mercoledì 31 ottobre 2018

Milano, 29 ottobre 2018                                                                                                      Comunicato stampa

Ecosistema Urbano 2018

Mantova si conferma in testa alla classifica del rapporto di Legambiente sulle performance ambientali delle città

Anche Bergamo, Cremona, Milano e Sondrio nella top 25.
Bene la metropoli milanese per la mobilità condivisa, a Bergamo la Ztl più estesa d’Italia.
Posizioni in miglioramento per Brescia, Pavia e Varese, peggiorano Cremona, Lodi e Lecco.

“Smog, trasporti e gestione idrica: andamento troppo lento nelle performance ambientali, le città devono diventare protagoniste del cambiamento”

  
L’Italia del buon ecosistema urbano è principalmente l’Italia che fa, che fa bene e spende bene le sue risorse, che si evolve e pianifica le trasformazioni future, che non s’accontenta dello scenario contemporaneo, che in uno o più ambiti produce ottime performance o raggiunge l’eccellenza. È l’Italia dei capoluoghi in testa alla graduatoria di Ecosistema Urbano di quest’anno: Mantova, Parma, Bolzano, Trento e Cosenza. Ed è anche l’Italia dell’AreaC e della mobilità condivisa di Milano, della gestione dei rifiuti di Oristano, Parma, Trento, Mantova, Treviso e Pordenone, della tramvia di Firenze (e magari in prospettiva quella dell’ambiziosa rete su binari di Palermo), che contiene lo spreco di acqua come Macerata e Monza, che investe sul solare come Padova, che teleriscalda 6mila studenti delle superiori come ha fatto Udine esattamente un anno fa. O ancora è quella parte di Paese che amplia gli spazi a disposizione dei pedoni come ha fatto Firenze, che allarga come Bergamo la Ztl fino a farla diventare la più estesa d’Italia o diventa bike friendly come Ferrara, Reggio Emilia, Bolzano con la sua ciclopolitana e Pesaro con la bicipolitana.
La classifica delle altre città lombarde vede Bergamo 18esima, Cremona 22esima, Milano 23esima, Sondrio 25esima, Brescia 31esima, Lodi 35esima, Pavia 50esima. Varese 55esima, Como 62esima, Lecco 71esima e Monza addirittura 98esima.
Rispetto all’anno scorso spiccano i miglioramenti di Brescia (diciotto posizioni in più), Varese (+17) e Pavia (+19), oltre a Milano e Bergamo (+8 per entrambi). In calo invece Cremona, che l’anno scorso era 11esima, Lodi e Lecco. Monza si conferma nelle retrovie, scendendo di altri quattro posti.

È in sintesi la fotografia scattata da Ecosistema Urbano, l’annuale rapporto di Legambiente, giunto alla sua venticinquesima edizione, presentato oggi a Milano e realizzato con il contributo scientifico di Ambiente Italia, la collaborazione editoriale de Il Sole 24 ore e con un contributo di Ispra sui corpi idrici.

“Le città devono diventare sempre di più le protagoniste del cambiamento – dichiara Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia – perché possono incidere con forza ed efficacia sulla trasformazione ecologica della società. Le buone pratiche esistenti dimostrano quale sia la strada, ma è necessario metterle a sistema. Anche in Lombardia accanto a scelte politiche lungimiranti ci sono ancora resistenze e lentezze. Certo non basta l’azione delle città, anche gli organi sovracomunali sono decisivi: basti pensare alla mobilità e allo smog dove la spinta di alcuni capoluoghi è frenata da provvedimenti della Regione come le deroghe al divieto di circolazione dei diesel”.

Quella urbana è grande questione nazionale. E non si può lasciare solo alla capacità e alla buona volontà di questo o quel sindaco la scelta se affrontare o meno - e con efficacia - criticità, inefficienze, emergenze. Dalle amministrazioni locali si deve certamente pretendere molto più coraggio, molta più discontinuità e capacità di innovazione, ma nello stesso tempo è il Paese che deve fare un investimento politico ed economico e mettere tra le priorità di governo un piano per traghettare le città, tutte insieme e non una alla volta, al di là delle secche.

