Milano, 8 aprile 2014
Comunicato stampa
Dopo le raccolte di firme e gli appelli ai Consiglieri regionali, firmati da gran parte delle associazioni di protezione ambientale della Lombardia (tra queste Legambiente, WWF, Italia Nostra, CAI, FAI, LIPU), il Consiglio Regionale retrocede dal proposito di approvare quella che era già stata battezzata legge “ammazza foreste”: un provvedimento di modifiche e deroghe alla legislazione forestale regionale che avrebbe consentito di radere al suolo molti boschi di pianura per farci capannoni industriali, di realizzare edifici e infrastrutture stradali sui versanti montani, di liberalizzare manomissioni del patrimonio boschivo escludendo le autorizzazioni paesaggistiche e le valutazioni idrogeologiche, e che conteneva per di più un'intollerabile deroga per consentire lo svolgimento di competizioni motoristiche su sentieri e mulattiere di montagna. La legge, che avrebbe dovuto essere votata oggi, è stata restituita dall'Assemblea Legislativa alle Commissioni Consiliare per approfondire i punti oggetto delle forti critiche degli ambientalisti.
“Siamo
soddisfatti del risultato raggiunto dalla nostra mobilitazione - dichiara
Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia - sappiamo che il voto
per ora è solo rimandato, ma lavoreremo affinché l'istruttoria sulla legge
serva a farne un provvedimento utile alla piena valorizzazione dei boschi di
Lombardia, che sono una risorsa ambientale troppo preziosa per essere
trascurata o abbandonata, e che deve invece fornire opportunità di sviluppo
locale per i territori montani, oltre che di prelievo sostenibile di legname di
qualità, che oggi la Lombardia importa dall'estero”.
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