Milano,
27 novembre 2018
Comunicato stampa
299 Comuni Rifiuti Free in Lombardia
Bene
nelle province di Mantova, Bergamo, Brescia, Cremona, Varese e Città
Metropolitana
All’Ecoforum Rifiuti Legambiente lancia
la sfida:
“In Lombardia è ora di entrare nell’era
dell’economia circolare trasformando i rifiuti in risorsa, a partire da
imballaggi e plastica”
Aumenta
il numero di Comuni Ricicloni in Lombardia. Sono 299, quarantuno in più dell’anno scorso, gli enti locali che quest’anno
possono fregiarsi del titolo Comuni
Rifiuti Free perché capaci di superare il 65% di raccolta differenziata e di
ridurre sotto i 75kg per abitante il residuo secco indifferenziato, ovvero
tutto ciò che non può essere allo stato attuale riciclato.
E’
quanto emerge dal dossier “Comuni Ricicloni 2018” di Legambiente Lombardia, giunto
alla XXV edizione e realizzato in collaborazione con l'Osservatorio Rifiuti
Sovraregionale di Arpa Lombardia.
La
presentazione dei dati e la premiazione delle migliori pratiche sono avvenute
stamattina a Palazzo Reale a Milano nell'ambito della seconda edizione dell'Ecoforum
Rifiuti dedicata in particolare all’economia circolare.
La percentuale regionale di raccolta
differenziata è pari al 69,7% ma le differenze all’interno del
territorio sono rilevanti. Ne è una dimostrazione la concentrazione di Comuni Rifiuti Free in metà delle
province lombarde: sono infatti 59 nel mantovano, 49 sia in provincia di
Bergamo che di Brescia, 47 a Cremona, 36 nella Città Metropolitana Milanese, 35
nel varesotto, 16 in Monza Brianza. In fondo alla classifica le province di
Como e Lodi con 3 Comuni Rifiuti Free a
testa e Lecco, Pavia e Sondrio con 1 solo. I Comuni Rifiuti Free sono anche il termometro della quantità di raccolta
differenziata effettuata nelle province lombarde: si passa così dall'86,6%
di Mantova al 55,2% della provincia di Sondrio e al 50,2% di quella di Pavia.
Tra
i migliori Comuni Rifiuti Free sotto
i 10mila abitanti si trovano Bianzano (Bg), Acquafredda (Bs), Martignana di Po
(Cr), Rodero (Co), Sustinente (Mn), Cisliano (Mi), Lesmo (Mb), Bregano (Va),
Casalmaiocco (Lo), Scaldasole (Pv), Piuro (So) e Montevecchia (Lc).
Sopra
i 10mila abitanti spiccano Albino (Bg), Bagnolo Mella (Bs), Porto Mantovano
(Mn), Carugate (Mi), Usmate Velate (Mb) e Caronno Pertusella (Va).
Venti
sono i Comuni, soprattutto nelle province di Bergamo e Brescia, che sono
diventati Finalmente Ricicloni grazie
all’aumento di oltre il 15% la percentuale di differenziata rispetto all’anno
scorso, superando così il 65%.
Passi
avanti anche dai capoluoghi di provincia, nonostante la maggior complessità
della gestione. Quasi tutti raggiungono il 65% di raccolta differenziata e la
tendenza è di miglioramento anche per chi resta al di sotto, come per Pavia che
arriva al 64,4%. Da rilevare la costante crescita di Milano che raggiunge il
57% rispetto al 52,4% dell’anno scorso, una performance degna delle migliori
metropoli europee.
"In
questi venticinque anni fotografati dal nostro dossier Comuni Ricicloni la
Lombardia è passata dall’emergenza rifiuti alle eccellenze di raccolta di
alcune province - dichiara Barbara
Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia -. Bisogna ringraziare non
solo le amministrazioni comunali che hanno creduto e credono nella
sostenibilità ambientale ma anche i cittadini che hanno capito e permesso
questo risultato. Ora deve iniziare una nuova fase: accanto alla riduzione
della produzione dei rifiuti serve
mettere in campo le migliori innovazioni industriali per trasformare davvero i
rifiuti in risorsa. E’ urgente imprimere una svolta al sistema di recupero e
riciclaggio dei materiali, per non vedere annullati anni di modelli virtuosi di
raccolte differenziate, ed entrare
a pieno titolo nell'era dell'Economia Circolare”.
