Milano,
4
dicembre 2015
Comunicato stampa
Blitz di Legambiente nelle vie
dello shopping di Milano
Il 78% dei milanesi ha troppo
caldo nei negozi e l’80% dice
no alle porte sempre spalancate
Emergenza smog: ieri a Milano il
PM10 superava del doppio il
limite consentito
Secondo
il
78% dei milanesi intervistati la temperatura nei negozi in
inverno è troppo
alta, si potrebbero benissimo abbassare i riscaldamenti di
diversi gradi. Ad
essere più sensibili le donne che evidenziano come lo sbalzo di
temperatura tra
dentro e fuori esponga maggiormente al rischio di ammalarsi.
L’80% dei
cittadini ha poi risposto che non sono le porte aperte degli
shop ad invogliare
le persone ad entrare a fare acquisti. E’ questo l’esito del
questionario che i
volontari di Legambiente hanno realizzato ieri nelle vie dello
shopping di
Milano. Gli ambientalisti hanno intervistato oltre 200 milanesi
proprio
all’inizio del periodo dei tradizionali acquisti natalizi e
durante la Cop21,
la conferenza che vede coinvolti i potenti del Mondo a discutere
di cambiamenti
climatici. Le domande erano semplici: la temperatura nei negozi
di Milano è
troppo alta? E ancora: entri nei negozi più volentieri perché
c’è la porta
sempre aperta? Dai risultati, quindi, appare evidente che i
clienti sarebbero
felici di fare acquisti anche a temperature più basse
all’interno dei negozi,
per non essere costretti ogni volta alla pratica dello svestirsi
e rivestirsi,
e ancora che le porte dei negozi lasciate sempre spalancate non
determinano una
maggiore affluenza di persone nei negozi.
“In
questi
giorni di grande smog e sforamenti, l’aiuto di tutti i
cittadini, anche
di chi ha un negozio a Milano, diventa fondamentale – dichiara
Barbara
Meggetto, presidente Legambiente Lombardia -. Abbassare i
riscaldamenti, tenuti
inutilmente a temperature troppo elevate, e chiudere le porte
per risparmiare
energia contribuirebbe di molto a diminuire l’emergenza smog che
ogni anno in
questo periodo arriva a intossicare i nostri polmoni”.
Ieri
le
centraline dell’Arpa hanno registrato valori di PM10 ben al di
sopra del
limite consentito: 98 microgrammi per metrocubo (la soglia da
non superare è di
50). Ma il giorno peggiore di questa settimana è stato mercoledì
quando siamo
arrivati fino a 116 microgrammi per metrocubo registrati dalla
centralina di
via Pascal a Milano, in zona Città Studi. Ma anche in pieno
centro l’aria era
carica di polveri sottili: a due passi dal Duomo si sono toccati
i 105
microgrammi per metrocubo.
“Chiediamo
ai
negozianti di fare la loro parte per l’aria di Milano e i nostri
polmoni:
l’emergenza smog è iniziata, abbassate i riscaldamenti e
chiudete le porte dei
vostri esercizi commerciali, perché non serve ad avere più
clienti. Si facciano
inoltre maggiori controlli sugli esercenti spreconi – insiste
Meggetto -. Ma
chiediamo anche a tutti i cittadini di fare gli acquisti
natalizi evitando di
usare l’auto privata: regaliamoci un Natale diverso per noi
stessi e per l’aria
che respiriamo. Abbassare il riscaldamento delle nostre
abitazioni e spostarci
con i mezzi pubblici non eliminerà completamente il problema
dell’inquinamento
ma darà un grande contributo ad abbassare le concentrazioni di
polveri
sottili”.
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