Milano, 23 Gennaio 2019 Comunicato stampa
Tab 1 – Incremento del numero di impianti autorizzati in Lombardia nel periodo 2013-2018 diviso per province
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18 ASSOCIAZIONI INSIEME PER LA SALVAGUARDIA DEI CORSI D’ACQUA NATURALI CON “LA PROTESTA DEI PESCI DI FIUME”
SIT-IN E FLASH MOB SUI TORRENTI LOMBARDI
SABATO 25 GENNAIO DALLE 15 ALLE 17
Legambiente: “Basta incentivi
all’idroelettrico nei corsi d’acqua naturali. Anche quando si tratta di
energia rinnovabile è necessario il rispetto della Direttiva Quadro
delle Acque”
Torrenti depredati, biodiversità a
rischio, incentivi per lo sfruttamento indiscriminato di una risorsa
preziosa: i corsi d’acqua naturali sull’arco alpino sono fortemente a
rischio a causa del numero crescente di domande per la realizzazione di
nuove derivazioni e impianti idroelettrici (mini e micro idroelettrico).
Nella sola Lombardia risultano attivi 705 centraline sotto i 3000 kw(vd. tabella 1) e centinaia sono le richieste attualmente in fase di valutazione. Questo processo è coinciso certamente con l’esigenza di incrementare la produzione di energie rinnovabiliprodotte
dal nostro paese per conseguire gli obiettivi della Direttiva
2009/28/CE e il piano di azione nazionale per le energie rinnovabili
(Decreto Direttoriale 29 del Ministero dell’Ambiente), ma ha determinato
un intenso conflitto con gli obblighi di qualità dettati dalla Direttiva Quadro Acque, la 2000/60/CE che invece impone la tutela e il miglioramento dei corpi idrici.
In regione Lombardia esistono 73 impianti di Grande Derivazione per una potenza nominale media annua complessivamente prodotta di circa 1224 MW a fronte dei291 MW prodotti dai 705 impianti di Piccola Derivazione. Per piccole derivazioni si intendononell'85% dei casi derivazioni di torrenti montanie in questo caso si parla di produzione discontinua,
perché dipende dalle condizioni di portata che, per i torrenti montani,
sono molto variabili. Nelle province di pianura (PV, MN, LO, MB, MI,
CR) dove le centraline sfruttano i tratti fluviali planiziali, canali e
simili, si arriva ad una potenza installata appena superiore ai 40 MW,
una inezia sulla potenza installata complessiva. La biodiversità
acquatica, già oggi fortemente a rischio in conseguenza dell’alterazione
morfo-idrologica dei corsi d’acqua oltre che a causa dei cambiamenti
climatici, rischia di subire un ulteriore forte contraccolpo così come
spariranno i pochi ecosistemi fluviali naturali rimasti. Un grave danno a
fronte di un contributo di energia rinnovabile irrisorio.
«Negli ultimi decenni c’è stata una
scarsa pianificazione strategica da parte della Regione e delle Province
e una grave sottovalutazione dei rischi potenziali sullo stato
ecologico dei corpi idrici legati alla realizzazione di questi
strutture. Gli incentivi agli impianti idroelettrici sono serviti più ad
alimentare speculazioni sui territori che a realizzare progetti
effettivamente utili al fabbisogno energetico della regione–dichiara Lorenzo Baio, coordinatore settore acqua di Legambiente Lombardia–. A
tutto ciò si deve aggiungere l’assenza di trasparenza nelle pratiche
formali e i controlli insufficienti relativi al rispetto delle misure di
mitigazione già oggi imposte. Da anni Legambiente con i suoi circoli
territoriali, i comitati e le associazioni che hanno a cuore il
territorio, cerca di fronteggiare un vero e proprio far west,
sottolineando la mancanza di strumenti normativi adatti a dare delle
regole a questo mercato. I presidi organizzati su tutto il territorio
lombardo insieme ai comitati locali e alle tante associazioni sensibili
al tema, dimostrano le preoccupazioni dei cittadini rispetto alla
salvaguardia dei corsi d’acqua naturali».
