giovedì 15 marzo 2012

Comunicato stampa La Dichiarazione del Forum di Marsiglia non riconosce il diritto all’acqua

Milano, 14 marzo 2012. La Dichiarazione Ministeriale presentata ieri martedì 13 marzo al Forum Mondiale dell’acqua conferma che il diritto all’acqua, riconosciuto dall’Assemblea delle Nazioni Unite è ben lungi dall’essere effettivamente “riconosciuto” e adottato dalla Comunità internazionale e soprattutto dal potersi concretizzare come un “diritto universale” garantito a tutti entro il 2015.

Questa la denuncia di Rosario Lembo, Presidente del Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’acqua, organizzazione che da 12 anni è impegnata in Italia ed livello internazionale, anche attraverso l’organizzazione dei Forum Alternativi dell’acque (FAME, a partire dal primo organizzato a Firenze 2003), a promuovere il riconoscimento del diritto umano universale all’acqua e la sua salvaguardare come bene comune per garantire l’accesso alle future generazioni (www.contrattoacqua.it)

“La bozza di Dichiarazione Ministeriale del Forum di Marsiglia” - precisa Rosario Lembo –“pur richiamando nelle premesse la risoluzione delle Nazioni Unite che ha riconosciuto il diritto all'acqua e ai servizi igienici, si caratterizza per un basso profilo rispetto all’affermazione contenuta nella stessa risoluzione che sono gli Stati a dover farsi carico della responsabilità di garantire la concretizzazione in termini di acceso all’acqua ed a servizi igienico sanitari”.

La dichiarazione attualmente prevede infatti solo un generico impegno per i firmatari ad “accelerare la messa in atto di impegni in materia di diritti umani con riferimento all’accesso ad acqua potabile sicura e pulita ed ai servizi igienico-sanitari “. Questa formulazione sottolinea Lembo “va incontro alle aspettative delle imprese che attraverso la dichiarazione del Forum di Marsiglia intendono far adottare dagli Stati le loro soluzioni per l’accesso all’acqua ed ha trovato il sostegno di un piccolo numero di Stati, come il Canada, che si sono costantemente opposti al riconoscimento del diritto all'acqua e ai servizi igienici a livello internazionale negli ultimi dieci anni..”

Questa visione pessimistica trova conferma nelle dichiarazioni rilasciate da diversi rappresentanti internazionali presenti a Marsiglia. Catarina de Albuquerque, Relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all'acqua e ai servizi igienici, ha sottolineato come una sorpresa sgradita la conferma che nella bozza di dichiarazione ministeriale “ancora non si riconosce il diritto umano all'acqua e ai servizi igienici che è stato esplicitamente riconosciuto presso le Nazioni Unite".

Analoghe prese di posizione sono quelle dei rappresentanti di importanti reti ed associazioni impegnate a difesa dell’acqua. Maude Barlow, Presidente del Council of Canadians ha commentato: "Qui abbiamo un esempio di un paese come il Canada che utilizza il Forum Mondiale dell'Acqua, un forum non-democratico gestito da società multinazionali dell'acqua, per cercare di negare ciò che è stato realizzato presso le Nazioni Unite”.

I rappresentanti di Amnesty International e WASH-United hanno espresso la loro profonda preoccupazione che il progetto di dichiarazione ministeriale del 6 ° Forum Mondiale dell'Acqua che non impegna gli Stati ad attuare i diritti umani all'acqua e ai servizi igienici. Il presidente di Eau Vive, membro della Coalition Eau che raggruppa le ONG partner del Forum Mondiale ha dichiarato su Libération che “Il FME è illegittimo, l'acqua deve essere posta sotto la responsabilità dell'ONU”.

Tocca ora al Forum Alternativo Mondiale dell’acqua ( www.fame2012.org )che apre i suoi lavori questa sera a Marsiglia, con una partecipazione di oltre 2500 rappresentanti di movimenti e con il suo programma di lavoro articolato su 11 assi tematici, contrastare il basso profilo di impegno da parte degli Stati e della Comunità Internazionale, ma soprattutto le soluzioni che le imprese vogliono imporre, fondate su risposte tecnologiche, orientate al mercato, improntate a consentire l’accesso all’acqua solo come un servizio a pagamento che saranno contenute nella dichiarazione finale come modalità per garantire l’acceso all’acqua per tutti, la sicurezza alimentare e a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.

Per informazioni: info@contrattoacqua.it, cel: 3274293815

Cristina Sossan
Referente progetti ed eventi territoriali
Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’acqua-Onlus
Sede legale Via Rembrandt 9 – 20147 Milano
Tel. +39. 02.89072057- Tel/Fax +39.02.89056946
e-mail : ubc@contrattoacqua.it - sito www.contrattoacqua.it

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