Milano 11 novembre 2019
Comunicato stampa
Da Helsinki a Milano, da Firenze
a Delft passando per Napoli dove si trova la stazione Toledo premiata
come la più bella d’Europa alla green station di Potenza, ecco alcuni
esempi internazionali ed europei
che fanno scuola ridisegnando e riqualificando
spazi urbani, vie e piazze delle città
Legambiente Lombardia: “Le
stazioni hanno un ruolo sempre più centrale nella riqualificazione urbana, per
questo è necessario recuperare l’aspetto sociale di luoghi vissuti ogni giorno
da migliaia di persone, rendendo l’esperienza della loro fruizione più
piacevole, sostenibile, sicura non solo nei grandi snodi centrali delle città,
ma soprattutto nelle periferie, troppo spesso divenute luoghi di degrado
abbandonati”
Milano, Helsinki (Finlandia), Delft (Paesi Bassi), Firenze,
ma anche Napoli e Potenza, solo per citarne alcune, ma cosa hanno in comune
queste città così diverse tra di loro per storia e geografia? Il fatto di ripensare e
ridisegnare le proprie città partendo dagli spazi pubblici legati alla
mobilità. Una sfida sempre più importante per rendere i centri urbani non solo
aree più sostenibili e smart, ma anche luoghi più accoglienti, vivibili,
più sicuri e belli e per Legambiente ciò rappresenta
uno step importante anche per fronteggiare i cambiamenti climatici
che proprio sulle aree urbane hanno forti impatti. In questa partita legata
alla sostenibilità e al ripensare le città, l’architettura può dare un
importante contributo accompagnando questi processi in forme originali e articolate,
attraverso progetti che trasformano in primis le stazioni superando
il concetto di semplici luoghi di transito, ma anche quartieri, strade, piazze
e che contribuiscono a un cambio diffuso degli stili di vita e di spostamento
delle persone.
A dimostrarlo sono già diverse città sparse per il mondo che hanno raccolto
questa sfida che unisce ambiente, mobilità e architettura: da Milano dove si stanno, ad esempio, ripensando
interi quartieri intorno a nodi strategici della mobilità urbana scelti attraverso
concorsi e dove la mobilità è sempre più
sharing e sostenibile a Delft, città
dei Paesi Bassi, dove nel 2015 è stata inaugurata la nuova stazione ferroviaria
firmata Mecanoo Architecten che
unisce passato, presente e futuro regalando ai viaggiatori un “piccolo viaggio
nella storia”. Tra le sue peculiarità c’è il soffitto della stazione composto
da una fitta sequenza di strisce ondulate su cui è riportata un'enorme mappa
antica della città, risalente al 1877, nei colori del bianco e del celebre
'azzurro di Delft'. Per passare in Filandia, a Helsinki, dove il
quartiere Pasila è pronto ad assumere un nuovo importante ruolo nella
nuova dimensione territoriale della città. Il progetto presentato nel 2009 da
Cino Zucchi Architetti è un piano dettagliato dell’area, della
stazione ferroviaria di Pasila (che si trova a pochi chilometri dal
centro della città, in un punto accessibile sia al trasporto ferroviario che a
quello stradale) che mette al centro della progettazione il risparmio
energetico e la sostenibilità ambientale e che può essere considerato come il
più importante per la trasformazione della capitale finlandese.
Dall’Italia arriva l’esperienza di Firenze
dove il sistema dei tram, in particolare quello tramvia (Linea T1 e T2), sta
cambiando il modo di vivere la città, con un successo crescente di passeggeri e
attraverso spazi sottratti alle auto. Lo descrivono anche stazioni e piazze che
si riempiono di persone, perché accoglienti, belle e quindi sicure come Napoli con
il successo internazionale della sua metropolitana per la capacità di
coinvolgere artisti e architetti nei progetti di inserimento urbano, e con la stazione di Toledo premiata come la più
bella d’Europa. Come in Trentino,
dove la rete di piste ciclabili realizzata in questi anni sta diventando uno
straordinario volano per il turismo, che ha permesso di rilanciare
l’accessibilità. E poi ci sono le tante stazioni e spazi urbani dove, grazie a
nuovi progetti di stazioni scelti attraverso concorsi internazionali e
interventi di street art, si sta realizzando una rigenerazione
diffusa di edifici e quartieri. Tra le nuove stazioni quella di Napoli Afragola
disegnata da Zaha Hadid.
