APPELLO
AL
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E AI CONSIGLIERI REGIONALI LOMBARDI
Signor Presidente, signore e signori componenti
dell'Assemblea legislativa lombarda,
nelle prossime ore dovrete esprimervi sul progetto di legge recante 'Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato'.
nelle prossime ore dovrete esprimervi sul progetto di legge recante 'Disposizioni per la riduzione del consumo di suolo e per la riqualificazione del suolo degradato'.
Si tratta di un testo che ci lascia sconcertati,
per la palese contraddittorietà tra titolo e dispositivo della norma.
Il riferimento è in primo luogo alla norma
transitoria (art. 5) che dispone un periodo di moratoria durante il quale sono
fatte salve tutte le previsioni dei piani urbanistici vigenti (stimate
nell'ordine di 55.000 ettari di nuove urbanizzazioni su suoli agricoli!),
stabilendo un limite di tre anni per il convenzionamento degli interventi
attuativi, a cui per di più vengono concesse agevolazioni (rateazione degli
oneri) e accelerazioni procedurali, prevedendo una straordinaria facoltà di
interventi sostitutivi in caso di mancato rispetto dei ristretti tempi di
istruttoria comunale.
Intento della legge non pare quello di contenere l'urbanizzazione espansiva, ma di fornire un formidabile impulso alla concretizzazione di diritti edificatori, in una contingenza di mercato in cui molte imprese rischiano con ciò di incorrere in sovraesposizioni debitorie e rischi di fallimento. Potrebbe persino accadere che tra le imprese in grado di avvalersi della norma possano annoverarsi quelle che gravitano nella contiguità della criminalità organizzata, tra le poche in grado di disporre di adeguata provvista finanziaria, ancorchè di provenienza illecita, per investimenti ad elevato rischio.
Rileviamo poi tra le incongruenze l'esclusione dalla contabilità del consumo di suolo delle opere pubbliche o di interesse pubblico, come se tale attributo bastasse a certificare l'assenza di impatti: una norma illogica oltre che contrastante con il diritto comunitario, l'interesse pubblico non può infatti giustificare l'indiscriminato abuso di risorse naturali o la localizzazione in aree incompatibili, o il mancato ricorso a misure di mitigazione e compensazione ambientale.
Ancora, segnaliamo la devitalizzazione di quel timido ma prezioso disincentivo al consumo di suolo costituito dall'art. 43bis della l.r. 12/2005 che, nel fissare una maggiorazione d'oneri per le trasformazioni urbanistiche di terreni agricoli 'allo stato di fatto', ha permesso di alimentare il fondo regionale aree verdi, destinato a finanziare interventi in aree protette: la sostituzione dell'espressione 'allo stato di fatto' con le definizioni del tutto aleatorie introdotte dal PdL (in virtù delle quali sono agricole solo le aree azzonate come tali) rende inapplicabile tale disposizione in tutti i casi di interventi edilizi coerenti con le previsioni urbanistiche.
Da questa non certo esaustiva premessa comprenderete come la norma appaia tutt'altro che scontata nei suoi effetti, e potenzialmente controproducente agli obiettivi dichiarati. Rileviamo che l'estrema rapidità con cui essa è stata sottoposta e dibattuta ha impedito anche di utilizzare gli strumenti conoscitivi e previsionali che avrebbero potuto essere messi in campo dalle strutture di valutazione tecnica e giuridica di cui lo stesso Consiglio Regionale si è dotato. Siamo così in presenza di un DdL che nella migliore delle ipotesi non innova il quadro legislativo nè introduce misure efficaci per limitare il consumo di suolo. Nella peggiore delle ipotesi, che reputiamo estremamente probabile, questa norma rischia di essere perfino profondamente peggiorativa del quadro attuale.
Ciò di cui invece sentiamo il pressante bisogno sono urgenti provvedimenti economici e regolativi diretti a sostenere e agevolare il recupero e la rigenerazione degli spazi urbani degradati, sottoutilizzati o dismessi, vera problematica attuale dei nostri centri urbani; questo anche attraverso apposizione di maggiori oneri sulla trasformazione di aree libere e, al contrario, alleggerimenti fiscali e procedurali per la trasformazione di aree già edificate e da riqualificare.
Per questo ci appelliamo alla vostra autonomia
intellettuale e politica, affinché vogliate attivarvi per un rinvio della
votazione finalizzato a una seria e trasparente ponderazione degli effetti che
questa norma è in grado di produrre.
Milano, 17
novembre 2014
Sottoscrivono il presente appello, in rappresentanza delle rispettive
organizzazioni,
Valentina Mutti, ACLI Anni Verdi Ambiente
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Emanuele Patti, ARCI Milano
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Dante Perin, Associazione DESR Parco Agricolo Sud Milano
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Renato Aquilani, Associazione per il Parco Agricolo Sud Milano
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Angelo Proserpio, Associazione Uomo e Territorio Pro Natura
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Andrea Arcidiacono, Centro di Ricerca sui Consumi di Suolo
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Dario Olivero, CIA provinciale Milano, Lodi, Monza e Brianza
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Angelo Monti, Consulta Regionale Lombarda degli Ordini
degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori.
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Marilena Ballestriero, Coordinamento dei comitati lombardi Forum
Salviamo il Paesaggio
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Renata Lovati, Donne in Campo CIA Lombardia
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Oreste Magni, Ecoistituto della Valle del Ticino
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Luca Imberti, INU Lombardia
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Rossana Bettinelli, Italia Nostra Regione Lombardia
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Damiano Di Simine, Legambiente Lombardia
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Massimo Soldarini, LIPU Birdlife international
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Adriano Licini, Mountain Wilderness Gruppo Regionale Lombardia
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Vincenzo Giovine, Ordine dei Geologi della Lombardia
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Carlo Negrini, Osservatorio del paesaggio dell'Oltrepò Mantovano
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Aderiscono inoltre
Prof. Claudio Arbib, Università dell'Aquila
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Prof. Alessandro Balducci, Politecnico di Milano
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Prof. Stefano Bocchi, Università degli Studi di Milano
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Prof Giuseppe Bogliani, Università di Pavia
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Prof. Luca Bonardi, Università degli Studi di Milano
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Prof. Roberto Camagni, Politecnico di Milano
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Prof. Edoardo Croci, IEFE Università Bocconi
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Prof. Marco Frey, Scuola Superiore S.Anna di Pisa
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Prof. Fabio Iraldo, Università Bocconi
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Prof. Eliot Laniado, Consiglio Nazionale delle Ricerche
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Prof. Arturo Lanzani, Politecnico di Milano
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Prof. Sergio Malcevschi, Università degli Studi di Pavia
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Prof. Stefano Pareglio, Università Cattolica del Sacro Cuore
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Prof. Roberto Spigarolo, Università degli Studi di Milano
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Prof. Gabriele Pasqui, Politecnico di Milano
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Prof. Paolo Pileri, Politecnico di Milano
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Prof. Marcella Schmidt di Friedberg, Università di Milano Bicocca
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