Sono oltre 60 gli eventi previsti in contemporanea su tutto l’arco alpino e appenninico. Anche in Lombardia le iniziative sono previste per sabato 25 gennaiodalle 14 alle 17lungo
i siti fluviali che rischiano di avere un nuovo impianto, o già sono
stati snaturati o che i presìdi locali intendono preservare. Nel lecchesei
volontari del Circolo Legambiente Lario Sponda Orientale (CO) in
collaborazione con il comitato "Salviamo i nostri torrenti" saranno
presenti dalle 14 con striscioni e slogan il torrente Varrone a Premana,
sul ponte pedonale dell'area industriale. Nel bergamascoil
Circolo Legambiente Valcavallina organizza un sit-in dalle 14 sul fiume
Cherio a Gorlago; il Circolo Legambiente Bergamo in collaborazione con
il Comitato “Val Vertova Bene Comune” presidierà il torrente Vertova sul
luogo delle micro centrali idroelettriche a partire dalle 14; il
Circolo Legambiente Cerca Brembo con il Comitato per lo sviluppo
sostenibile AltaVal Brembana sarà sul fiume Brembo presso il ponte di
Fondra dalle 14; l’Oasi delle Oche aderirà al sit-in ad Alzano Lombardo
presso l'area protetta della Guidana dalle 15 mentre alle 15,30 i
cittadini supportati dal circolo Legambiente Bergamo presidieranno il
fiume Brembo a Ponte San Pietro. Nel brescianoil
Circolo Valle Camonica in collaborazione con il Comitato centraline
idroelettriche val Camonica sarà presente sul fiume Oglio al Ponte
storico di Montecchio di Darfo Boario dalle ore 15 alla presenza della presidente di Legambiente Lombardia Barbara Meggetto e
con il Comitato “Amici del torrente Grigna e Resio” i volontari si
ritroveranno a Esine sul ponte di via Manzoni alle 14 e in frazione
Plemo Sacca alle 14.30. Nel sondrieseocchi puntati sul
torrente Liro alle 15 a Chiavenna con il flash-mob del circolo
Legambiente Valchiavenna in collaborazione conWWF
Valtellina-Valchiavenna. Nel comascoappuntamento
domenica 26 gennaio alle 14,30 con il circolo Legambiente Lario Sponda
Orientale in Località Carcente, nel Comune di San Siro per un sit-in a
difesa del fiume Greno. Tanti i comitati locali e i cittadini che si
organizzeranno autonomamente in altri sit-in lungo i corsi d’acqua della
regione.
Come simbolo della “Protesta dei pesci di fiume”è
stato scelto il Cottus Gobio, una specie d’acqua dolce diffusa in tutta
l’Europa e che in Italia è minacciata soprattutto a causa delle opere
di regimazione dei corsi d'acqua e dalla diminuzione delle portate,
oltre che dall’inquinamento.
Tab 1 – Incremento del numero di impianti autorizzati in Lombardia nel periodo 2013-2018 diviso per province
N° impianti
|
||||||
Provincia |
2013
|
2014
|
2015
|
2016
|
2017
|
2018
|
BG |
100
|
128
|
132
|
135
|
142
|
149
|
BS |
147
|
182
|
202
|
215
|
220
|
230
|
CO |
14
|
17
|
18
|
19
|
18
|
18
|
CR |
9
|
10
|
16
|
16
|
16
|
15
|
LC |
27
|
29
|
30
|
30
|
30
|
30
|
LO |
12
|
14
|
13
|
14
|
13
|
13
|
MB |
0
|
1
|
1
|
1
|
1
|
1
|
MI |
18
|
25
|
23
|
25
|
28
|
28
|
MN |
10
|
15
|
14
|
16
|
23
|
24
|
PV |
16
|
20
|
13
|
18
|
30
|
30
|
SO |
108
|
108
|
114
|
127
|
129
|
134
|
VA |
22
|
24
|
25
|
30
|
32
|
33
|
totale
|
483
|
573
|
601
|
646
|
682
|
705
|
Fonte: elaborazioni Legambiente Lombardia da dati di Regione Lombardia
Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Tel. 02 87386480
Mob. 3498172191