Milano, 29 maggio 2017 COMUNICATO STAMPA
Il Manifesto per il Po,
sottoscritto da un nutrito gruppo di associazioni e portatori di interesse,
intende dare avvio a un percorso di aggregazione e rilancio dell’azione di
tutela e valorizzazione del Po e del suo territorio.
Lungo il Po sono già attivi otto
parchi regionali e cinquanta aree protette di varia natura. L’intera asta del
fiume è inoltre gestita da due istituzioni dedicate: l’Autorità di bacino
Distrettuale del Po e l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo), che
hanno competenze in materia di gestione idraulica e ambientale.
Sul Po esiste un’ampia produzione
scientifica e letteraria e una vasta documentazione, ecologica, iconografica e
storico geografica. Il fiume vive una realtà
frammentata e disomogenea, è soggetto a una molteplice attribuzione di
competenze, alterna tratti gestiti con criteri di tutela ambientale e
promozione culturale ad altri ove il corridoio fluviale è solo un grande vuoto
nel quale hanno luogo attività proprie e improprie prive di un’effettiva
visione d’insieme. Il più grande fiume italiano per
la sua unitarietà, per la continuità dei paesaggi che attraversa e compone, per
la storia che lungo il suo corso si è dipanata, richiede invece un approccio
integrato che ad oggi non esiste, come non esiste un soggetto investito della
responsabilità del “sistema Po” nella sua interezza e complessità.
«I firmatari del Manifesto formano una Rete per il Po, significativa per
gli apporti culturali e scientifici e per l’esperienza che può raccogliere – spiega
il presidente di INU Lombardia Luca Imberti, portavoce della Rete per il Po – Lo scopo è imprimere una spinta, sinergica e
di supporto alle istituzioni, per dare concrete risposte a un obiettivo
largamente condiviso, quale è la tutela e promozione del nostro maggior fiume.
In questo senso la Rete configura una modalità in parte nuova di partecipazione
civile sui temi dell’ambiente e del territorio per
aiutare nuovi modelli di sviluppo sostenibile a emergere e svilupparsi. Attorno al fiume, al suo paesaggio, ai suoi
itinerari, possono prodursi e rafforzarsi saperi e conoscenze, possono
innescarsi iniziative legate alle culture locali, alla qualità delle produzioni
agricole, all’ospitalità, all’enogastronomia, alla promozione turistica, a circuiti
di fruizione e di esplorazione organizzati, mettendo a sistema anche iniziative
già avviate, a partire dalla profonda consapevolezza delle potenzialità e della
contemporanea fragilità dei territori del Po».
La Rete per il Po è aperta a nuove
adesioni e raccoglierà contributi sulle condizioni del fiume e del suo
territorio, sulle opportunità inespresse di sviluppo, sulle iniziative e sui
risultati già conseguiti e quelli da conseguire per la salvaguardia e la
valorizzazione dell’ambiente del fiume. I risultati di questa attività
saranno presentati in una Conferenza alla quale saranno chiamati a partecipare
il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo, l’Autorità di Bacino, l’Agenzia Interregionale per il Po, le
Regioni Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, gli organismi di gestione
dei Parchi e delle altre aree protette distribuite lungo il fiume. Nella
Conferenza verranno discussi i temi ritenuti indispensabili per avviare la
costituzione di un “Parco del Po”: le forme di una governance innovativa e leggera, poggiata sulle istituzioni
esistenti; le priorità di intervento; le fonti di finanziamento; l’istituzione
di una rete permanente per la circolazione delle informazioni e delle
conoscenze. Nella Conferenza verrà chiesto alle istituzioni e agli enti
coinvolti di produrre un “Piano strategico per il Po” e di dotarsi degli
strumenti per la sua successiva attuazione.
Per info e adesioni: manifestoperilpo@gmail.com
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