giovedì 23 luglio 2015

Fermati i sogni cementificatori della Mapei

Milano, 23 luglio 2015                                                                                          Comunicato stampa


Il consiglio direttivo del Parco Sud boccia all’unanimità la distruzione di 132.000 mq di suolo agricolo a Mediglia

La Mapei di Giorgio Squinzi resti a Milano ma usi per i suoi progetti di allargamento le tante aree dismesse e non il prezioso suolo del Parco

Lo stabilimento Mapei di Mediglia non potrà distruggere 13 ettari di terreno agricolo nel Parco Sud per costruire la sua nuova sede. Ieri sera, infatti, il Consiglio Direttivo del Parco Agricolo Sud ha bocciato il progetto di espansione dell’azienda chimica, con il parere contrario di tutti i consiglieri. A questo punto al Parco non rimarrà che deliberare la “non” adesione all’accordo di programma promosso dal sindaco di Mediglia, che prevedeva proprio l’allargamento della Mapei. La delibera dovrebbe arrivare già a settembre, bloccando definitivamente le aspirazioni dell’azienda che aveva acquistato il terreno agricolo, in pieno Parco Sud, al prezzo di uno edificabile: 12 milioni di euro per 132.000 mq di suolo tutelati. Resta la curiosità di capire le ragioni di un affare così sbagliato.

“L’imprenditoria furbetta di vecchio stampo è stata sconfitta - dichiara Paolo Lozza, di Legambiente Lombardia e rappresentante delle associazioni ambientaliste nell’organo direttivo del parco - E’ bene che la sede ed i laboratori di ricerca della Mapei restino dove sono, a Milano. Ma se proprio vogliono trasferirsi, la Città Metropolitana è piena di aree dismesse, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Nell’imbarazzo invece c’è ora il vice Sindaco della Città Metropolitana che non ha ancora revocato la delibera firmata dalla vecchia Provincia di Milano, guidata da Podestà, da che dava il via libera all’espansione della Mapei. Dopo anni di inerzia, passività e qualche volta acquiescenza verso progetti sbagliati – insiste Lozza - finalmente il Direttivo Parco Sud fa il suo mestiere, che è quello di difendere l’area protetta.  Voglio ringraziare particolarmente la Presidente Michela Palestra che, seppur priva dell’esperienza storica del parco e seppur lasciata sola dalla Città Metropolitana, ha condotto il dibattito nel miglior modo possibile, raggiungendo un ottimo risultato”.

L’ufficio stampa Legambiente Lombardia 0287386480

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