Il
Gruppo regionale del Pd è pronto a incalzare Regione Lombardia per
arrivare a un risultato di sostanza il prima possibile: in tempi
rapidissimi le acque lombarde e la loro gestione dovranno aver subito
una drastica svolta rispetto alla tragica situazione in cui versano
adesso. E’ la sintesi, tra critiche e proposte, emersa oggi, lunedì 24
marzo 2014, dal convegno, organizzato appunto dal Pd, su “Acqua ed
energia – Per una gestione sostenibile”.“La tutela e la
valorizzazione delle acque deve diventare un obiettivo primario delle
politiche di Regione Lombardia”, ha detto in apertura di mattinata Giuseppe Villani,
consigliere regionale del Pd e capogruppo in VI Commissione Ambiente
del Consiglio regionale. Villani ha ricordato qualche dato: “La
Lombardia è la regione italiana più ricca di laghi, circa 50, sia in
termini di superficie, 40% del totale nazionale, sia di volume, 63%.
Stesso discorso per i fiumi: 6mila chilometri di corsi d’acqua, 200mila
di canali irrigui e bonifica”. E ha sottolineato quanto fatto finora dal
Pd, ad esempio, nei confronti dell’Olona, uno dei più inquinati e
trascurati della regione : “La risoluzione, un ordine del giorno e un
impegno ad approfondire poi le problematiche di Seveso e Lambro”.
Ma è la consigliera Laura Barzaghi
a fare il punto generale della situazione: “Il nostro obiettivo era e
rimane focalizzare l’attenzione sulla qualità delle acque, soprattutto
fluviali, e di alcuni fiumi in particolare, che sono, appunto, in
cattive condizioni, impossibilitati perciò a raggiungere gli obiettivi
di standard europeo. Ma quello che è emerso dal convegno e che ci ha
sconvolto, è relativo alle acque sotterranee, ridotte ancora peggio di
quelle superficiali, tra inquinanti e sversamenti. E sono quelle che noi
beviamo”.
Barzaghi sintetizza la situazione: “La strada da
percorrere è lunga: siamo obbligati ad arrivare a un risultato ben
preciso in tempi brevissimi, attraverso il servizio idrico integrato, ma
siamo già palesemente in ritardo, per una serie di concause. Secondo
noi se ne esce solo dando un ruolo particolare agli enti locali.
Tuttavia – continua Barzaghi –, finora i Comuni sono stati esautorati
perché le competenze sono stata messe in capo alle Province, ma la palla
torna a loro e se ne dovranno occupare in termini diretti. Il nostro
obiettivo è proprio di ridare un ruolo di primo piano alle
amministrazioni locali nella gestione del patrimonio delle acque e per
questo abbiamo predisposto un ordine del giorno da divulgare in tutti i
Comuni lombardi che dovrebbero approvarlo”.
Il Pd vuole riportare
il dibattito a livello di enti locali, “altrimenti arrivano impreparati
negli Ato”. E una volta raccolte le delibere con cui l’ordine del giorno
è stato approvato, vorrebbe rendere più consapevole la Giunta regionale
sul tema dell’acqua.
Entro il 2014 il Consiglio regionale della
Lombardia dovrà approvare le linee strategiche per l’utilizzo
sostenibile, razionale e consapevole delle risorse idriche: “Noi
chiediamo di mettere in campo un programma di azioni e interventi
straordinari, cioè risorse umane ed economiche che servano a raggiungere
gli obiettivi. Le due linee d’azione da percorrere in questi mesi sono,
appunto, una esterna, i Comuni, e una interna, la Regione”, conclude
Barzaghi.
A portare l’esperienza dei Comuni lombardi è stato un altro consigliere regionale, già sindaco di Rozzano, Massimo D’Avolio,
che ha ricordato l’esperienza importante della gestione in house fatta
dalla Provincia di Milano. Ma ha anche ricordato che le prossime riforme
stanno per portare al superamento degli enti provincia: “Dentro questa
nuova dinamica bisogna inserire un ragionamento approfondito da fare in
Commissione Ambiente sul nuovo indirizzo da prendere per gli Ambiti:
tentare percorsi innovativi? Puntare su Ato più ampi?”.
E sempre
gli enti locali sono stati i protagonisti anche della terza parte del
convegno, quello relativo al rapporto con l'energia, di cui il Consiglio
regionale si è da poco occupato attraverso il passaggio del Pear, il
Programma energetico ambientale regionale. Qualche dato, reso noto dal
consigliere Pd Jacopo Scandella: “Il 24% dell'energia
elettrica prodotta dal parco centrali lombardo deriva
dall'idroelettrico, che rappresenta il 37% di tutta l'energia prodotta
da energie rinnovabili. Allo stesso tempo, l'8% della produzione globale
di energia viene adoperata per pompare l'acqua nelle nostre case, per
questo diciamo che il legame tra acqua ed energia è indissolubile.
L'acqua è un bene la cui richiesta è in aumento, si prevede che soltanto
in agricoltura si registrerà un più 19% nei prossimi anni”.
Ma
Scandella ha aggiunto anche un invito: “Sento e chiedo una particolare
attenzione da parte della politica verso i territori montani: l'acqua è
una risorsa preziosa, che può essere messa a frutto per garantire
ricchezza a territori che vivono un momento di enorme difficoltà.
Pensiamo, ad esempio, ai dissipatori di pressione negli acquedotti e a
quanta energia pulita potremmo produrre con un impatto paesaggistico
minimo”.
Milano, 24 marzo 2014
"Sulla sua pelle scorreva acqua quasi a coprirlo come una veste intangibile e fresca".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA
SICCITA’: SCORTE IDRICHE AI MINIMI STORICI, MANCANO 2 MILIARDI DI METRI CUBI D’ACQUA DOSSIER - ACQUA E AGRICOLTURA Occorre ridurre i fabbiso...
-
Milano, 26 novembre 2018 Mercoledì 28 novembre, Palazzo Reale - Milano Appuntamento per la stampa ore 12.00 Un’occasione...
-
DOSSIER CITTA’ E CLIMA 2022: Legambiente: “Periodi prolungati di siccità, ondate di calore, violente piogge ed esondazioni, black o...
-
1. E’ tornato di moda bere l’acqua del rubinetto, ma che qualità ha a Monza? Le informazioni riportate dal sito web di Agam, integrate da a...
Nessun commento:
Posta un commento