Da alcuni giorni sono iniziati i lavori per la messa in
sicurezza idraulica della città di Monza e sono iniziati con il piede
sbagliato.
Facciamo
riferimento all’intervento avviato a valle del ponte di via Cantore, sull’area boscata
posta in sponda sinistra del Lambro.
L’opera vuole evitare che l’acqua del fiume, in caso di
piena eccezionale (quella del 2002 e del 2014 ad esempio), divaghi attraverso
il boschetto fino a via Santuario della Grazie Vecchie, e da qui fino a San
Gerardo. Il progetto prevede la realizzazione, a 3 metri dal bordo del fiume,
di un muro in cemento armato alto 1,5 metri e lungo 90 metri; questo ha comportato
l’abbattimento di diversi alberi d’alto fusto, la riduzione del sottobosco e provocherà
l’isolamento dell’area boscata dal resto del fiume e delle sue sponde.
Ma
quest’area verde è uno spazio boscato molto importante per le sue valenze
ambientali e naturalistiche. Un recente studio, sviluppato per il progetto
CONNUBI, ha evidenziato la presenza di diversi alberi autoctoni caratteristici
delle aree pianeggianti ricche d’acqua. La presenza del muro segregherà
l’ambiente fluviale da quello boschivo rendendo molto difficile la migrazione
degli animali tra il corso d’acqua e questa zona rifugio, di riproduzione e di
sostentamento. Il Lambro è un importante corridoio ecologico all’interno delle
aree urbanizzate dell’hinterland milanese e brianzolo.
Il
PGT di Monza, recentemente approvato, classifica quest’area come “Area di valorizzazione e riqualificazione
ambientale (Art.23 del PR 08)”. Inoltre la stessa variante al PGT, come
richiesto da Regione Lombardia e dal PTCP della Provincia di Monza e Brianza,
inserisce questo terreno nel corridoio ecologico del fiume Lambro con tutti i
suoi vincoli. Vincoli che l’intervento in programma non rispetta.
Per la messa in sicurezza del quartiere di San Gerardo
sarebbe stato sufficiente realizzare, lungo l’affaccio dell’area su via
Santuario delle Grazie Vecchie, un muretto ed un cancello a tenuta; intervento
di sicuro minor impatto e costo.
In diverse
occasioni abbiamo chiesto all’Agenzia Interregionale per il Po (AIPo) di Milano,
e all’Assessore alla Sicurezza e Protezione Civile, un incontro per
puntualizzare queste nostre considerazioni (una dettagliata relazione era stata
loro inviata nel Marzo del 2016) senza mai ottenere nessuna risposta. Solo un
recente e sommario incontro con AIPo ci ha confermato che nulla è stato preso
in considerazione.
Nella nostra relazione del Marzo 2016 avevamo espresso anche
le seguenti considerazioni.
Intervento
su via Filzi.
Riteniamo corretto proteggere via Filzi mediante la
realizzazione di un muro e di un cancello a tenuta stagna. Ma per una maggiore
sicurezza dell’area, ribadiamo che sarebbe utile provvedere ad aumentare, in
sponda destra, la sezione dell’alveo del fiume.
Derivazione
del Lambretto in via Aliprandi
Importante è
l’intervento di manutenzione e risanamento della traversa di derivazione del
Lambretto. Altrettanto utile sarebbe la manutenzione ed il risanamento della
paratia elettrica che permette di regolare il deflusso di minima del Lambro e
del Lambretto.
Chiediamo, inoltre, che l’asportazione dei detriti portati dal Lambretto
prosegua fino al ponte di Via Villa e non solo fino a quello di via Annoni.
Questo vale anche per l’asportazione della vegetazione cresciuta all’interno
dei muri delle sponde.
Intervento
di manutenzione ordinaria sulla vegetazione ripariale
Tra le piante alloctone ed infestanti, da estirpare, già previste debbono
essere inserite il prunus serotina e
la reynoutria japonica. L’intervento
coinvolge, in due distinte sezioni del fiume, circa 1.000 metri di argine. Un
intervento alquanto pesante che richiederebbe la presenza di tecnici
specializzati anche per favorire la rinaturazione spontanea dell’area.
Abbiamo proposto, inoltre, che le aree di intervento sulla vegetazione
ripariale fossero ampliate inserendo anche la sponda destra del tratto di
fiume compreso tra l’Oratorio di San Gregorio e il ponte del canale
Villoresi.
Per concludere vogliamo manifestare la nostra delusione e preoccupazione
perché, nei lavori appaltati, non è prevista la rimozione dei tanti detriti
abbandonati in alveo nel 2014 dal Lambro e Lambretto e presenti a valle della
traversa di piazza Castello. Detriti che alterano il regolare deflusso delle
acque e che riducono la sicurezza idraulica dell’area.
Monza, 30.03.2017
LEGAMBIENTE
MONZA
CIRCOLO LEGAMBIENTE DI VOLONTARIATO
ALEXANDER LANGER
Viale Libertà, 33 - 20900 Monza; e-mail: monza@legambiente.org;
sito web: http://monza.legambiente.org
Iscritto al Registro Regionale del Volontariato foglio
n. 655, progressivo 2615 – sezione B
Nessun commento:
Posta un commento