lunedì 26 agosto 2013

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” sostiene la proposta per la balneabilità del fiume Lambro balneabile: bisogna eliminare tutti gli scarichi! “Le istituzioni devono inoltre completare la separazione delle fognature”

MERONE (CO) - Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”sostiene la proposta per la balneabilità del fiume Lambro.

L’associazione ambientalista, che ha sede a Merone, da sempre si batte per la tutela del fiume e per il miglioramento della qualità delle sue acque, denunciandone gli scempi [vedasi: www.circoloambiente.org/vertenze/lambro.html]. Fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1990, l’associazione (allora denominata Circolo Legambiente di Merone) ha organizzato numerose iniziative; solo per ricordarne alcune: nel 1995 una manifestazione dal titolo “Vogliamo fare il bagno in un Lambro pulito”; e poi nel 2001 una serie di iniziative denominate “Lambro da vivere” [vedasi: www.circoloambiente.org/lambro/lambrodavivere_2001.html], che avevano lo scopo di creare attenzione sul destino del fiume e di sollecitare interventi per il disinquinamento del corso d’acqua.

Da allora di tempo (o, meglio, di acqua…) ne è passato molto, ma l’obiettivo della balneabilità non è, purtroppo, ancora stato raggiunto.

Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ricorda che, per disinquinare il fiume, occorre anzitutto eliminare gli scarichi, sia civili che industriali, che tuttora riversano acque inquinate sia direttamente nel Lambro che nei suoi affluenti: torrenti (in primis la Bevera di Molteno), rogge e fossati.

Occorre poi completare la separazione delle acque chiare da quelle scure, attraverso lo sdoppiamento delle fognature che oggi sono ancora “miste” (chiare e scure insieme) in alcuni paesi della Valassina. Il tutto con un triplice scopo: da una parte mandare alla depurazione solo le acque scure (fognature civili e scarichi industriali), dall’altra inviare le acque pulite (derivanti dalle piogge e da piccole sorgenti) nelle rogge naturali, infine disattivare gli scolmatori di piena (presenti sulle fognature e lungo il collettore consortile) che ancor’oggi, in caso di forti piogge, riversano le acque di piena (inquinate dalle fogne) nei corsi d’acqua superficiali (Lambro e affluenti).

Questo il commento del Circolo Ambiente: “E’ lodevole proporre il traguardo della balneabilità del Lambro, anche in un’ottica di rilancio eco-turistico, ma per ottenere questo obiettivo le istituzioni devono intervenire in maniera decisa, disattivando gli scarichi inquinanti, sia civili che industriali, e separando acque chiare e acque scure”.

Sempre in merito alla tutela del Lambro, gli ambientalisti di Merone ritengono inoltre che occorra ridare “respiro” alle sponde del fiume, evitando ogni e qualsiasi nuova edificazione o artificializzazione delle aree di pertinenza del fiume stesso, che la legge indica in almeno 150 metri da ogni sponda. Vanno pertanto esclusi interventi di arginatura in cemento, di costruzioni di vasche di laminazione artificiali o di chiuse regolatrici, ecc.. Infatti il fiume, oltre che del disinquinamento delle acque, ha bisogno del ripristino della naturalità delle sponde e delle aree di pertinenza.

In definitiva il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” ritiene che solo col disinquinamento e con la rinaturazione delle sponde, si riuscirà ad ottenere il duplice obiettivo della balneabilità delle acque e del rilancio in chiave eco-turistica del bacino del Lambro.


Fonte: COMUNICATO  STAMPA CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi" - Merone,  21 agosto 2013

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