Storie internazionali ed europee che Legambiente ha raccontato
oggi da Milano nel corso del convegno internazionale “L’architettura della nuova mobilità” organizzato insieme a Ferrovie
dello Stato Italiane, main sponsor dell’evento, e che ha visto confrontarsi
esperti del settore, del mondo politico e istituzionale, architetti e progettisti.
Tra le persone che, oltre al Presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani,
a Carlo De Vito Presidente di FS Sistemi Urbani
(Gruppo FS Italiane) e a Roberto Morassut Sottosegretario Ministero
dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sono intervenute nella
prima sessione coordinata da Leopoldo Freyrie Presidente Fondazione Riuso: anche
Carlo Ratti MIT, Director Senseable city lab, Fedele Canosa Mecanoo architecten,
Cino Zucchi Architetto Politecnico di Milano.
Nella seconda sessione della giornata, coordinata da Edoardo Zanchini
vicepresidente nazionale di Legambiente, sono intervenuti: Nicola Russi OMA Laboratorio
permanente, Sara Venturoni Direttore Stazioni di RFI, Stefano Giorgetti
Assessore mobilità
Comune di Firenze, Roberta De Risi e Alessia De Michele, architetti, autrici
della guida Napoli metro per metro.
Sergio Deromedis della Provincia di Trento, Paola Bafile Nuova Acropoli
CosiMIpiace.it la Street art, Marco Caffi Direttore GBC Italia e Marco De Biasi
ScamBioLoGiCo.
Legambiente ricorda che oggi le città stanno vedendo cambiamenti enormi e
sempre più ne vedranno in un Pianeta impegnato per fermare i cambiamenti
climatici. Per questo le aree urbane devono diventare le protagoniste di un
cambiamento che le veda sempre più protagoniste trasformandosi in veri e propri
laboratori innovativi mettendo al centro l’architettura, la rigenerazione
urbana, la mobilità sostenibile creando un nuovo sistema di spazi pubblici
ma anche reti ciclabili in grado di garantire una quota crescente di
spostamenti pedonali e in bici fortemente integrati con il trasporto pubblico e
con le diverse forme della sharing mobility. L’architettura della nuova mobilità,
la rigenerazione urbana, gli ecoquartieri, la riqualificazione energetica degli
edifici, soni gli ingredienti indispensabili per avviare una trasformazione
sostenibile delle città.
Città e stili di mobilità – In molte capitali europee l’automobile non è il mezzo preferito per
andare al lavoro. In 17 delle 31 città riportate nella tabella ricavata dai
dati Eurostat pubblicata su Ecosistema Urbano 2019 (PAG.67), ad esempio, meno della metà
degli abitanti si serve della macchina come veicolo principale degli
spostamenti quotidiani casa-lavoro. Si guida pochissimo a Copenaghen, Parigi,
Budapest, Amsterdam, Vienna, Helsinki, Stoccolma e Oslo. Quasi ovunque è molto diffuso
l’uso del trasporto pubblico: è la modalità prescelta da 16 città su 31 e si
muove così oltre la metà dei residenti a Berlino, Madrid, Parigi, Vienna. Si
pedala moltissimo com’è noto a Copenaghen e Amsterdam. Pochissimo a Sofia,
Tallin, Atene, Bucarest e Roma. In Italia, invece, l’auto rimane il mezzo
prediletto per gli spostamenti.
Nel nostro Paese ci sono ancora 38 milioni di auto private (corrispondenti
al 17% dell’intero parco circolante continentale) che soddisfano complessivamente
il 65,3% degli spostamenti. Eppure il 75% degli spostamenti sono inferiori a
dieci chilometri e il 25% è addirittura più breve di due chilometri. Moltissimi
abitanti dei centri urbani, in pratica, potrebbero rinunciare all’automobile
per i loro tragitti di tutti i giorni come avviene in molte città europee dove
si guida pochissimo. L’Italia è, quindi, uno dei Paesi europei con il più alto
tasso di motorizzazione (con una media di circa 65 auto ogni 100 abitanti). Una
delle sfide da mettere in campo è quella di rendere l’auto privata l’ultima
delle soluzioni possibili per gli spostamenti dei cittadini, per far ciò per
Legambiente è indispensabile che in Italia vi sia un cambio di passo veloce e
decisivo che sappia guardare anche a quelle buone pratiche già in atto nel Paese
ma anche nelle altre città del mondo in termini di mobilità sostenibile,
architettura ecosostenibile, efficienza energetica e verde urbano.
