MILANO, 11 DICEMBRE 2017 COMUNICATO
STAMPA
Legambiente:
"Il trasporto ferroviario in regione è ancora inadeguato, con treni
obsoleti e soggetti a guasti"
Come ogni anno, puntuale all’entrata in vigore
dell’orario invernale, Legambiente lancia la campagna Pendolaria, una mobilitazione a fianco di chi ogni giorno prende il
treno per andare a lavorare, a scuola o all’università, con l’obiettivo di far
capire quanto sia importante e urgente migliorare il trasporto pubblico su
ferro. Il rapporto redatto da Legambiente analizza lo stato delle linee
ferroviarie italiane, prendendo in esame il periodo 2010-2017. Per quanto
riguarda la Lombardia è ancora una volta
l’età dei treni a destare preoccupazione, in quanto i convogli in circolazione
contano mediamente 17 anni di servizio, dato tra i peggiori d’Italia.
Nettamente meglio il Trentino con 9 anni, il Friuli con 9,5, il Veneto con
10,6, la Toscana con 11,4 e il Piemonte con 11,5. La Lombardia è a metà
classifica, invece, delle regioni come aumenti
tariffari apportati + 30,3% (molto peggio hanno fatto Campania con le
tariffe aumentate del 48,4%, la Liguria con il 48,9% e il Piemonte con il 47,3%),
aumenti che, sebbene più contenuti di altre regioni, sarebbero più accettabili
se vi si associasse un miglioramento dei servizi.
«La necessità
di aumentare decisamente il numero di passeggeri che viaggiano in treno e,
nelle principali città, di chi si sposta in metro e in tram, per migliorare la
qualità dell’aria e ridurre le emissioni di CO2 come previsto
dall’Accordo di Parigi, non si sposa con l’offerta ferroviaria operata sul
territorio – dichiara Barbara
Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – Il futuro della nostra regione passa anche attraverso una seria
politica di riqualificazione dell’offerta di trasporto collettivo: in una delle
aree a maggior densità di strade e autostrade d’Europa e con il più elevato
livello d’inquinamento atmosferico, non è possibile che Regione Lombardia continui
a distrarre finanziamenti al trasporto pubblico aumentando inutilmente la
mobilità su gomma e lasciando i pendolari a fronteggiare sistematici ritardi,
treni soppressi e carrozze inadeguate».
Per quanto riguarda i tagli ai servizi, la nostra regione non ha operato una sforbiciata
alle tratte previste sul territorio, come invece avvenuto in regioni Lazio,
Umbria, Veneto e la provincia di Bolzano. Eppure l’entrata in vigore
dell’orario ferroviario invernale vede ancora una volta aumentare l’offerta di treni ad alta velocità, come per esempio le 50 corse al giorno di Frecciarossa e le 25 di Italo
da Milano a Roma, per un aumento dell’offerta del 78,5% dei treni veloci in
circolazione in 7 anni, con un treno ogni 10 minuti negli orari di punta; a
discapito, invece, di migliorie e novità sul resto delle linee regionali e
interregionali più utilizzate dai pendolari.
Nel dossier presentato in concomitanza con la
campagna, si elencano le dieci linee
pendolari peggiori d’Italia. Tra queste figura anche una tratta che investe
il territorio lombardo: la
Brescia-Casalmaggiore-Parma, emblema della scarsa qualità del servizio. La
classifica è stata redatta unendo le proteste degli utenti per i ritardi e i
tagli, la tipologia dei treni, la capienza e l’età delle carrozze, la carenza
di orari adatti per l’utenza pendolare, la frequenza dei convogli, la
condizione delle stazioni. La linea Brescia-Casalmaggiore-Parma
comprende 92 km, percorsi a 46 km/h di media su cui i pendolari riscontrano
quotidiani disagi e condizioni non degne di un collegamento tra centri urbani
importanti e tra due delle regioni ricche e a maggiore domanda di pendolarismo
in Italia. Sulla tratta viaggiano meno di 30 treni giornalieri: neppure un
treno l’ora durante l’arco della giornata. È palesemente sotto utilizzata e
versa da diversi anni in una condizione di abbandono. Un’altra nota dolente, infatti,
riguarda il materiale rotabile che ha
un’età media superiore ai 30 anni e rispetto al 2009 il treno più veloce
impiega 20 minuti in più. Nell’ultimo anno, inoltre, si è verificata una serie
di gravi guasti alla linea, che hanno messo a repentaglio la salute e la
sicurezza di molti pendolari. Tra le 25 linee lombarde, è quella che ha avuto gli indici di affidabilità più bassi.
Ricordando i tre mesi di disagi delle popolazioni del casalasco, del mantovano e del parmense, il Sindaco di Sabbioneta i rappresentanti del Comitato Treno Ponte tangenziale e Legambiente della Lombardia hanno rinnovato la richiesta alle due regioni interessate, Lombardia ed Emilia, ed alle rispettive aziende ferroviarie, Trenord e TPER, di adottare e provare a mettere in campo una navetta ferroviaria da Casalmaggiore a Parma aggiungendo ai 29 treni giornalieri ulteriori 18 treni giornalieri.
«La linea
Brescia-Casalmaggiore-Parma si aggiudica la maglia nera tra le tratte italiane
per i disagi a cui sono sottoposti i pendolari ogni giorno – spiega Dario Balotta, responsabile trasporti di
Legambiente Lombardia – La proposta di
inserimento di una navetta ferroviaria è volta a potenziare l’offerta dei treni
in alcune fasce orarie di maggior traffico e assicurare almeno un treno l’ora
per tutta la giornata, vista una domanda potenziale di oltre un migliaio di
utenti al giorno, calcolata sul numero di auto che transitano quotidianamente
sul ponte di Casalmaggiore di 12 mila veicoli con 1,1 passeggero di media. Lombardia
ed Emilia Romagna, non hanno alibi, Trenord e Tper potrebbero scambiarsi i
ruoli: il primo ci metterebbe i treni e il secondo il personale. Treni,
peraltro già disponibili: parliamo di due automotrici diesel 668 accoppiate
presenti nel deposito locomotive di Trenord a Iseo».
Ufficio stampa Legambiente Lombardia
Silvia Valenti
Cell. 3498172191
Tel. 02 87386480
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