«Serve un governo delle città a livello nazionale – sottolinea Stefano Ciafani, presidente di Legambiente -Non bisogna rispolverare il ministero delle Aree urbane di 30 anni fa, quanto piuttosto una politica governativa trasversale sulla riconversione ecologica delle città che guidi in modo sinergico le azioni dei vari dicasteri a vario titolo coinvolti, dall’Ambiente alle Infrastrutture, dalla Salute ai Trasporti, fino ad arrivare allo Sviluppo economico. Su alcuni fronti le politiche ambientali nelle nostre città migliorano anche in modo inaspettato, come nel caso dei rifiuti e dell’economia circolare, su altri, ancora troppi, c’è molto da lavorare. Spesso è stata l’Europa a costringerci a darci da fare e a spingerci verso buone politiche ambientali. Se Milano ha inaugurato il suo primo depuratore 15 anni fa è grazie alla condanna europea. Se Roma 5 anni fa ha chiuso finalmente la discarica di Malagrotta, lo dobbiamo alle multe comunitarie. Il nostro auspicio però è che nel futuro non ci sia più bisogno di condanne alla Corte di giustizia europea ma che si possa contare su una strategia nazionale all’avanguardia, come fatto ad esempio sulle leggi italiane per la lotta all’inquinamento da plastica, più volte copiate nella UE. Speriamo che questo possa avvenire non solo per le politiche urbane ma per tutte quelle ambientali del nostro Paese”.

La sfida per migliorare lo stato di salute delle città italiane procede troppo a rilento e per di più è ancora affidata alla lungimiranza e alla buona volontà del sindaco di turno. Più in generale di fronte alle difficili sfide della lotta ai cambiamenti climatici, della riduzione di tutti gli impatti ambientali, della tutela della salute e della maggiore vivibilità delle città italiane, ancora non ci siamo.

Quest’anno in coda alla classifica di Ecosistema Urbano si piazzano Catania, Agrigento e Massa. Mentre uno sguardo alle grandi città mostra situazioni altalenanti. Nella prima edizione del report, nel ’94 Milano occupava la penultima posizione, peggio faceva solo Napoli, all’ultimo posto. Lo scorso anno Milano era 31esima, oggi è 23esima. Napoli è rimasta negli anni stabilmente nella parte bassa della graduatoria, Roma è ripiombata in basso a partire dal 2010 dopo un’ascesa che l’aveva portata nel gruppo delle prime trenta, Torino addirittura quarta nel ‘98 e nona l’anno successivo e poi, da oltre dieci anni, sempre abbondantemente sotto la sufficienza.

Novità di quest’anno è l’analisi della capacità dei Comuni di smaltire i propri rifiuti nel proprio territorio che sarà oggetto di un approfondimento completo il prossimo anno. Per ora pubblichiamo un’anticipazione dello spazzatour – il viaggio dei rifiuti verso luoghi lontani da quello dove sono stati prodotti. Ebbene la Capitale fa fare ai propri rifiuti un vero e proprio giro turistico in Italia e all’estero: ad esempio i resti di un’insalata consumata vicino al Colosseo possono arrivare a centinaia di km di distanza e complessivamente decine di migliaia di Tir e convogli ferroviari nel 2017 disperdono scarti romani verso la Lombardia, l’Emilia Romagna, la Puglia, il Veneto o addirittura oltre confine. Elaborando i dati Ama stimiamo che su 100 sacchetti di spazzatura gettati dai romani ben 44 vengano portati a spasso verso altre province e regioni. Anche Milano è protagonista di un eccessivo e negativo ricorso all’export, percentualmente analogo a quello capitolino. Unica differenza ma rilevante: il raggio dello spazzatour meneghino è decisamente più contenuto.

Una selezione di singole buone pratiche legate a Ecosistema Urbano saranno premiate da Legambiente a Rimini nel corso di Ecomondo (8 novembre): un’occasione per segnalare esperienze che hanno il pregio di introdurre significativi cambiamenti in ambiti specifici e che potrebbero essere riprodotte in altre realtà locali. Un’ultima notazione riguarda l’ampliamento dei temi affrontati. Con questa edizione del report abbiamo raccolto dati statistici sull’accessibilità dei capoluoghi in collaborazione con la Fondazione Serono. Una prima analisi, la prima anche per l’Italia, sarà pronta nei primi mesi del 2019 e speriamo diventi la base per stimolare la costruzione di città universalmente fruibili. Nella convinzione che una città attenta alle esigenze delle persone con esigenze speciali è una città migliore. Per tutti.


