Da tempo sono noti i disagi causati alla cittadinanza del Comune di Varedo dalle
emissioni in atmosfera dovute alla presenza del depuratore consortile
(la cui costruzione risale al 1965) ormai inadeguato alla luce delle
recenti normative in materia di tutela delle risorse idriche. Nel
tentativo di rendere vivibile una porzione di città fortemente
penalizzata, i Comuni di Varedo e Paderno Dugnano avevano proposto,
nell’ambito del progetto miBrì, la dismissione del vecchio depuratore e
la contestuale realizzazione di un nuovo depuratore ipogeo
tecnologicamente avanzato nel comparto ex Snia.
Tramontata tale
ipotesi per mancanza di certezze sull’effettiva disponibilità delle
risorse finanziarie (65 milioni di euro) e sui tempi di riconversione
dell’area, nel giugno 2010 la Società IANOMI (ora CAP Holding) aveva
eseguito uno studio di fattibilità proponendo di trasferire i reflui
generati dai territori collettati al depuratore di Varedo verso il
depuratore di Pero che presentava una capacità residua sufficiente a
ricevere i carichi organici di Varedo. Il progetto prevedeva la
realizzazione di un collettore di circa otto chilometri dall’impianto di
Varedo alla rete di adduzione del depuratore di Pero.Regione Lombardia, una volta appurata la fattibilità tecnica della proposta, ha inizialmente convocato appositi incontri con gli Uffici d’Ambito, le Province ed i Comuni interessati, propedeutici a definire gli accordi necessari ad intraprendere le successive fasi di attuazione di tale progetto. Nel marzo 2012, dopo l’esame della proposta e il confronto tra gli Uffici d’Ambito delle province di Milano e Monza Brianza, sono stati affidati a CAP Holding la progettazione e la successiva realizzazione del sistema di collettamento. Tale attività rappresenta una soluzione definitiva ai problemi di un impianto ormai tecnologicamente datato.
Nel frattempo, per limitare il perdurare dei disagi alla cittadinanza di Varedo, sono stati realizzati lavori e interventi di manutenzione straordinaria dell’impianto esistente nell’attesa che il collettamento verso Pero fosse ultimato. Per la realizzazione di tali opere, Regione Lombardia ha contribuito con un finanziamento di 577.500 euro nell’ambito dell’Accordo di programma Quadro “Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche”.
Nel settembre 2013 sono stati appaltati due dei tre lotti per la realizzazione del collettore. Il completamento dei lavori è previsto entro la fine del 2014.
In tale contesto, Regione Lombardia, nell’ambito del programma d’Azione dell’AQST Contratto di Fiume “Seveso”, aveva stanziato già nel 2010 risorse per 1 milione euro per il successivo recupero e per la rinaturalizzazione dell’area dove attualmente risiede il depuratore.
La convenzione, siglata mercoledì 5 marzo, ha lo scopo di avviare un percorso in collaborazione con il Comune di Varedo e la società CAP Holding che porterà ad avere entro l’anno 2014 una progettazione esecutiva dell’intervento di riqualificazione. Tale intervento presneta un duplice valore: restituire alla cittadinanza parte del territorio comunale e riqualificare un’ansa del T. Seveso – in quel tratto fortemente compromesso – incentivando la delocalizzazione delle attività che insistono nelle aree perifluviali. Secondo quanto previsto dalla convenzione, le opere saranno appaltate nell’anno 2015 a seguito della conclusione della messa in esercizio del collettore. La fine lavori è prevista entro dicembre 2015.
Nessun commento:
Posta un commento