Milano,
4 Marzo 2019
Comunicato stampa
Il
progetto, cofinanziato da Fondazione Cariplo e guidato dal Parco Lombardo Valle
del Ticino, si concentra sulla valorizzazione dei benefici offerti dall’acqua
negli ambienti rurali tra Piemonte e Lombardia
Elevata
urbanizzazione e agricoltura intensiva frammentano in maniera preoccupante gli
habitat naturali, non consentendo alle specie di muoversi nel proprio ambiente.
Una condizione diffusa in diverse aree della pianura Padana, che rischia di
minare il delicato equilibrio tra natura e attività antropiche. Per fermare la
perdita di habitat e valorizzare i benefici offerti dall’acqua negli ambienti
rurali tra Piemonte e Lombardia, prende
il via il progetto “ARETÈ - ACQUA IN RETE: gestione virtuosa della risorsa
idrica e degli agroecosistemi per l’incremento del capitale naturale”, con interventi di
riqualificazione ecologica su un’area che ha come fulcro la Valle del Ticino,
ma si estende verso ovest fino colline novaresi, nelle zone ricomprese nella
Riserva MAB UNESCO Ticino Valgrande Verbano, scende verso la Lomellina, mentre
a est raggiunge l’Alto Milanese. Il territorio include numerose aree protette,
quali i due parchi che tutelano il Ticino in sponda lombarda e piemontese, diversi
siti della Rete Natura 2000, la rete ecologica diffusa su tutto il territorio
europeo, oltre ad alcuni PLIS e all’Oasi WWF di Vanzago.
Il progetto triennale,
cofinanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando “Capitale
Naturale 2018”, è guidato dal Parco
Lombardo Valle del Ticino e può contare sulle competenze di un ampio gruppo di partner: l’Ente di
gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, la Provincia di
Pavia, l’Associazione Irrigazione Est Sesia, il Consorzio di Bonifica Est
Ticino Villoresi, l’Università degli Studi di Milano, l’Istituto di Ricerca
sulle Acque – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Legambiente Lombardia Onlus,
la Società Cooperativa Sociale Eliante Onlus e la Società di Scienze Naturali
del Verbano Cusio Ossola.
Il
progetto prevede innanzitutto una generale ottimizzazione
della circolazione dell’acqua, che permetterà un incremento
diffuso della biodiversità e un migliore approvvigionamento da parte delle
realtà agricole. Particolare attenzione verrà rivolta a quegli interventi idraulici che
uniranno la completa funzionalità ecologica ad un migliore inserimento nel
paesaggio tradizionale.
Gli
interventi saranno declinati sulla base delle caratteristiche puntuali del
territorio: saranno create o recuperate aree umide, verranno
incrementate le superfici gestite a marcita
o prato allagato, si promuoverà la realizzazione di prati fioriti e tessere
agroambientali (piccole macchie prative/arbustive) e si interverrà per riqualificare
ampie superfici boscate.
«Il lato innovativo del
progetto Aretè è la quantificazione dei servizi ecosistemici derivanti dagli
interventi, vale a dire tutti quei benefici che gli ecosistemi naturali
apportano al genere umano come, per esempio, la depurazione dell’acqua o
l’impollinazione – spiega
Gian Pietro Beltrami, Presidente del
Parco del Ticino Lombardo –. Durante il progetto verranno anche organizzate
attività di disseminazione rivolte alle comunità locali e alle realtà attive
sul territorio, quali aziende agricole, associazioni, amministrazioni comunali,
scuole, GEV, con il duplice obiettivo di illustrare i vantaggi legati a una
buona gestione delle risorse naturali e di creare una forte sinergia per
garantire un presidio continuo degli interventi realizzati».
L’acqua è l’asse portante del progetto, in quanto risorsa primaria che
sostiene la biodiversità e che crea ambienti caratteristici come aree umide,
fontanili, marcite, boschi igrofili, oltre a ricoprire il ruolo di “rete
stradale” per molte specie selvatiche; il reticolo di canali che caratterizza
questo tratto di pianura è, infatti, fondamentale per permettere loro di
muoversi in un contesto molto urbanizzato e caratterizzato da barriere
difficili da attraversare. Altrettanto importante è la funzione agricola e paesaggistica:
dalle risaie della Lomellina ai campi coltivati dell’Alto Milanese, la presenza
e la corretta gestione dell’acqua è fondamentale per garantire la sostenibilità
economica delle aziende agricole locali e il mantenimento del paesaggio
tradizionale. Per questo il progetto si pone l’obiettivo
di attuare strategie di utilizzo efficiente dell’acqua, contrastando il più possibile
gli sprechi e intervenendo sugli aspetti funzionali, strutturali ed ecologici del
reticolo idrico.
«Aretè è un progetto ambizioso
che prevede la riqualificazione diffusa di ambienti connessi alla matrice acqua
un tempo diffusi nella valle del Ticino e in Lomellina, ma da decenni
banalizzati o eliminati dall’azione dell’uomo – dichiara Lorenzo
Baio, responsabile Acqua di Legambiente Lombardia –. L’obiettivo primario del progetto è di convincere i cittadini, ma
soprattutto il mondo agricolo, attraverso degli interventi concreti, della
possibilità di convivenza fra gli ecosistemi naturali e le attività agricole
produttive».
Venerdì 8 marzo dalle 17 alle 18 il progetto verrà
presentato durante Fa’ La Cosa Giusta!, l’evento dedicato al consumo
critico e agli stili di vita sostenibili,
presso Fiera Milano City, allo stand di Legambiente.
Silvia Valenti
Tel. 02 87386480
Mob. 3498172191
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