Milano, 1 aprile 2014
Comunicato
stampa
E il 5 aprile tutti in piazza a firmare
il referendum dell’associazione
sul cibo transgenico
A Milano manifestazione in piazza XXV
aprile (davanti a Eataly)
Legambiente si
mobilita contro gli Ogm insieme a
numerose organizzazioni del mondo agricolo, ambientalista,
cooperativo e dei
consumatori. E’ la task force per
un’Italia libera da OGM, che
lancia la mobilitazione Italia No Ogm. Primo
appuntamento domani, 2 aprile a Milano (Castello sforzesco -
ore 10.30) per
l’incontro pubblico Verso
Expo 2015 -
Nutrire il pianeta senza ogm in cui le 38
associazioni che compongono
la coalizione ribadiranno le ragioni del no al cibo transgenico.
Poi
tutti in piazza il 5
aprile lungo la
Penisola: a Milano appuntamento dalle 10 alle 12 in piazza XXV
aprile davanti a
Eataly per gustare una buona polenta di mais biologico e
informare i cittadini
sul rischio che corrono in questi giorni le produzioni agricole e
il cibo made
in Italy.
Il
prossimo 9 aprile, infatti, il TAR si pronuncerà sul ricorso
presentato da un
agricoltore friulano contro il decreto interministeriale che
proibisce la semina
di mais MON810, una coltura geneticamente modificata. Se il ricorso fosse accolto, si rischierebbe di aprire
la strada in tutta
Italia a semine incontrollate di colture geneticamente
modificate, con
ripercussioni anche sul cibo che mettiamo in tavola ogni
giorno. La
produzione agricola italiana di qualità, uno dei pochi settori
risparmiati
dalla crisi, sarebbe gravemente compromessa: un colpo durissimo
per le nostre
coltivazioni, le produzioni biologiche, le esportazioni e la
libertà di scelta
di tutti noi cittadini. Ma il
popolo italiano ha già manifestato in più occasioni la sua
opposizione agli
ogm. Per questo Legambiente chiede a tutti di ribadire la
propria volontà di
scegliere cosa mettere nel piatto e proteggere la tipicità dei
nostri prodotti.
"In
Lombardia la coltura del mais è la protagonista del paesaggio
agrario e della
filiera agrozootecnica, la minaccia OGM non può che partire
dalla nostra
pianura - dichiara Damiano Di Simine, presidente di
Legambiente
Lombardia - scendiamo in piazza per difendere l'agricoltura di
qualità, che non
è solo uno slogan, ma è il cuore della nuova PAC, la Politica
Agricola
Comunitaria, che esige colture agrarie più sane e diversificate,
puntando sugli
avvicendamenti per migliorare il paesaggio e ridurre l'impiego
di pesticidi: le
colture OGM nella nostra regione rispondono ad una idea opposta
di agricoltura,
più lontana dall'Europa e dai consumatori. Per questo vogliamo
che l'Expo possa
svolgersi in un Paese che continui ad essere orgogliosamente
Libero da OGM".
Legambiente
promuove, inoltre, un referendum che sarà nelle piazze
d’Italia il 5 aprile,
insieme a tanti piatti della nostra tradizione gastronomica. A Milano presso Eataly. Oppure
al mercato di Porta Palazzo a Torino, ad Ancona e Grosseto, a
Reggio Calabria,
in provincia di Bologna a Imola, Budrio, Castenaso e Medicina. Qui, e in molte altre
località, i
cittadini potranno manifestare la propria volontà, scegliendo tra le due opzioni proposte dal
referendum di Legambiente,
di cui segue il testo:
Da
due anni stiamo assistendo a un tentativo di introduzione di
colture Ogm nel
nostro Paese, nonostante i cittadini abbiamo dichiarato più
volte la loro
contrarietà. La coesistenza tra produzioni Ogm, biologiche e
convenzionali non
è ammessa per legge ed è impraticabile perché non è in grado di
tutelare la
salute dei consumatori e dell’ambiente. Noi vogliamo che
l’agricoltura italiana
sia libera da Ogm e continui a basarsi su 3 caratteristiche:
qualità, tipicità
e sicurezza alimentare. Queste sono le basi per il futuro del
buon cibo
italiano!
Per
il futuro del cibo italiano e la qualità dell’agricoltura
italiana scegli tra:
ITALIA
OGM - se vuoi portare a tavola alimenti transgenici.
ITALIA
NO OGM - se vuoi portare a tavola prodotti non Ogm, biologici,
tipici e di
qualità.
Fermare
gli Ogm dipende da te! ricorda Legambiente nel suo opuscolo
informativo sugli
organismi geneticamente modificati, per fare chiarezza sulle cose da sapere. Eccone
cinque:
Il cibo transgenico
è in vendita anche qui
in città?
Sì.
In Italia è proibito coltivare OGM, ma non venderli. I cibi che
ne contengono
più dello
0,9% devono riportarlo in etichetta.
Quindi basta leggere
l’etichetta per evitare
gli OGM?
No.
Purtroppo le etichette di salumi, carni, uova, latte, latticini
e tutti i
derivati da animali alimentati con mangimi OGM, non contengono
informazioni
relative alle filiere di produzione.
Alcuni
sostengono che in Italia piante transgeniche
si coltivano da molti anni. E’ vero?
No.
Gli alimenti transgenici non sono ammessi nel nostro Paese. Li
importiamo come
mangimi per gli animali.
...e la fame nel
mondo?
Gli
studi economici della FAO dimostrano che negli ultimi 15 anni,
mentre gli OGM
si sono diffusi nel mondo, la produzione alimentare non è
aumentata.
E quindi... cosa
facciamo?
Chiedi
che in Italia venga garantito il divieto di coltivazione di OGM.
E, se
possibile, acquista prodotti biologici certificati.
Occhio
alla spesa! Occhio alla salute!
L’ufficio
stampa Legambiente Lombardia 393 9283998
Associazioni della
Task Force per un’Italia Libera da OGM:
Acli · Adoc · Adiconsum · Adusbef · Aiab · Amica · Associazione
per
l’Agricoltura Biodinamica Assoconsum · Campagna Amica · Cia ·
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