L’intervento edilizio era stato bloccato dopo che il Consiglio di Stato aveva accolto il ricorso di Legambiente per l’eccessivo consumo del Parco agricolo Sud di Milano. La diatriba si è risolta con un accordo tra il Comune e il colosso dei fast food
Quarantamila
euro nelle casse del Comune di Sedriano da parte di McDonald’s per la
sistemazione dell’area naturalistica del «Fontanile di Casa». E la
realizzazione di due parchi pubblici a ridosso di via Leonardo da Vinci.
Si è chiusa con questo accordo la vicenda del ristorante McDonald’s di
Sedriano che, secondo una sentenza del Consiglio di Stato, era stato
costruito illegittimamente. Non per colpa della catena di fast food, che
aveva agito con il regolare permesso ottenuto da un’immobiliare. Ma a
causa di un piano urbanistico approvato nel gennaio 2012 dall’allora
maggioranza di centrodestra che governava il Comune, poi sciolto per
infiltrazioni mafiose. La sentenza, nata da un ricorso presentato da
Legambiente e dai partiti di opposizione (Pd, Lega Nord, Sinistra di
Sedriano, lista Curioni), annullava il piano, perché con la costruzione
di dieci palazzine e un ristorante avrebbe prodotto un eccessivo consumo
di suolo nel Parco Agricolo Sud Milano. Ma, annullando la delibera, il
Consiglio di Stato sanciva anche che il ristorante sulla Statale 11 era
stato costruito in maniera illegittima. Una diatriba che avrebbe potuto
portare il Comune al dissesto finanziario se McDonald’s, ritenendosi
parte lesa, avesse fatto causa. La proprietaria dei terreni coinvolti
nel piano, Maria Luisa Gherzi, aveva infatti già avanzato
all’amministrazione una richiesta di risarcimento di 10 milioni e 175
mila euro per la mancata edificazione delle palazzine e per i lavori già
eseguiti: parcheggi, marciapiedi e una ciclabile rimasti incompiuti.
Nei giorni scorsi, dopo mesi di trattative la commissione straordinaria
ha stipulato i due accordi che sventano il crac.
McDonald’s realizzerà due parchi pubblici,
vasti in totale 7 mila metri quadrati: uno proprio accanto al ristorante
e l’altro nelle vicinanze del canale Villoresi. Inoltre, finanzierà
con 40 mila euro la riqualificazione del «Fontanile di casa», un’area
naturalistica di pregio che oggi è abbandonata. La progettazione di
questo intervento sarà curata da Legambiente. «McDonald’s aveva una
posizione di diritto diversa da chi fa abusivismo, perché aveva un
permesso di costruire che poi è stato annullato – ha spiegato il
commissario Raffaele Sirico - . Abbiamo percorso una strada che
salvaguardasse gli interessi sia del Comune sia di Mac Donald’s, perché
l’intenzione del Comune non era danneggiare inutilmente il privato.
Senza la collaborazione di Legambiente, non saremmo arrivati a questo
accordo». I due parchi dovranno essere pronti per il giugno 2016. La
richiesta di risarcimento milionaria è stata invece ritirata dai
proprietari dei terreni. «Il Comune non poteva sostenere un esborso di
denaro di quella misura: dieci milioni a fronte di un bilancio di circa
12», sottolinea Sirico. Da qui una nuova transazione, per cui sui
terreni si potranno costruire edifici fino a 17 mila metri cubi invece
dei 42 mila previsti. E così anche le opere pubbliche rimaste incompiute
potranno essere completate. La vicenda si chiude positivamente, ma
resta un dubbio: perché la Provincia di Milano, quando ricevette il Pgt
con il piano integrato non censurò l’eccessivo consumo di suolo? «Non
solo, addirittura si opposero in tribunale al nostro ricorso», spiega
Damiano Di Simine di Legambiente. «La vicenda è nata da un
interessamento dei cittadini, il merito è di chi presidia il
territorio», aggiunge Barbara Meggetto, presidente di Legambiente
Lombardia. «Il suolo è un bene comune e lì il tentativo era di farne
solo un bene privato. Il terreno che era agricolo ora non c’è più, ma
almeno si è fermato quel tentativo è si è cercato di restituire qualcosa
al pubblico».
Fonte: Corriere della Sera - 12 novembre 2015 | 17:23
Nessun commento:
Posta un commento