mercoledì 3 aprile 2013

Conclusioni del progetto Wataclic




Dopo il referendum che ha decretato che la gestione del servizio idrico integrato rimanga in mano pubblica, i problemi delle acque italiane restano ancora tutti sul tavolo. Alcuni sono noti a tutti: le dispersioni nella rete di adduzione e distribuzione e la necessità di completare i sistemi depurativi. Altri – non meno importanti – sono quasi sconosciuti: consumi civili molto elevati, anche al netto delle perdite (un abitante di Milano, Roma o Catania consuma il doppio di un abitante di Heidelberg o Saragozza); aree urbane troppo impermeabilizzate, fogne miste, che drenano in un’unica rete piogge e scarichi. E' evidente la necessità urgente di intervenire nel settore idrico: non solo rinnovando le reti e completando l’infrastruttura depurativa dove ancora manca, ma anche diffondendo approcci e tecniche innovativi: sanitari a basso consumo, sistemi per la raccolta della pioggia e il recupero delle acque grigie, soluzioni urbanistiche ed edilizie per ridurre l’impatto ambientale delle piogge, sistemi di depurazione decentrata che riducano l’impatto degli scarichi e permettano il riuso dei reflui per usi urbani meno esigenti.
Il progetto WATACLIC è stato concepito e realizzato per diffondere approcci e conoscenze innovativi per affrontare questi problemi, presso i principali attori che partecipano alla gestione dell’acqua: gli operatori del servizio idrico integrato, ma anche gli amministratori pubblici (giocano un ruolo chiave le scelte e le regole urbanistiche), progettisti e operatori dell’edilizia (abbiamo bisogno di edifici e quartieri sostenibili anche nella gestione dell’acqua e delle piogge) e in fondo tutti noi, come utilizzatori finali dell’acqua.
A conclusione di tre anni di lavori possiamo affermare, senza dubbio di smentita, che in Italia, rispetto ad altri temi ambientali, il risparmio idrico e la gestione sostenibile dell’acqua suscitano scarso interesse tra il pubblico in generale e anche tra gli operatori del settore, le pubbliche amministrazioni e l’industria. La partecipazione agli eventi informativi è stata mediamente bassa, ad eccezione di alcuni incontri particolarmente fortunati. Anche alla conferenza finale di WATACLIC, che si è tenuta a Roma lo scorso ottobre, la partecipazione del pubblico è stata scarsa, eppure il dibattito tra le parti invitate (tra gli altri rappresentanti di Ministero dell’Ambiente, Federutility, Regione Emilia Romagna) è stato proficuo e le linee di azione individuate e condivise tra tutti i partecipati potrebbero essere un primo passo verso un cambiamento nella gestione delle acque che ci auguriamo di poter vedere negli anni a venire. (Il documento di proposta avanzato dal team WATACLIC discusso alla conferenza di Roma si può scaricare dal sito del progetto). Riteniamo quindi che i semi gettati da WATACLIC non andranno perduti. Con l’avvicinarsi della scadenza del 2015, quando tutti i corpi idrici europei dovrebbero raggiungere il buono stato, la necessità di dare concreta applicazione alle tecniche e agli approcci proposti da WATACLIC verrà compresa sempre di più.
Il team di WATACLIC saluta quindi, con un po’ di ottimismo, chi in questi anni ci ha seguito nella speranza di essere riusciti a trasmettere nuove conoscenze e visioni per una gestione più sostenibile delle acque.

Attività del sito Il sito web (www.wataclic.eu) in questi tre anni è stato un efficace strumento di diffusione del progetto e dei suoi contenuti. Un po’ di numeri:
  • In media il sito ha avuto più di 800 visitatori al mese, numero che è ovviamente cresciuto con l’avanzare del progetto.
  • Gli utenti registrati sono più di 300 e possono accedere ai numerosi documenti disponibili.
  • Più di 7.000 download tra le schede tecniche delle tecnologie presentate ai workshop e le presentazioni dei relatori, esperti del team ed esterni.
Sul sito sono inoltre a disposizione link a documenti interessanti, a notizie o ad altri siti internet, video ed interviste agli esperti.
Il sito internet rimane attivo con i suoi contenuti così pure la pagina Facebook.

Il Layman's Report Il Layman’s report, documento di sintesi delle attività di progetto, dei successi o insuccessi di questi anni e delle conclusioni tratte, è scaricabile dal sito sia nella versione in italiano che in quella in inglese. Di seguito una breve sintesi delle conclusioni riportare:
Il sistema tariffario deve essere utilizzato correttamente, per assicurare la sostenibilità piena (ambientale, sociale e finanziaria) del sistema di gestione. Come strumento di gestione della domanda, il sistema tariffario dovrebbe scoraggiare i prelievi di risorse naturali alla fonte da parte dei gestori delle reti e, attraverso il segnale del prezzo, il consumo eccessivo da parte degli utenti finali. Per realizzare il principio del pieno recupero dei costi, le tariffe devono garantire la sostenibilità finanziaria degli operatori di servizi idrici e dei loro investimenti. […] Un'altra iniziativa importante è quella di favorire il trasferimento delle conoscenze, con l'introduzione di nuovi approcci e strategie per la gestione delle acque tra le istituzioni di insegnamento di alto livello (scuole superiori e università), che già mostrano un elevato livello di interesse. Al fine di accelerare il processo, sarebbe utile l'elaborazione di linee guida nazionali obbligatorie sulla corretta pianificazione urbanistica della risorsa idrica, insieme a norme di progettazione e costruzione e a corsi di formazione per i funzionari pubblici coinvolti nella pianificazione urbana. […] Sono necessarie campagne di comunicazione allargate, coordinate a livello nazionale e realizzate da partner regionali e locali.
Quando le azioni precedenti saranno realizzate, il resto verrà: le società di gestione delle acque investiranno per migliorare i loro sistemi, le autorità locali aggiorneranno la loro pianificazione urbanistica e la regolamentazione edilizia e – insieme alle ONG – organizzeranno campagne di informazione efficaci, gli utenti finali ricercheranno le tecnologie più efficienti e il mercato (idraulici, costruttori e industria) risponderà positivamente.

La campagna nazionale "L'acqua siamo noi" Tra gli obiettivi del progetto c’era l’ideazione, lo sviluppo e il lancio di una campagna nazionale per il risparmio idrico.
Sono tante in Italia le Istituzioni, le Utility, le Imprese, le Associazioni che in questi ultimi anni hanno realizzato attività di comunicazione legate all’acqua, al risparmio idrico, alla qualità dell’acqua. Per valorizzare gli sforzi comunicativi di ciascuno e rendere l’attività efficace, il progetto Wataclic lancia l’idea di una campagna di comunicazione nazionale che veda il protagonismo di tutti, valorizzi e metta a sistema l’esperienza dei singoli su obiettivi. Una campagna che si sviluppi nel corso dell’anno con una prospettiva a lungo termine. Insomma una campagna wiki per l’acqua.
La campagna è stata presentata durante la conferenza finale a Roma ed è in fase di elaborazione. E’ in programma il lancio ufficiale in estate con il supporto della Regione Emilia-Romagna, che in questi anni, anche in forza del suo ruolo di co-finanziatore del progetto WATACLIC, ha sostenuto le attività del progetto.
Segreteria Organizzativa: Ambiente Italia, Via Vicenza 5/a 00185 Roma, Tel. 06/44340129 – Fax.06/4440872, info@wataclic.eu www.wataclic.eu

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