Anche
la
Lombardia si
avvia a pagare pesantissime sanzioni per la mancanza di
depurazione delle acque
“Basta con il balletto
sulla gestione idrica: è ora
di rimboccarsi le maniche e di sbloccare le risorse per la
depurazione e i
collettori”
L’Italia
rischia di pagare un conto salatissimo per la mancanza di
depuratori, reti e collettori fognari. L’Europa ha infatti
condannato il nostro
Paese perchè ancora troppi comuni non si sono dotati di
sistemi efficienti di recupero
e trattamento delle acque reflue,
così come prescrive la normativa europea. E la Lombardia è tra le
principali colpevoli
di quello che l’Europa ci contesta: nella nostra regione sono
fuorilegge ben 14
agglomerati, ovvero insiemi
di aree urbane in cui la popolazione e le attività economiche
sono
sufficientemente concentrate da rendere possibile la raccolta e
il
convogliamento delle acque reflue urbane verso un impianto di
trattamento delle
acque o verso un punto di scarico finale. Tutto
questo rischia
di tradursi in sanzioni per decine
di milioni di euro. Infatti
il 10 aprile di
quest’anno la Corte di
Giustizia europea ha depositato la sentenza con la quale ha
confermato
l’infrazione da parte dell’Italia della 91/271/CEE, la
Direttiva sulla gestione
delle acque reflue. Da ora abbiamo pochissimo tempo per
risolvere le
situazioni critiche: collaudo delle opere realizzate per
raggiungere la
conformità, completamento delle reti fognarie, collettamenti e/o
impianti
depurazione. Il tutto entro il 31 dicembre del 2015, data in cui
la Direttiva
2000/60/CEE prevede il raggiungimento di obiettivi di qualità
sulle acque.
Altrimenti scatterà la seconda fase del procedimento che porterà
l’Italia e la
Lombardia a pagare milioni di multa per ciascun agglomerato che
ancora non rispetti
le regole. E non è che l'inizio di
una situazione che rischia di
continuare e di ingigantirsi nei prossimi mesi o anni, per le centinaia di
comuni che, in tutta la
Lombardia e in Italia,
sono inadempienti agli obblighi di depurazione.
“La sentenza
della Corte Europea -
dichiara Damiano Di
Simine presidente di
Legambiente Lombardia - mette in luce il vero, e grave,
ritardo
infrastrutturale lombardo: a mancarci non sono strade ed
autostrade, ma fogne e
depuratori. Alla politica chiediamo di attivare gli investimenti
necessari a
sanare questo umiliante gap
infrastrutturale, anche mettendo a punto gli strumenti della
finanza di
progetto per mobilitare le notevoli risorse necessarie”.
Non
è piacevole per nessuno parlare di adeguamenti tariffari in un
momento di crisi
economica, ma dobbiamo fare i conti con il fatto che la
Lombardia ha accumulato
gravi ritardi sugli investimenti: paghiamo poco l'acqua non
perchè siamo più
bravi delle altre regioni Europee, ma perchè non abbiamo
sviluppato il
programma di investimenti necessario a raggiungere un
accettabile livello di
qualità delle acque di scarico. E ora le sanzioni non lasciano
scampo: meglio
fare investimenti piuttosto che pagare le multe comunitarie.
L’elenco
dei 14 agglomerati lombardi condannati dall’Europa per
mancanza di depuratori,
reti e collettori fognari:
Orzinuovi,
Calco,
Valle San
Martino,
Olona Nord,
Melegnano,
Olona Sud,
Robecco sul
Naviglio,
Rozzano,
San Giuliano
M.se EST,
Trezzano sul
Naviglio,
Broni,
Casteggio,
Mortara,
Vigevano.
Link alla sentenza della Corte di Giustizia Europea
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