mercoledì 17 dicembre 2014

Un nuovo pezzo di terra divorato dal cemento nel Parco Sud: così si congeda la Provincia di Milano

Milano, 17 dicembre 2014                                                                                      Comunicato stampa
 
132.000 mq di capannoni per la nuova sede della Mapei, al posto dei campi di Mediglia: cemento in cambio di zero posti di lavoro nell'accordo di programma a cui hanno aderito Maroni e Podestà
Ma la Regione Lombardia non doveva fermare il consumo di suolo?

Ha un titolo ammiccante l'accordo di programma per la “realizzazione di un centro di ricerca d'avanguardia nel campo della bioedilizia e della valorizzazione paesaggistica e ambientale nel comune di Mediglia (MI)” a cui ieri la Giunta Provinciale, in una delle sue ultime sedute, ha dato la propria adesione, dopo quella già approvata dall'esecutivo di Palazzo Lombardia nelle scorse settimane. Ma il titolo è del tutto fuorviante: ad andare oltre le parole infatti, si scopre che l'oggetto dell'accordo urbanistico è qualcosa di molto più tradizionale, si tratta della costruzione di edifici, per ben 132.000 metri quadrati, nei campi del Parco Agricolo Sud Milano alle porte di Mediglia, per accogliere un centro direzionale della MAPEI, la multinazionale della famiglia Squinzi, entro cui ricollocare funzioni già presenti nelle sedi milanesi della società. Nuovi edifici ad uso uffici, che non creeranno alcun posto di lavoro oltre a quelli già alle dipendenze del gruppo industriale, ma in compenso cancelleranno un'area di suoli agricoli, fertili ed estesi abbastanza da poter sostenere una produzione annua di oltre 1000 quintali di farina di mais.  Succede di nuovo dunque, e nonostante la crisi del settore immobiliare: torna l'assalto del cemento ai campi del Parco Sud, nella regione che ospita l'Esposizione Universale dell'alimentazione e che ha spergiurato di voler scrivere la parola fine al consumo di suolo. Ed è il boccone amaro con cui la Provincia di Milano si congeda definitivamente, consegnando alla nuova entità della città metropolitana un territorio già troppo cementificato. “Invece di riorganizzare e riutilizzare i tanti spazi dismessi e sottoutilizzati della città, si continua ad aggredire quel poco di terreni agricoli che ci restano, senza nemmeno il pudore di risparmiare le aree tutelate dai parchi regionali - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - è gravissimo che i presidenti di Regione Lombardia e Provincia di Milano, dopo aver speso fiumi di dichiarazioni contro il consumo di suolo, si rendano di fatto promotori di iniziative immobiliari che devastano il territorio, per di più senza aggiungere nulla al potenziale industriale della Lombardia. E' nei fatti concreti che si misura la reale volontà della politica di arrestare la cementificazione del territorio, e noi ci opporremo a questa ennesima speculazione ai danni della campagna lombarda. Quando leggeremo il testo della delibera sarà interessante capire qual è l’interesse pubblico da parte della Provincia e come un’edificazione su ambiti agricoli strategici può essere compatibile con i Piano Territoriale Provinciale”. Il messaggio di Legambiente, in attesa del via libera anche dall'ente gestore del Parco Sud, è chiaro: “Non lasceremo nulla di intentato per contrastare questa nuova aggressione al Parco Sud”.

L’Ufficio stampa Legambiente Lombardia 02 87386480 

 

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