IN LOMBARDIA ALTO IL RISCHIO SICCITA’: CORPI IDRICI IN SOFFERENZA A CAUSA DI FLUSSI SCARSI E INQUINAMENTO
Legambiente: “Chiediamo più chiarezza e dati più tempestivi sulle prestazioni degli impianti di depurazione"
Complice un inverno secco e una primavera
anticipata, il tema dell’indisponibilità di risorse idriche facilmente
reperibili e utilizzabili si fa sempre più pressante, con il rischio di un
ulteriore aumento dei periodi siccitosi nei prossimi decenni ed in
particolare nei mesi estivi. Per questo diventano prioritarie le misure
previste per il riequilibrio del bilancio idrico, a partire dall’incremento
dell’efficienza dei consumi e l’aumento della resilienza all’assenza di acqua.
Risulta fondamentale e strategico avere nel
proprio territorio acque superficiali e sotterranee di buona qualità e di
sicura quantità. Eppure in Lombardia, dei 679 corpi idrici fluviali,
definiti dal PTUA (Piano di Tutela delle Acque 2015, l’ultimo disponibile) ben
il 72% hanno stato ecologico inferiore a buono (o non noto) per
un totale di 488 corpi idrici. Anche dal punto di vista chimico, la situazione
si presenta critica, con il 30% dei corpi idrici in stato non buono o non noto,
per un totale di 193 corpi idrici (vd. Schema1).
Relativamente ai laghi si rileva che su 54
corpi idrici lacustri, 27 corpi idrici presentano uno stato ecologico
elevato o buono corrispondenti al 50% del numero totale di corpi idrici.
Per quanto attiene lo stato chimico, 35 corpi idrici lacustri si presentano in
buono stato (pari al 72% dei corpi idrici lacustri). Infine, per quanto
riguarda i corpi idrici sotterranei, i forzieri della nostra acqua,
si rileva che soltanto il 23% degli acquiferi della Lombardia ha raggiunto
uno stato chimico buono, mentre a livello quantitativo la situazione è
buona per l’83% di essi.
«Sebbene il Piano di Tutela riguardo alla
qualità delle acque persegua
obiettivi ragionevoli di riqualificazione in tempi congrui agli interventi da
attuare per la prevenzione delle immissioni da scarichi di reflui non depurati
o da picchi di portata non gestibili dalle reti di collettamento -
ricorda Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia - non è
ammissibile che i dati resi disponibili da Regione Lombardia siano aggiornati
con tale lentezza. Chiediamo più trasparenza sulle prestazioni degli
impianti di depurazione, che ancora ad oggi sono pubblicati solo un anno dopo
il monitoraggio di ARPA e pertanto non delineano in modo efficace il quadro
attuale dello stato di salute delle acque lombarde».
Nel Piano di Tutela sono evidenziati
come obiettivi dei prossimi anni la promozione dell’uso razionale e sostenibile
delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; la garanzia di acqua
di qualità, in quantità adeguata al fabbisogno e a costi sostenibili per gli
utenti; il recupero e la salvaguardia delle caratteristiche ambientali degli
ambienti acquatici e delle fasce di pertinenza dei corpi idrici; la promozione
dell’aumento della fruibilità degli ambienti acquatici, nonché l’attuazione di
progetti e buone pratiche gestionali rivolte al ripristino o al mantenimento
dei servizi ecosistemici dei corpi idrici; il ripristino e la tutela di un
buono stato idromorfologico dei corpi idrici, contemperando la salvaguardia e
la ricostituzione della loro qualità con la prevenzione dei dissesti
idrogeologici e delle alluvioni.
Schema1: Stato ecologico dei corpi idrici
fluviali in Lombardia
Fonte: ARPA Lombardia
Ufficio stampa Legambiente
LombardiaSilvia Valenti
Cell. 3498172191
Tel. 02 87386480
Nessun commento:
Posta un commento