Milano, 18 ottobre 2018 Comunicato
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Rapporto Ecosistema Scuola 2018 di Legambiente
Bergamo al terzo posto nella classifica nazionale,
bene Brescia, male Como.
“La principale grande opera di cui abbiamo bisogno è la
riqualificazione edilizia delle scuole”
Scuole lombarde in chiaroscuro, tra vetustà degli edifici e carenza
delle certificazioni da una parte e dall’altra stanziamento di fondi sopra la
media nazionale per manutenzione e messa in sicurezza e per i progetti educativi.
E’ stato presentato stamattina l’annuale rapporto di Legambiente Ecosistema
Scuola che fotografa lo stato di salute delle scuole italiane
prendendo in considerazione le caratteristiche strutturali, il tasso di
innovazione e gli indicatori di qualità sia degli edifici che dei servizi. Ottima la performance di Bergamo che sale
sul podio nazionale, appena fuori dalla top ten Brescia, molto indietro Como.
In Lombardia i Comuni che
partecipano all’indagine ed entrano in graduatoria sono: Bergamo (3º), Brescia (11º), Sondrio (16º),
Cremona (22º), Varese (26º), Milano (27º), Mantova (28º),
Lecco (29º), seguiti da Pavia
(41º), Monza (49º) e Como (66º). Lodi è l'unico Comune lombardo a non aver inviato il
questionario.
Uno dei dati più rilevanti che
emerge riguarda la datazione degli
edifici scolastici lombardi: il 79,6% è stato costruito prima del 1974,
contro il 63,6% del dato medio nazionale, e solo l'1,0% dopo il 2001. Non
brillante l’attività di verifica di vulnerabilità sismica, eseguita sul 25,8%
degli edifici a fronte di una media nazionale del 32,9%. Circa la stessa
percentuale - 25,3% - ha beneficiato di indagini diagnostiche dei solai (20,7 %
nazionale) con un 4,5% in cui si è intervenuti per la messa in sicurezza. Bergamo
è la città dove su tutti gli edifici è stata fatta la verifica di vulnerabilità
sismica; Lecco, Mantova e Sondrio hanno invece effettuato le indagini sui solai
di tutte le scuole.
“La principale
grande opera di cui abbiamo bisogno è la riqualificazione edilizia delle scuole
– dichiara Simona Colombo, direttrice di
Legambiente Lombardia -. E’ necessario orientare i finanziamenti e la
programmazione verso obiettivi strutturali come nuove scuole e azioni di
riqualificazione per adeguamento sismico ed efficientamento energetico per il
patrimonio esistente. Supportando i Comuni che non riescono in maniera reattiva
ed efficiente a spendere le risorse, che ci sono, per le manutenzioni ordinarie
e straordinarie. Troppi edifici sono
insicuri, sprecano energia e sono poco adatti ad ospitare studenti, insegnanti
e lavoratori: la sicurezza e la salute devono essere al primo posto per tutti coloro
che hanno responsabilità politiche e amministrative.”
La Lombardia è tra le regioni che hanno stanziato fondi sopra la
media per la messa in sicurezza e manutenzione straordinaria e ordinaria degli
edifici scolastici. Tuttavia non sempre ai fondi stanziati sono corrisposti
quelli spesi. Anzi, nel 2017 a fronte di oltre 35mila euro stanziati a edificio
per la manutenzione straordinaria ne sono stati spesi solo 18mila; negli ultimi
5 anni lo stanziamento medio è stato di oltre 29mila euro mentre la spesa meno
di 12mila euro. Varese è tra le 5 città
capoluogo italiane che nell’ultimo anno hanno speso di più, considerata la
media a edificio, sia per la manutenzione straordinaria che ordinaria. Seppure
le città lombarde abbiano speso più della media italiana, oltre la metà degli edifici
necessita di interventi urgenti di manutenzione. Como, Cremona e Pavia sono le città con le maggiori esigenze;
nessun edificio di Mantova invece ne necessita. Un dato a cui vanno associati
quelli relativi alle certificazioni: il 53,7% dispone del collaudo statico, il
51% dell’agibilità, il 63,2% della certificazione igienico-sanitaria, il 50,5%
di impianti elettrici a norma, solo il 27,3% di certificato di prevenzione
incendi. Comunque percentuali sotto la media nazionale, solo a Bergamo tutti gli edifici sono in regola con le certificazioni.
Poche fonti rinnovabili ed edifici molto energivori:
è il quadro delineato da Ecosistema Scuola in materia. Il 60,4% è in classe
energetica G, l’ultima. Meno di uno su dieci utilizza energie rinnovabili
(18,2% il dato nazionale). La produzione di energia da rinnovabili però copre
ben il 71% dei consumi
degli edifici scolastici in cui sono presenti impianti. Sondrio è la città con
la maggiore percentuale di edifici con solare termico, Bergamo con
fotovoltaico. Relativamente al rischio ambientale l’81,8 dei Comuni lombardi ha
effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto rilevando nel 10,4% degli
edifici casi certificati di presenza amianto e nel 2,7% casi sospetti; il 6,1%
degli edifici ha ricevuto azioni di bonifica.
