lunedì 20 ottobre 2014

Messa in sicurezza del Seveso Legambiente: “Le vasche di Senago da sole non bastano. Servono grandi investimenti strutturali e territoriali”

Milano, 20 ottobre 2014                                                                              Comunicato stampa


A lato della seduta odierna in cui sono state illustrate le opere di messa in sicurezza del bacino del Seveso, Legambiente mette in guardia da pericolose semplificazioni. Infatti, visti i limiti di risorse disponibili, le vasche di Senago rischiano di essere l'unico intervento che verrà realmente finanziato e realizzato, anche imponendolo alle comunità locali, se necessario. Se così fosse, l'opera risulterebbe difficilmente accettabile sotto il profilo paesaggistico e ambientale, perché risulterebbe ricorrentemente allagata dalle acque luride del Seveso, e inoltre sarebbe assolutamente insufficiente a far fronte al problema di fenomeni meteoclimatici estremi.

Legambiente, intervenuta oggi durante la seduta, ribadisce la sua forte preoccupazione circa il rischio che ci si affidi esclusivamente ad un intervento ritenuto erroneamente salvifico: “Il bacino del Seveso richiede grandi investimenti strutturali e territoriali - dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - che devono includere le opere idrauliche di gestione delle emergenze ma devono essere inserite entro un piano d’area esteso all'intero bacino, volto a ripristinare condizioni accettabili di funzionalità del corso d'acqua e del territorio oggi eccessivamente cementificato. Vanno inoltre messi in conto interventi di delocalizzazione di edifici, a partire dalle aree di conclamato rischio idraulico in tutti i comuni rivieraschi. A regime, le vasche di Senago devono far parte delle opere che si attivano solo in ultima istanza, non certo essere usate come ordinarie valvole di sfogo per ogni piena”.

L’ufficio stampa Legambiente Lombardia 02 87386480

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