Da
oggi l’area è sotto tutela e non si potrebbe distruggere né
danneggiare ma le
ruspe sono in azione per costruire un centro commerciale
Legambiente:
“La futura
sentenza del TAR dovrà tenere
conto della decisione della
Provincia e fermare i lavori”
“Le
ruspe se ne fregano delle
istituzioni e anche del parere della provincia di Milano che ha
inserito la
zona umida di Abbiategrasso nel PTCP mettendola di fatto sotto
tutela
ambientale. Ci chiediamo cosa si stia aspettando a bloccare
immediatamente
questa devastazione ambientale, perché a che ci risulti non
esiste nessun atto
che autorizzi i lavori in quella importante zona naturalistica”.
Così Legambiente
riassume la distruzione che sta avvenendo nell’area presente
accanto all’ex
convento dell’Annunziata, in pieno Parco del Ticino. Questo
sito, di alto
pregio naturalistico, sta per sparire infatti sotto il lavoro
implacabile di
mezzo scavatori che stanno creando lo spazio necessario alla
realizzazione di
un nuovo centro commerciale.
Il 29
agosto la Provincia di
Milano ha “certificato” che nel territorio di Abbiategrasso
esiste una “zona
umida” e che questa deve essere protetta. L’Amministrazione
provinciale ha,
infatti, inserito questo luogo nel Piano Territoriale di
Coordinamento
Provinciale accogliendo la richiesta fatta da Legambiente.
Questa decisione comporta
una conseguenza ben precisa che ora l’Associazione ambientalista
chiede che sia
applicata, perché le aree umide contenute nel PTCP sono protette
da una norma
che tra le altre cose vieta: “la loro soppressione nonché qualsiasi intervento o attività che ne comprometta,
ne depauperi o comunque ne
danneggi il grado di naturalità”.
“Non è più solo
Legambiente e il Comune di
Abbiategrasso a chiedere che si fermi subito la distruzione di
un’importantissima area naturale in pieno Parco del Ticino–
afferma Damiano DI
Simine, presidente regionale
dell’associazione ambientalista – ora anche la Provincia
di Milano si mette
dalla parte degli ambientalisti e conferma l’urgenza di tutelare
le ultime aree
umide della nostra regione. Adesso si fermino subito le ruspe in
attesa che il
TAR si pronunci nel merito dell’ordinanza che aveva
precedentemente bloccato i
lavori. Siamo anche convinti che ora il Tribunale Ammnistrativo
dovrà tenere in
dovuta considerazione la decisione di chi governa la provincia
di Milano”.
L’Ufficio
stampa
Legambiente Lombardia 02 87386480
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