Per quanto riguarda progetti
educativi e iniziative rivolte agli under 14 in Lombardia si fanno strada buoni
comportamenti: Mantova e Cremona, dopo Reggio Emilia, investono mediamente di
più in Italia per sostenere i progetti educativi nelle scuole; Milano, sempre
dopo Reggio Emilia, finanzia specifici progetti e iniziative extrascolastiche
rivolte agli under 14. Positivo anche il dato regionale sulle scuole dotate di
strutture per lo sport, quasi tre su quattro, a fronte di una media nazionale
di poco superiore alla metà. Luci e
ombre invece rispetto alla mobilità casa-scuola: solo il 7,6% degli edifici
scolastici sono serviti da scuolabus (22,9% la media nazionale); quasi assenti
le linee scolastiche. Sopra la media i dati riferiti agli edifici coinvolti nel
servizio di pedibus (7% contro il 5,3%) e raggiungibili in bicicletta grazie
alla presenza di piste ciclabili. Como e Lecco le città che non contemplano lo
scuolabus, Lecco tuttavia è quella dove il pedibus risulta maggiormente
attivato, mentre le scuole di Bergamo sono le più raggiungibili in bicicletta.
“Le buone
pratiche di molte scuole dimostrano che si possono cambiare abitudini e scelte
– commenta Simona Colombo -. A
partire da pedibus, bicibus e in generale modalità sostenibili per raggiungere
gli edifici scolastici. Tutti devono fare la propria parte: le istituzioni
scolastiche, le amministrazioni locali e le famiglie. Uscendo dall’emergenza, l’obiettivo
da perseguire è riposizionare la scuola al centro del territorio come agenzia
educativa e culturale e come modello di processi di sostenibilità e benessere
anche a livello strutturale”.
Tra le buone pratiche va segnalato
che nella quasi totalità delle mense
scolastiche lombarde si servono pasti bio. In tutte vengono serviti pasti
contenenti prodotti IGP e DOP e viene richiesta la stagionalità degli alimenti;
nell’81,8% si privilegiano prodotti a Km 0, nell’80% viene raccolto il cibo
inutilizzato per destinarlo alle organizzazioni no profit. Ben l’87,5% dei
bandi di appalto del servizio mensa richiede criteri ecologici nelle procedure
d’acquisto. Più di una mensa su due continua purtroppo ad usare stoviglie
monouso; appena il 16,2% dispone di cucina interna, ma ben nell’81,6% viene
servita acqua di rubinetto.
Un
appendice del Rapporto Ecosistema Scuola si focalizza proprio su quest’ultimo
aspetto: Storie di edilizia scolastica
innovativa e sostenibile valorizza casi virtuosi in tutta Italia di scuole
che hanno tenuto assieme sicurezza ed innovazione in campo energetico e
costruttivo, rimodulazione degli spazi sulle esigenze della didattica e loro
salubrità e servizi che incidono sulla sostenibilità e condivisione di stili di
vita che coinvolgono l’intera comunità. E’ il caso dell’asilo nido Babylife di Milano, all’interno del parco urbano di
CityLife, un esempio innovativo fondato sul dialogo tra progettazione e
pedagogia secondo i principi della bioarchitettura.
Ecosistema Scuola 2018 – XVII Rapporto
POSIZIONE
|
COMUNI
|
Punti %
|
|
3
|
BERGAMO
|
88,68
|
|
11
|
BRESCIA
|
80,10
|
|
16
|
SONDRIO
|
76,49
|
|
22
|
CREMONA
|
70,48
|
|
26
|
VARESE
|
66,43
|
|
27
|
MILANO
|
66,08
|
|
28
|
MANTOVA
|
66,04
|
|
29
|
LECCO
|
65,81
|
|
41
|
PAVIA
|
56,15
|
|
49
|
MONZA
|
51,97
|
|
66
|
COMO
|
37,98
|
|
Il punteggio viene assegnato sulla
base dei risultati ottenuti negli indicatori considerati che ricoprono 5 aree
tematiche: anagrafica e informazioni generali sugli edifici scolastici;
certificazioni, sicurezza,
investimenti e manutenzione; servizi messi a
disposizione delle istituzioni scolastiche e pratiche ecocompatibili;
efficienza energetica e rinnovabili; rischio ambientale indoor e outdoor.
La
minore o maggiore completezza dei dati da parte delle amministrazioni incide
sulla graduatoria; al fine della sua costruzione finiscono penalizzati quei
Comuni che non hanno fornito risposte
a diverse domande chiave della ricerca.
Il rapporto completo è disponibile su www.legambiente.it
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In allegato il dettaglio degli indicatori
Ufficio stampa Legambiente
Lombardia
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