L’ufficio stampa di Legambiente 347.4126421 - 06 86268399 – 353



CLASSIFICA FINALE ECOSISTEMA URBANO 2018

Pos.
Città

Pos.
Città

Pos.
Città

1
Mantova
78,14%
36
Nuoro
58,05%
71
Lecco
48,13%
2
Parma
76,83%
37
Vercelli
57,97%
72
Foggia
47,96%
3
Bolzano
74,27%
38
Ferrara
56,34%
73
Novara
47,26%
4
Trento
73,82%
39
Siena
55,95%
74
Reggio Calabria
46,30%
5
Cosenza
71,42%
40
Benevento
55,91%
75
Pescara
46,12%
6
Pordenone
71,06%
41
Forlì
55,58%
76
Avellino
45,81%
7
Belluno
68,94%
42
Catanzaro
55,38%
77
Campobasso
45,30%
8
Treviso
68,56%
43
Cuneo
55,29%
78
Torino
45,27%
9
Macerata
67,85%
44
Ravenna
55,14%
79
Grosseto
45,13%
10
Bologna
67,01%
45
Cagliari
54,85%
80
Bari
44,84%
11
Verbania
66,97%
46
Arezzo
54,65%
81
Caltanissetta
44,67%
12
La Spezia
65,37%
47
Terni
54,56%
82
Taranto
44,14%
13
Oristano
65,25%
48
L'Aquila
54,08%
83
Enna
44,11%
14
Venezia
65,21%
49
Vicenza
53,89%
84
Messina
43,60%
15
Biella
64,54%
50
Pavia
53,58%
85
Pistoia
43,08%
16
Rimini
64,27%
51
Padova
52,97%
86
Ragusa
42,47%
17
Pesaro
63,81%
52
Livorno
52,65%
87
Roma
42,38%
18
Bergamo
62,19%
53
Asti
51,94%
88
Rovigo
42,36%
19
Udine
62,03%
54
Salerno
51,47%
89
Napoli
42,13%
20
Teramo
61,94%
55
Varese
51,46%
90
Imperia
42,03%
21
Savona
61,64%
56
Isernia
51,42%
91
Matera
41,46%
22
Cremona
61,60%
57
Caserta
51,18%
92
Crotone
40,62%
23
Milano
60,95%
58
Piacenza
51,06%
93
Potenza
40,14%
24
Reggio Emilia
60,70%
59
Sassari
51,00%
94
Alessandria
39,95%
25
Sondrio
59,82%
60
Viterbo
50,99%
95
Latina
38,02%
26
Pisa
59,75%
61
Rieti
50,36%
96
Vibo Valentia
37,51%
27
Lucca
59,50%
62
Como
50,08%
97
Trapani
37,00%
28
Perugia
59,34%
63
Lecce
50,05%
98
Monza
36,77%
29
Trieste
59,26%
64
Chieti
49,88%
99
Siracusa
35,08%
30
Gorizia
58,83%
65
Modena
49,85%
100
Palermo
34,93%
31
Brescia
58,66%
66
Prato
49,47%
101
Frosinone
33,95%
32
Aosta
58,54%
67
Verona
48,74%
102
Massa
33,85%
33
Firenze
58,53%
68
Ascoli Piceno
48,45%
103
Agrigento
33,67%
34
Ancona
58,47%
69
Genova
48,42%
104
Catania
30,88%
35
Lodi
58,08%
70
Brindisi
48,39%



Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano (Comuni, dati 2017) - Elaborazione: Ambiente Italia


VARIAZIONI CITTA’ LOMBARDE RISPETTO A ECOSISTEMA URBANO 2017
CITTA’
POSIZIONE 2018
POSIZIONE 2017
VARIAZIONE
MANTOVA
1
1
/
BERGAMO
18
26
+8
CREMONA
22
11
-11
MILANO
23
31
+8
BRESCIA
31
49
+18
LODI
35
20
-15
PAVIA
50
69
+19
VARESE
55
72
+17
COMO
62
66
+4
LECCO
71
58
-13
MONZA
98
94
-4
Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano




Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Marco FazioTel. 02 87386480

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