluppo del territorio,
soprattutto per quanto riguarda la vocazione turistica. Nelle analisi
della Goletta dei Laghi vengono prese in esame le foci dei fiumi,
torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che si trovano lungo le rive
dei laghi, punti spesso segnalati dai cittadini attraverso il servizio
SOS Goletta. Queste situazioni sono i veicoli principali di
contaminazione batterica di origine fecale, dovuta all’insufficiente
depurazione che, attraverso scarichi e corsi d’acqua, arriva nel lago.
In questi giorni sono stati cinque i punti monitorati sulla sponda lombarda del Lago di Garda, tutti in provincia di Brescia. Sono risultati fortemente inquinati i
punti sulla foce del torrente nei pressi del porto di Padenghe sul
Garda e lo scarico nei pressi della Spiaggia d'Oro a Desenzano del
Garda.
Sempre
a Desenzano del Garda, il campione prelevato di fronte allo scarico a
sud della Lega Navale, che al momento del campionamento non sfociava in
lago, è risultato entro i limiti, mentre il punto prelevato nel canale –
sempre sullo scarico a sud della Lega Navale – è invece risultato
“fortemente inquinato”.
Entro i limiti di legge la
foce del torrente Barbarano e la foce del canale nei pressi della
spiaggia in località Le Rive, entrambi i punti nel territorio comunale
di Salò.
“Alla
luce delle criticità che ancora insistono sul Garda, è urgente mettere
mano all’intera infrastruttura di collettamento dei reflui che oggi
presenta troppe falle – ha affermato Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –
Non vorremmo che tutto il dibattito sul nuovo impianto di depurazione
mettesse in secondo piano invece i problemi più contingenti. Servono
risposte urgenti ai problemi più immediati e un dibattito aperto sulle
prospettive future”.
“Come
era prevedibile i risultati delle analisi della Goletta dei Laghi ci
rimandano un quadro ancora inquietante per il basso lago – affermano da Legambiente “Per il Garda” –
grazie alle segnalazioni dei cittadini e all’esperienza di questi 14
anni di monitoraggi, abbiamo concentrato le nostre analisi soprattutto
nel basso lago, dove l'accesso all’acqua è più immediato e, nei mesi
scorsi, sono stati segnalati episodi di svernamenti di reflui non
trattati”.
Forti le preoccupazioni degli ambientalisti:
“Dopo tutti questi anni e, nonostante varie segnalazioni, che non si
sia ancora provveduto a sistemare una situazione che ormai sembra
cronicizzata, ci pare imbarazzante – continuano gli attivisti –
Chiediamo agli enti competenti e ai Comuni interessati di spiegare quali
siano le motivazioni del mancato intervento del risanamento delle
acque. Fortunatamente le analisi effettuate a Salò ci rimandano una
situazione positiva che persiste da qualche anno. È indubbio infine, che
devono essere tolti tutti gli scarichi a lago, sfioratori compresi, per
salvaguardare l’intero ecosistema lacustre”.
IL MONITORAGGIO RELATIVO ALLE MICROPLASTICHE E AI RIFIUTI IN SPIAGGIA
Per
il quarto anno consecutivo, grazie alla collaborazione con ENEA, è
stata monitorata anche la presenza di microplastiche nelle acque dei
laghi, focalizzando l'attenzione sull'apporto degli impianti di
trattamento delle acque reflue rispetto alla quantità di microplastiche
presenti. Nel 2018 il Lago di Garda ha riportato una densità media di oltre 36 mila particelle di microplastiche per chilometro quadrato.
Diverse
le novità della Goletta dei Laghi quest'anno, tra cui l'analisi della
presenza di microplastiche fino a 50 metri di profondità, e la ricerca
di comunità microbiche sulle microplastiche rinvenute – la cosiddetta plastisfera,
potenziale veicolo di elementi patogeni dannosi per l'ecosistema e per
l'uomo – grazie alla collaborazione con l'Istituto di ricerca sulle
acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Irsa-Cnr).
Per quanto riguarda il beach litter – l'attività di raccolta e classificazione dei rifiuti in spiaggia – in questi giorni è stata ripulita un'area di circa mille metri quadri sulla spiaggia di Riva Grande a Toscolano Maderno.
I rifiuti più presenti sono stati i frammenti di plastica (sono stati
raccolti 157 pezzi della grandezza tra 2,5 cm e 50 cm), carte di
caramelle (109) e mozziconi di sigarette (68). Tra le altre cose, sono
stati ritrovati anche 2 ciucci per bimbi, un casco da moto, 7 lamette da
barba e una lampadina.
Per
l'edizione 2019 partner della Goletta dei Laghi sono il CONOU
(Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli
Minerali Usati) e l'azienda chimica Novamont.
Da
oltre 35 anni il CONOU è il punto di riferimento italiano per la
raccolta e l'avvio a riciclo degli oli lubrificanti usati su tutto il
territorio nazionale. L'olio usato – che si recupera alla fine del ciclo
di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle
automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso
per la salute e per l'ambiente che, se smaltito indiscriminatamente, può
determinare gravi effetti inquinanti. Negli anni di attività il CONOU
ha raccolto 6 milioni di tonnellate di olio usato, avviandone a
rigenerazione 5,3 milioni e consentendo la produzione di 3 milioni di
tonnellate di olio rigenerato e un risparmio sulle importazioni di
petrolio di circa 3 miliardi di euro, ponendo così l’Italia in vetta al
settore a livello europeo.
Novamont
è un'azienda che porta avanti l’ambizioso progetto di integrare
chimica, ambiente e agricoltura. Prodotto di punta di Novamont è il
Mater-Bi, la versatile e innovativa bioplastica con cui si realizzano
soluzioni biodegradabili e compostabili che si incontrano nella vita di
tutti i giorni.
Dopo
la tappa che ha attraversato i laghi di Garda e Santa Croce, la Goletta
dei Laghi si dirigerà verso il fiume Isonzo, tappa speciale del tour
2019. Per la prima volta, infatti, la campagna di Legambiente monitorerà
le acque mobili.
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Goletta dei laghi è una campagna di Legambiente
Partners: CONOU - Novamont | Media partner: La Nuova Ecologia
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