giovedì 23 gennaio 2020

La protesta dei pesci di fiume: sabato 25 sit-in sui corsi d'acqua contro mini idroelettrico


Milano, 23 Gennaio 2019                                                                             Comunicato stampa

18 ASSOCIAZIONI INSIEME PER LA SALVAGUARDIA DEI CORSI D’ACQUA NATURALI CON “LA PROTESTA DEI PESCI DI FIUME”
SIT-IN E FLASH MOB SUI TORRENTI LOMBARDI
SABATO 25 GENNAIO DALLE 15 ALLE 17

Legambiente: “Basta incentivi all’idroelettrico nei corsi d’acqua naturali. Anche quando si tratta di energia rinnovabile è necessario il rispetto della Direttiva Quadro delle Acque”

Torrenti depredati, biodiversità a rischio, incentivi per lo sfruttamento indiscriminato di una risorsa preziosa: i corsi d’acqua naturali sull’arco alpino sono fortemente a rischio a causa del numero crescente di domande per la realizzazione di nuove derivazioni e impianti idroelettrici (mini e micro idroelettrico). Nella sola Lombardia risultano attivi 705 centraline sotto i 3000 kw(vd. tabella 1) e centinaia sono le richieste attualmente in fase di valutazione. Questo processo è coinciso certamente con l’esigenza di incrementare la produzione di energie rinnovabiliprodotte dal nostro paese per conseguire gli obiettivi della Direttiva 2009/28/CE e il piano di azione nazionale per le energie rinnovabili (Decreto Direttoriale 29 del Ministero dell’Ambiente), ma ha determinato un intenso conflitto con gli obblighi di qualità dettati dalla Direttiva Quadro Acque, la 2000/60/CE che invece impone la tutela e il miglioramento dei corpi idrici.
In regione Lombardia esistono 73 impianti di Grande Derivazione per una potenza nominale media annua complessivamente prodotta di circa 1224 MW a fronte dei291 MW prodotti dai 705 impianti di Piccola Derivazione. Per piccole derivazioni si intendononell'85% dei casi derivazioni di torrenti montanie in questo caso si parla di produzione discontinua, perché dipende dalle condizioni di portata che, per i torrenti montani, sono molto variabili. Nelle province di pianura (PV, MN, LO, MB, MI, CR) dove le centraline sfruttano i tratti fluviali planiziali, canali e simili, si arriva ad una potenza installata appena superiore ai 40 MW, una inezia sulla potenza installata complessiva. La biodiversità acquatica, già oggi fortemente a rischio in conseguenza dell’alterazione morfo-idrologica dei corsi d’acqua oltre che a causa dei cambiamenti climatici, rischia di subire un ulteriore forte contraccolpo così come spariranno i pochi ecosistemi fluviali naturali rimasti. Un grave danno a fronte di un contributo di energia rinnovabile irrisorio.
«Negli ultimi decenni c’è stata una scarsa pianificazione strategica da parte della Regione e delle Province e una grave sottovalutazione dei rischi potenziali sullo stato ecologico dei corpi idrici legati alla realizzazione di questi strutture. Gli incentivi agli impianti idroelettrici sono serviti più ad alimentare speculazioni sui territori che a realizzare progetti effettivamente utili al fabbisogno energetico della regione–dichiara Lorenzo Baio, coordinatore settore acqua di Legambiente Lombardia–. A tutto ciò si deve aggiungere l’assenza di trasparenza nelle pratiche formali e i controlli insufficienti relativi al rispetto delle misure di mitigazione già oggi imposte. Da anni Legambiente con i suoi circoli territoriali, i comitati e le associazioni che hanno a cuore il territorio, cerca di fronteggiare un vero e proprio far west, sottolineando la mancanza di strumenti normativi adatti a dare delle regole a questo mercato. I presidi organizzati su tutto il territorio lombardo insieme ai comitati locali e alle tante associazioni sensibili al tema, dimostrano le preoccupazioni dei cittadini rispetto alla salvaguardia dei corsi d’acqua naturali».
Sono oltre 60 gli eventi previsti in contemporanea su tutto l’arco alpino e appenninico. Anche in Lombardia le iniziative sono previste per sabato 25 gennaiodalle 14 alle 17lungo i siti fluviali che rischiano di avere un nuovo impianto, o già sono stati snaturati o che i presìdi locali intendono preservare. Nel lecchesei volontari del Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale (CO) in collaborazione con il comitato "Salviamo i nostri torrenti" saranno presenti dalle 14 con striscioni e slogan il torrente Varrone a Premana, sul ponte pedonale dell'area industriale. Nel bergamascoil Circolo Legambiente Valcavallina organizza un sit-in dalle 14 sul fiume Cherio a Gorlago; il Circolo Legambiente Bergamo in collaborazione con il Comitato “Val Vertova Bene Comune” presidierà il torrente Vertova sul luogo delle micro centrali idroelettriche a partire dalle 14; il Circolo Legambiente Cerca Brembo con il Comitato per lo sviluppo sostenibile AltaVal Brembana sarà sul fiume Brembo presso il ponte di Fondra dalle 14; l’Oasi delle Oche aderirà al sit-in ad Alzano Lombardo presso l'area protetta della Guidana dalle 15 mentre alle 15,30 i cittadini supportati dal circolo Legambiente Bergamo presidieranno il fiume Brembo a Ponte San Pietro. Nel brescianoil Circolo Valle Camonica in collaborazione con il Comitato centraline idroelettriche val Camonica sarà presente sul fiume Oglio al Ponte storico di Montecchio di Darfo Boario dalle ore 15 alla presenza della presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto e con il Comitato “Amici del torrente Grigna e Resio” i volontari si ritroveranno a Esine sul ponte di via Manzoni alle 14 e in frazione Plemo Sacca alle 14.30. Nel sondrieseocchi puntati sul torrente Liro alle 15 a Chiavenna con il flash-mob del circolo Legambiente Valchiavenna in collaborazione conWWF Valtellina-Valchiavenna. Nel comascoappuntamento domenica 26 gennaio alle 14,30 con il circolo Legambiente Lario Sponda Orientale in Località Carcente, nel Comune di San Siro per un sit-in a difesa del fiume Greno. Tanti i comitati locali e i cittadini che si organizzeranno autonomamente in altri sit-in lungo i corsi d’acqua della regione. 
Come simbolo della “Protesta dei pesci di fiume”è stato scelto il Cottus Gobio, una specie d’acqua dolce diffusa in tutta l’Europa e che in Italia è minacciata soprattutto a causa delle opere di regimazione dei corsi d'acqua e dalla diminuzione delle portate, oltre che dall’inquinamento. 

Tab 1 – Incremento del numero di impianti autorizzati in Lombardia nel periodo 2013-2018 diviso per province

 
N° impianti 
Provincia
2013
2014
2015
2016
2017
2018
BG
100
128
132
135
142
149
BS
147
182
202
215
220
230
CO
14
17
18
19
18
18
CR
9
10
16
16
16
15
LC
27
29
30
30
30
30
LO
12
14
13
14
13
13
MB
0
1
1
1
1
1
MI
18
25
23
25
28
28
MN
10
15
14
16
23
24
PV
16
20
13
18
30
30
SO
108
108
114
127
129
134
VA
22
24
25
30
32
33
totale
483
573
601
646
682
705
 
Fonte: elaborazioni Legambiente Lombardia da dati di Regione Lombardia
--
Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Tel. 02 87386480
Mob. 3498172191

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