Essenziale
lavorare su processi sempre più in grado di garantire, da un lato, l’uso
efficiente delle risorse, e dall’altro il prolungamento del ciclo di vita dei prodotti, con evidenti
vantaggi ambientali ed economici. L’obiettivo è massimizzare la messa in
circolo di conoscenza e innovazione tecnologica nell’ambito del recupero dei
materiali, riducendo in maniera significativa l’impiego di materie prime, i
trasporti e le emissioni di CO2 e i rischi legati alla dispersione di prodotti
inquinanti nell’ambiente.
A
questo scopo Legambiente ha chiamato stamattina a partecipare all’Ecoforum Rifiuti Lombardia istituzioni,
aziende, mondo dell’economia e della ricerca. Al centro dell'attenzione
gli imballaggi e la plastica, considerate le difficoltà del settore del
riciclaggio soprattutto di frazioni eterogenee, destinate fino a qualche tempo
fa ad essere smaltite o recuperate all'estero.
Un’attenzione che si
ritrova nel pacchetto per l'Economia Circolare approvato in via definitiva dal
Parlamento Europeo, che prevede il traguardo del 65% di riciclaggio dei rifiuti
solidi urbani al 2035, con target intermedi del 55% al 2025 e 60% al 2030. Per
gli imballaggi i target previsti sono del 65% nel 2025 e del 70% nel 2030, con
due obiettivi specifici per il riciclo degli imballaggi in plastica che dovrà
essere almeno pari al 50% nel 2025 e al 55% nel 2030.
"Per raggiungere l'obiettivo di riciclare
almeno il 50% di plastica entro il 2025 occorre davvero togliere i freni e gli
ostacoli che rallentano la corsa verso l'economia circolare, sia quelli
tecnologici che quelli normativi - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente Onlus -. Per chiudere il ciclo dell’economia
circolare è necessario mettere
mano all’impiantistica a favore del riciclo e ai decreti che possono dare una
svolta verso l'end of waste, la semplificazione delle procedure e il riutilizzo
delle materie prime seconde. Ed è allo stesso tempo fondamentale dare attuazione
alle normative già esistenti, a partire dall’obbligo di acquisti verdi per le
pubbliche amministrazioni, troppo spesso non praticato ma che può rappresentare
una spinta decisiva all’economia circolare. Il riciclo e il riuso delle
plastiche è una grande sfida da vincere: non è più possibile assistere alla distorsione del sistema per cui vengono
avviate al recupero solo le plastiche economicamente vantaggiose e si lascino tutte
le altre pericolosamente stoccate nei capannoni”.
Tornando
alla Lombardia, l'auspicio di Legambiente è che l’avvio dell'Osservatorio
sull'Economia Circolare possa creare una rete tra amministratori, imprenditori
ed enti di controllo e del terzo settore in grado di perseguire la strada del
maggior recupero e riutilizzo di materiali da raccolta differenziata.
"La raccolta differenziata dei rifiuti fa la
differenza in Lombardia - è il commento
dell'Assessore all'Ambiente e Clima di Regione Lombardia Raffaele Cattaneo che
questa mattina ha partecipato all'evento organizzato da Legambiente -. Grazie a
questa innovazione abbiamo ottenuto risultati concreti che fanno della
Lombardia un esempio per tutto il Paese. In Lombardia alle politiche delle
“bacchette magiche” che certamente creano consenso, ma pochi risultati, si è preferita
la politica della concretezza. Gli enti locali insieme hanno lavorato per
proporre un nuovo paradigma che mettendo in rete le realtà territoriali,
facesse del riciclo e del riuso il proprio punto di partenza che per una
corretta gestione ha bisogno di tutte le fasi del processo: dalla raccolta, al
recupero, allo smaltimento della frazione decadente. Ringrazio Legambiente per
il suo impegno, anche attraverso queste importanti iniziative che creano
importanti occasioni di contatto e buone pratiche tra gli enti locali della
Lombardia”.
Ecoforum Lombardia è reso
possibile grazie al patrocinio di Regione Lombardia, Comune di Milano, Anci
Lombardia, l’indispensabile contributo di Fondazione Cariplo, al prezioso
contributo tecnico di ARS Ambiente e il sostegno di Eurosintex, Gelsia,
Ideaplast, A2A Ambiente, Novamont, Mantova Ambiente, Consorzio dei Comuni dei
Navigli, Vallecamonica Servizi.
Il dossier è scaricabile al link www.legambiente.it/sites/default/files/docs/comuniriciclonilombardia-2018.pdf
Ufficio stampa Legambiente
Lombardia
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