Roma, 26 settembre 2019 Comunicato stampa
Legambiente presenta la campagna di mobilitazione per combattere la crisi climatica
Qui il video promozionale della campagna: https://youtu.be/HQclIvGp35Q
L'associazione domani nelle maggiori piazze italiane per il Global Strike - Fridays for Future
Tra gli eventi di punta anche quelli sulle Alpi per denunciare che i ghiacciai stanno scomparendo
In Valle D’Aosta la veglia funebre per il ghiacciaio del Lys
Ecco i nemici del Clima: da Eni a Edison la mappa di chi continua a inquinare
545 i fenomeni meteorologici estremi avvenuti in Italia dal 2010 ad oggi
È
stato l’uomo a cambiare il clima, quindi prima che sia troppo tardi può
ricambiarlo. Nasce da questa considerazione la nuova sfida di Legambiente che rafforza il proprio impegno per combattere la crisi climatica con la nuova campagna #ChangeClimateChange: una
piattaforma online che vuole proporre, in una chiave di cambiamento, la
costruzione di proposte e mobilitazioni per ricordare ai grandi della
Terra che il nostro Pianeta è in pericolo e che bisogna fare presto. Ma è
soprattutto uno strumento aperto ai cittadini, uno spazio di confronto e
di incontro, dove approfondire cause e soluzioni, denunciare i Nemici
del clima e valorizzare le tante esperienze positive già presenti in
Italia. Per essere tutti protagonisti di questa sfida.
Changeclimatechange.it arriva
online alla vigilia del terzo sciopero globale per il clima capitanato
da Greta Thunberg e che vedrà anche questa volta i giovani
dell’associazione scendere domani in centinaia di città mobilitate per
il #FridaysForFuture. Legambiente ha, inoltre, organizzato eventi in tutta Italia e anche ad alta quota: le iniziative di punta si svolgeranno sulle Alpi dove sono in programma i “Requiem per un ghiacciaio”
per denunciare il precario stato di salute dei ghiacciai, in
particolare in Valle D’Aosta con la veglia funebre per il ghiacciaio del
Lys.
La campagna #ChangeClimateChange è stata ideata grazie alla collaborazione con Serviceplan Group:
le due realtà saranno insieme lungo il 2020 con diverse attivazioni sul
territorio e operazioni digitali collegate alla piattaforma changeclimatechange.it.
«Come
ci ricorda costantemente Greta Thunberg non c’è davvero più tempo da
perdere se vogliamo invertire la rotta e fermare la crisi climatica -
dichiara Stefano Ciafani, presidente di Legambiente -.
Changeclimatechange nasce per questo: invertire gli effetti di questa
emergenza, mettendo in campo iniziative concrete, stili di vita
sostenibili e offrendo strumenti di comprensione delle cause e degli
effetti dei cambiamenti climatici. Un luogo dove informarsi, attivarsi e
mobilitarsi da subito anche nel proprio quotidiano perché solo tutti
insieme possiamo fermare la febbre del Pianeta. Anche domani saremo
nelle piazze italiane pronti a sostenere la marea di giovani che
nell’ultimo anno si è mobilitata per chiedere che i governi, a partire
da quello italiano, si attivino con un impegno serio e tangibile con
scelte adeguate allo scenario che la crisi climatica ci impone già».
Legambiente ricorda, infatti, che la crisi climatica in atto e rischi ad essa legati riguardano tutti noi. Secondo i dati elaborati dall’associazione - e presenti sulla mappa CittàClima.it - sono 545 i fenomeni meteorologici estremi avvenuti in Italia dal 2010 ad oggi (aggiornamento al 24 settembre 2019).
In particolare sono stati 197 i casi di allagamenti provocati da piogge
intense, le stesse che hanno causato 17 frane, 69 giorni di blackout
elettrici, 74 esondazioni fluviali e 180 eventi che hanno interrotto le
infrastrutture di trasporto, portando a 73 giorni di stop a
metropolitane e treni urbani. Sono stati 14 i casi di danni al nostro
patrimonio storico, 17 quelli provocati da prolungati periodi di
siccità, 123 quelli prodotti da trombe d’aria. Ma ancora più rilevante è
il tributo che continuiamo a pagare in termini vite umane e di feriti: sono oltre 203 le vittime del maltempo dal 2010 ad oggi. A
questo si aggiunge l’evacuazione di oltre 45mila persone legata a
eventi atmosferici estremi. Non va dimenticato, infatti, che in Italia,
oltre 7,5 milioni di persone vivono o lavorano in aree a rischio
idrogeologico elevato: un problema che interessa circa 7.275 comuni.
Conoscere il cambiamento climatico e comprenderne cause ed effetti è il primo passo per agire. La piattaforma changeclimatechange.it presenta
per questo un’ampia sezione di approfondimento (anche con contributi
multimediali) che analizza i settori maggiormente impattanti e
climalteranti: l’energia, per un’uscita dalle fonti fossili e un futuro finalmente 100% rinnovabile; l’efficienza e la rigenerazione delle città; per promuovere una mobilità a zero emissioni; cibo sano, giusto, equo e sostenibile e infine il tema dell’emergenza e del rischio.
Su Change Climate Change si identificano anche i principali nemici del clima,
ancora troppi e difficili da cacciare: le aziende, le infrastrutture,
centrali che contribuiscono in maniera drammatica al cambiamento
climatico e all’inquinamento locale e che poco o nulla stanno facendo
per invertire la rotta. Tra questi Eni,
il più grande gruppo industriale italiano, controllato dallo Stato, è
titolare di attività esplorative in 67 paesi del mondo dove continua non
solo a trivellare per estrarre petrolio e gas ma anche ad espandere i
territori di sfruttamento creando non solo problemi ambientali ma anche
sociali; Edison
altra azienda attiva nel settore energetico che nel 2018, per tutta la
produzione, ha usufruito dell'esenzione dal pagamento di royalties per
il 50% del gas estratto oltre a quella del 6% sul petrolio. Ancora, Taranto,
capitale d’Italia delle emissioni di gas serra: sono oltre 12 milioni
le tonnellate di CO2 emesse in un anno, principalmente a causa del polo
dell'Ilva. Ma c'è anche la società JBS,
conosciuta in Italia come Rigamonti, l'azienda brasiliana più grande al
mondo nella produzione intensiva di carne: a dimostrazione che anche
cibo (e agricoltura) possono contribuire alla crisi climatica. Spazio
poi a tanti altri impianti e infrastrutture locali segnalati dai
cittadini per l’inquinamento prodotto sui territori.
Associazioni,
comitati e cittadini potranno essere protagonisti della denuncia,
segnalando a Legambiente i “nemici del clima” presenti nella propria
città e nei propri territori per realizzare così una mappa interattiva
che supporti l’azione di mobilitazione e di protesta.
La piattaforma sarà anche un collettore di eventi
con le maggiori iniziative promosse in tutta Italia, non solo di
Legambiente ma aperto a tutte le associazioni, realtà territoriali,
scuole e cittadini che vorranno promuovere momenti di confronto e
approfondimento.
Tutti gli eventi di questo week-end sono disponibili su: http://www.changeclimatechange.it
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