“Il nostro Paese – dichiara Stefano
Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente - con il suo patrimonio
di città storiche può diventare protagonista di una rivoluzione diffusa e
di un rinascimento urbano sempre più moderno, sostenibile e
all'avanguardia. Una rivoluzione in parte già in atto e che sta consentendo di
raggiungere risultati fino ad oggi impensabili. La rigenerazione urbana e
l’architettura sono due strumenti importanti attraverso le quali le città, dove
si concentra gran parte della popolazione, possono migliorare e
riqualificarsi contrastando allo stesso tempo lo smog. Per questo oggi abbiamo voluto
raccontare storie ed esperienze internazionali che indicano la strada da
percorrere”.
“Le nuove stazioni ferroviarie sono e saranno uno dei fulcri dello sviluppo
urbanistico delle città”, ha sottolineato Carlo De Vito Presidente
di FS Sistemi Urbani (Gruppo FS Italiane). “Cuore
delle smart city, le stazioni favoriscono sempre più
accessibilità e multi-modalità. Sono hub intermodali per le
persone, non più luoghi solo di transito, di arrivo e di partenza, ma piazze
urbane, con le diverse attività, centri di aggregazione che esprimono
valore culturale, sociale ed economico a basso impatto ambientale. In questo
contesto le stazioni dell’alta velocità hanno segnato il ritorno, dopo 50 anni,
della grande architettura ferroviaria. Progettate da
importanti architetti vincitori di Concorsi internazionali indetti
da FS Italiane sono tornate a essere un elemento trainante per la
riqualificazione architettonica del tessuto urbano circostante. Dalla stazione
Roma Tiburtina progettata da ABDR Architetti Associati e Paolo
Desideri, a quelle di Napoli Afragola disegnata da Zaha Hadid,
Reggio Emila AV Mediopadana di Santiago Calatrava,
Torino Porta Susa ideata dal Gruppo
francese Arep (di Jean-Marie Duthilleul e Etienne Tricaud)
con Silvio D’Ascia e Agostino Magnaghi, Bologna Centrale AV di
Arata Isozaky. Al Sud, in attesa di realizzazione, la stazione di Striano
progettata da Philippe Samyn”.
Se come dimostrato le stazioni hanno un ruolo sempre più centrale nella rigenerazione
urbana, diventa necessario recuperare l’aspetto sociale di questi luoghi
vissuti ogni giorno da migliaia di persone: “La riqualificazione delle stazioni
deve avere lo scopo non solo di migliorare l’aspetto funzionale della mobilità
– sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – ma
anche di rendere l’esperienza della fruizione più piacevole, sostenibile e
sicura, non solo nei grandi snodi centrali delle città, ma soprattutto nelle
periferie, troppo spesso divenute luoghi di degrado abbandonati. Le stazione
dunque potrebbero avere nuove funzioni di coordinamento della mobilità grazie
alla promozione di servizi integrati, come per esempio le velostazioni, punti
nevralgici per migliorare la mobilità a 360 gradi”.
Tra le altre storie presentate oggi c’è quella del
progetto COSIMIPIACE, patrocinato negli anni dal Comune di Milano, è
frutto di una collaborazione storica di Nuova Acropoli con Rete Ferroviaria
Italiana (Gruppo FS Italiane) iniziata nel 2011 con la finalità di
trasformare spazi urbani anonimi e grigi, in spazi colorati nei quali l’arte
pittorica possa essere veicolo di valori e spunto di riflessione,
trasformandoli in vere gallerie d’arte e rendendoli così luoghi di bellezza e
di incontro nel contesto cittadino.
E poi c’è il progetto per il recupero e la riqualificazione degli scali
ferroviari di Milano Farini (468.301 m²) e San Cristoforo (140.199 m²).
Nell’ottobre del 2018 è stato lanciato il “Concorso Farini” che si inserisce
nell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2017 dal Comune di Milano, Regione
Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane (con Rete Ferroviaria
Italiana e FS Sistemi Urbani) e COIMA SGR. Il concorso è stato
vinto da OMA e Laboratorio Permanente. Verde e sostenibilità sono il cuore
del progetto.
Da Potenza, infine, l’esperienza di Scambiologico, la prima green station
italiana nata grazie all’intesa sottoscritta da Legambiente, Ferrovie
dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria Italiana per il recupero delle
stazioni impresenziate in diversi territori in
Italia. LoGiCo sta per “locale”, “giusto” e “condiviso”: i tre
pilastri che costituiscono la così detta sharing economy e che
ben sintetizzano i principi su cui è stato trasformato questo “non luogo” in
luogo.
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