Roma, 10 luglio
2015
Comunicato
stampa
Fiumi
e laghi: domenica 12 luglio tuffi in tutta Italia per
chiederne la balneabilità
Legambiente:
“Soltanto il 10% di fiumi e laghi rispetta le direttive
europee.
Serve
un salto di qualità nelle politiche”
Il
2015 doveva essere l’anno in cui poter trovare refrigerio anche
nelle acque di
fiumi e laghi da Nord a Sud della Penisola. Niente da fare:
l’Italia non ha
centrato gli obiettivi di buona qualità delle acque previsti
dalla direttiva
2000/60 e la percentuale dei corpi idrici superficiali che
riesce a soddisfare tutti
i requisiti qualitativi tocca appena il 10%. Ma un tuffo
simbolico per
accendere i riflettori sullo stato di fiumi e laghi verrà
comunque organizzato questa
domenica da
Legambiente che, come
ormai da tradizione, promuove in tutta Italia il Big Jump, iniziativa internazionale dell’European
Rivers Network
(ERN).
Domenica 12 luglio alle
ore 15:00 si svolgeranno
in contemporanea una dozzina di
tuffi in diverse regioni. In Lombardia
sarà possibile tuffarsi nel torrente Masino ai Bagni di
Masino (SO) o
cimentarsi in una regata in canoa
seguita da un tuffo nella diga della Paladella a Lonate
Pozzolo (VA),
oppure ancora partecipare ai tuffi simbolici nell'Olona presso Fagnano
Olona
(VA) e nel
Lambro a Melegnano (MI) dove verrà anche effettuato
un “laboratorio di
fiume”. A Sorico (CO), invece, si gioca d'anticipo l'11
luglio con
un'escursione in canoa e un tuffo nel fiume Mera. In Piemonte ci si tufferà nel torrente Chiusella a Gauna
(TO) e
in piena città a Torino
nel Po. In Veneto
sarà un Big Jump a suon di
musica e di letture quello organizzato sul torrente Musestre a San
Giacomo
di Musestrelle, Carbonera (TV). Tra i tuffi simbolici in
programma c’è
anche quello nelle acque del Rio Santa Marina a Sarno (SA) in occasione del
quale saranno
organizzate escursioni in bicicletta e a piedi e degustazioni di
prodotti
tipici. Restando al Sud, ci si tufferà anche in Sicilia a Ragusa nel
fiume Irminio dove sarà inoltre possibile fare snorkeling per
monitorare la
fauna ittica dell'Oasi della Trota macrostigma. Big Jump in
programma anche nel
Lazio nel fiume
Velino a Rieti
e, il 19 luglio, in Emilia
Romagna nel
Po a Torricella di Sissa (PR).
“Con
il Big Jump vogliamo lanciare un appello a tutti i livelli
istituzionali per un
salto di qualità nella gestione delle risorse idriche - dichiara
Giorgio Zampetti,
responsabile scientifico
di Legambiente -. Una seria politica di tutela dei fiumi
dovrebbe prevedere
azioni e strumenti concreti: piani che coinvolgano tutti gli attori interessati e
perseguano
l’obiettivo di ridurre i prelievi e i carchi inquinanti;
un’azione diffusa di riqualificazione
dei corsi d’acqua
e
di rinaturalizzazione delle sponde; fermare i numerosi scarichi industriali e civili che ancora oggi
inquinano la risorsa
idrica e realizzare la bonifica
delle
falde contaminate. Occorre, infine, applicare strumenti di partecipazione adeguati come i Contratti
di Fiume,
che, come dimostrano le esperienze già attuate, consentono di
coniugare la
qualità dei corpi idrici con la mitigazione del rischio e lo
sviluppo socio
economico delle comunità locali. Da tempo ormai l’Europa
richiama l’Italia ad
avere corsi d’acqua in buono stato. Il 22 dicembre 2015 scadrà
il termine per
il raggiungimento degli obiettivi ambientali previsti dalla
direttiva, in
termini di conseguimento del “buono stato ecologico” per tutti i
corpi idrici.
Ma continuano ad essere pochi in Italia i casi in cui si è
investito sui corsi
d’acqua con interventi di riqualificazione, rinaturalizzazione,
prevenzione e
mitigazione del rischio e insieme di tutela degli ecosistemi”.
Ad
oggi in Italia lo stato
ecologico
superiore al buono è stato raggiunto solo dal 25% dei corpi
idrici superficiali,
mentre lo stato chimico
buono è stato
raggiunto solo dal 18%. La
percentuale dei corpi
idrici
superficiali che riesce a soddisfare tutti i requisiti è pari
solo al 10%.
Le previsioni per il futuro non sono migliori, come risulta da
quanto
comunicato dal nostro Paese alla Commissione europea: nel 2015
la percentuale
dei corpi idrici superficiali in stato buono (o superiore)
dovrebbe salire solo
al 29%. Per le acque sotterranee, dal 49% in buono stato del
2009 dovremmo
passare al 52,7%, con una prospettiva assolutamente
insoddisfacente e ancora
troppo lontano dagli auspicabili obiettivi della direttiva, che
richiedono che
tutti i corpi idrici significativi raggiungano il buono stato di
qualità.
Per approfondire:
http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/big-jump-12-luglio-tuffo-collettivo-la-salute-dei-fiumi
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