Milano, 30 luglio 2015 Comunicato
stampa
Legambiente
dice basta: “Ci vuole una regia forte per risolvere le
decennali criticità del
depuratore di Sant’Antonino”
Sono
diversi giorni che
cittadini e associazioni segnalano schiume molto più evidenti
del normale al
terminale dello scarico dell’impianto di depurazione di
Sant’Antonino in
territorio di Nosate (MI). Che non sia una situazione normale lo
dice anche il
buon senso. Sono oltre sette anni, ovvero da quando il
depuratore è stato
dissequestrato, che i cittadini si aspettano di vedere risolti i
problemi
storici di questo impianto. E ogni estate, quando i controlli si
fanno più
lassi, ecco che invece si torna a parlare di schiume che sono,
purtroppo, solo
la punta dell’iceberg. Perché è chiaro che questo impianto ad
oggi non fa il
suo lavoro. Anche nel 2014, come gli anni precedenti, Arpa
Lombardia ha sancito
la “non conformità” dell’impianto per tutti i parametri sotto
controllo. “Questa
vicenda appare sempre più vicina a quella dell’autostrada
Salerno-Reggio
Calabria – dichiarano Claudio Spreafico del Circolo Legambiente
“Ticino” di Turbigo
e Flavio Castiglioni del Circolo Valle Olona– tante parole,
pochi fatti e
un’emergenza ambientale di cui non si vede la risoluzione. E chi
ci va di mezzo
sono i cittadini ed il turismo di qualità che con difficoltà
siamo riusciti a
costruire in questo territorio. Auspichiamo che diventi una
priorità per ALFA
il nuovo gestore unico del Servizio Idrico della Provincia di
Varese”.
Per
risolvere definitivamente
la situazione Legambiente sostiene fortemente la necessità che
Regione
Lombardia si prenda in carico il “caso Sant’Antonino” facendo
rispettare anche
tutte le prescrizioni che a suo tempo la magistratura aveva
posto per il
dissequestro dell’impianto. Prima fra tutte quella di creare un
"filtro" per i tensioattivi (fonte di schiume superficiali) e il
monitoraggio continuo sugli idrocarburi in ingresso e in uscita.
“La Regione – chiude
Lorenzo Baio Legambiente Lombardia deve essere regia e
controllore per tutte le
opere di miglioramento, ampiamento e affinamento che riguardano
l’impianto. Non
siamo noi che dobbiamo ricordare che in Lombardia quella della
qualità delle
acque è un’emergenza ambientale primaria, rimarcata dalla gran
quantità di
procedure di infrazione comunitaria proprio per le gravi e
generalizzate
carenze del sistema di collettamento e depurazione delle acque
di scarico.”
L’ufficio
stampa Legambiente Lombardia3939283998
Nessun commento:
Posta un commento