MILANO, 11 LUGLIO 2019
COMUNICATO STAMPA
“Il Parco non diventi un pretesto
per perpetrare interventi impattanti sul territorio in vista delle Olimpiadi
invernali del 2026, ma per riaffermare la tutela unitaria e coordinata dei
valori ambientali e sociali dello storico Parco Nazionale dello Stelvio”
Partita la corsa della Lombardia
ad accaparrarsi fondi per la realizzazione di infrastrutture in vista delle
Olimpiadi: dalla Pedemontana alla SS36 Valsassina, dal treno per Orio al Serio
alla Metrotramvia
Dall’annuncio dell’assegnazione delle Olimpiadi del 2026 a
Milano e Cortina, si inizia già ad assistere ad un febbrile fermento di
proposte e progetti per la realizzazione di nuove opere e infrastrutture.
Anche nel sondrese, con la Valtellina protagonista,
non mancano ipotesi di nuove opere, ma a destare stupore è che siano inserite nel
Piano del Parco Nazionale (PN) dello Stelvio, prodotto dalla Regione Lombardia
nell’ambito della procedura di VAS con Valutazione di Incidenza. Nel documento,
infatti, vengono citate due proposte che suscitano forte preoccupazione da
parte di Legambiente Lombardia: il traforo ferroviario Malles-Bormio e i nuovi
impianti di collegamento sciistico tra Bormio e Santa Caterina Valfurva. Il rischio è
che il Parco venga utilizzato in maniera strumentale per la costruzione di
infrastrutture impattanti in vista dei Giochi Olimpici, come avvenne nel
2005 per i Mondiali di Sci e che ancora oggi lasciano il segno nella vallata.
«È inaccettabile che vengano
ipotizzate le realizzazioni di due opere così invasive all’interno del Piano di
un Parco Nazionale, che dovrebbe occuparsi della protezione del territorio e
della sua straordinaria biodiversità – dichiara Barbara Meggetto, presidente
di Legambiente Lombardia –. Dal 2006, a seguito del commissariamento del
Parco e del conseguente smembramento che ha portato il PN dello Stelvio di
fatto ad essere una sommatoria parchi regionali, si è perpetrata una decisa
erosione delle tutele di un’area che dovrebbe essere un’eccellenza nazionale.
Tutele che invece, il nuovo Piano del Parco deve recuperare, dando vita a una
nuova stagione di conservazione accorta dello straordinario capitale naturale
che racchiude. Ma poi, ci chiediamo come sarà possibile prevedere un tunnel
ferroviario quando, nella parte lombarda, la ferrovia si ferma a Tirano? Verrà allungata
la ferrovia o assisteremo eventualmente a inutili navette per portare in treno
le auto? Una pura follia».
Non solo in provincia di Sondrio, però, in buona parte della
regione si cerca di accaparrarsi una porzione del bottino previsto di 1,3
miliardi di euro per ottenere fondi e per mettere in vetrina il proprio
territorio. Sul piatto, per citarne alcune, il completamento della Pedemontana,
in Brianza la Metrotranvia tra Milano, Desio e Seregno già inclusa tra le opere
strategiche di collegamento per il 2026, il restyling della Ss 36 Valassina nel
lecchese, il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Orio al Serio nel
bergamasco già inserito nel piano d’investimento di Rfi.
Sul tema Legambiente Lombardia ha firmato le
osservazioni inviate a Regione Lombardia da parte dell’Osservatorio sul Parco
Nazionale dello Stelvio, sui contenuti del Rapporto Ambientale (RA) relativo al
Piano del Parco sottolineando la propria preoccupazione per i gravi rischi
ambientali che
questi scenari – al momento solo ipotizzati, al fine di una loro valutazione
ambientale – profilano all'orizzonte per uno dei parchi nazionali storici del
nostro Paese.
Silvia Valenti
Tel. 02 87386480
Mob. 3498172191
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