Emergenza smog: in Lombardia misure d'intervento a macchia di leopardo. Stop a falò di Sant'Antonio
Milano, 16 gennaio 2020 Comunicato stampa
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EMERGENZA SMOG: IN LOMBARDIA SCATTANO MISURE D'INTERVENTO A MACCHIA DI LEOPARDO
Legambiente: "Regione Lombardia sta dimostrando cecità nei confronti del problema inquinamento dell'aria"
Richiesta di stop ai falò di Sant'Antonio: fonti di emissione inutile e dannosa
Immobilismo. È la parola d’ordine che
sta caratterizzando la posizione di Regione Lombardia sulla questione
emergenza smog. L’aria da inizio anno è tossica e i livelli di polveri
sottili non accennano a diminuire in buona parte del territorio
lombardo, eppure l’Assessore all’Ambiente Raffaele Cattaneo difende la
decisione di non applicare ulteriori misure a per contrastare
l’inquinamento dell’aria.
«Siamo stanchi dei botta e risposta ideologici su questioni importanti come l’inquinamento e la salute dei cittadini – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia –. Come
fa l’Assessore Cattaneo a dire che i dati danno ragione a Regione
Lombardia quando è proprio Arpa che certifica il dato di inquinamento
giornaliero? Sarebbe più onesto dire che vedremo gli effetti delle
misure strutturali in atto nel prossimo decennio (vedi rinnovo parco
auto) ma le polveri sottili e gli NOx continueranno a tenerci compagnia
perché non si investe abbastanza sulla riqualificazione degli edifici,
non si cambia agricoltura e non si fa l’unica cosa che in altre città
europee viene già attuata: limitare il più possibile la circolazione
delle auto potenziando il trasporto pubblico locale rendendolo
preferibile. Siamo difronte ad una situazione allarmante e la Regione
Lombardia indossa il paraocchi, aspettando l’arrivo provvidenziale di
pioggia e vento, dimostrando così di non essere in grado di affrontare
le emergenze in tema di smog e denigrando, anzi, quei Comuni virtuosi
che si pongono in prima linea per contrastarlo anche con iniziative
drastiche».
Milano guida la classifica per i giorni di superamento della soglia critica di 50 microgrammi/mc di polveri sottili, ma è l’unica ad avere già attivato le misure di emergenza di secondo livello,
che evidentemente funzionano se fatte rispettare: infatti è l’unica
città, tra tutti i capoluoghi, ad aver migliorato, sia pur di poco, la
propria situazione ambientale nella giornata di ieri che, contro le
previsioni, è risultata in assoluto la peggiore in termini di qualità
dell’aria da quando, negli ultimi giorni dell’anno scorso, è
incominciata la fase di prolungata stabilità atmosferica. A parte
Sondrio, tutti i capoluoghi sono ‘fuori legge’ per quanto riguarda lo
stato di contaminazione atmosferica che, a Bergamo, Monza e nei capoluoghi della ‘Bassa’, si è attestata su valori circa doppi rispetto alle soglie di inquinamento stabilite dalla UE.
Città
|
giorni superamento
|
14/01/20
|
15/01/20
|
variazione
|
livello emergenza
|
SO |
0
|
45
|
45
|
/
|
/
|
VA |
2
|
54
|
64
|
19%
|
/
|
LC |
1
|
45
|
82
|
82%
|
/
|
BS |
3
|
60
|
83
|
38%
|
/
|
MI |
20
|
95
|
85
|
-10%
|
2
|
CO |
3
|
70
|
88
|
26%
|
/
|
CR |
9
|
73
|
92
|
26%
|
1
|
LO |
6
|
72
|
92
|
28%
|
1
|
PV |
10
|
69
|
92
|
34%
|
1
|
MN |
6
|
74
|
93
|
26%
|
1
|
MB |
9
|
84
|
96
|
15%
|
1
|
BG |
2
|
71
|
106
|
49%
|
/
|
Fonte: elaborazione Legambiente Lombardia
su dati Arpa, valori medi PM10 rilevati nelle centraline urbane nelle
giornate del 14 e 15 gennaio 2020
Oltre alle limitazioni di secondo livello introdotte a Milano, sono scattate le misure temporanee di primo livello nei
comuni con più di 30.000 abitanti e in quelli aderenti su base
volontaria nelle province di Monza, Cremona, Lodi e Mantova. Considerate
le previsioni meteo, ancora favorevoli all'accumulo degli inquinanti,
ancora per almeno due giorni non si potrà procedere con la
disattivazione delle misure temporanee. Le limitazioni sono invece state
revocate a Bergamo, Brescia. L’introduzione delle misure si articola su
due livelli in base al superamento continuativo del limite giornaliero
per il PM10 (50 μg/m3) registrato dalle stazioni di riferimento (per più
di 4 giorni 1° livello o per più di 10 giorni 2° livello) attraverso un sistema macchinoso e non tempestivo:
la verifica per stabilire l’attivazione viene effettuata nelle giornate
di lunedì e giovedì (giornate di controllo) sui quattro giorni
antecedenti; le misure temporanee, da attivare entro il giorno
successivo a quello di controllo (ovvero martedì e venerdì), restano in
vigore fino al giorno di controllo successivo.
Domani, venerdì 17 gennaio, ricorre Sant'Antonio e da tradizione in molti paesi lombardi si organizzano falò. Legambiente chiede di fermare questa pratica: «I fuochi che bruciano materiali compositi sono una fonte emissiva di CO2 in utile e dannosa – spiega Barbara Meggetto –. Siamo
consci dell’aspetto folkloristico e di convivialità che questi eventi
hanno per le comunità, ma non devono essere un motivo per peggiorare
un’aria che già è irrespirabile. Facciamo un appello al buonsenso degli
organizzatori e chiediamo di cancellare i falò in programma, propendendo
per azioni simboliche di pari portata emozionale».
Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Tel. 02 87386480
Mob. 3498172191
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